Casa del pasticcere | Studio Firmitas

Forlì / Italy / 1985

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Il progetto di questa “casa del pasticciere” nato come prosecuzione dell’esperienza del movimento moderno poi lentamente modificato con una serie di elementi che hanno trasformato la casa virtuale prima e reale poi, in edificio con tensioni mediterranee, recuperando sopratutto la solarità cromatica delle nostre tradizioni, lo’articolazione di spazi pieni e vuoti, aperti e coperti, possibile solo nei nostri climi.
L’intento era di realizzare una casa forlivese, rileggendo accuratamente le caratteristiche del Duomo di Forlì, con l’obiettivo di ricostruire una sacralità ed una iconicità perduta a questo (ogni) edificio.
I grandi temi dell’architettura storica italiana, come l’Andrea Palladio di Villa Almerico sottostanno alla ricerca progettuale, nel tentativo di ridare una dignità all’edilizia residenziale contemporanea, esente da ogni esigenza autorappresentativa che non sia folkloristica.
E’ apparso importante richiamare ad elementi di identità locale l’architettura, anche se nel contempo erano presenti esperienze così distanti come quelle di Robert Stern nella casa Lang
e Robert Venturi a Chestnut Hill.
In tale contesto un ruolo determinante è stato attribuito alle facciate, intese nel loro ruolo di grande elemento di mediazione tra spazio privato e spazio pubblico, elemento fondamentale per identificare il passaggio del confine.
L’ipotesi di progetto avrebbe preferito riportare il portico, quale importante elemento storico della cultura urbana, direttamente sulla strada ma, i regolamenti edilizi vietano tali qualità.
Il portico pertanto assume il solo ruolo di mediatore fra spazio chiuso e spazio scoperto, elemento fondamentale di tutta la storia dell’ architettura mediterranea ma, in questo caso, solo per uso privato.
Le facciate hanno assunto quattro ruoli assolutamente diversi tra di loro.
La facciata sulla strada ha un ruolo di rappresentanza, il ruolo che le ottocentesche “commissioni d’ornato” hanno sempre attribuito alla facciata, quale grande responsabilità del privato nei confronti della collettività.
Dalla facciata ovest, durante gli studi di progetto, sono state tolte tutte le aperture che si affacciano sulla vista disdicevole di una tristissima stradina di periferia.
La facciata est, come da manuale, è stata utilizzata per le finestre di tutte le camere e poichè si affacciava verso l’adiacente zona industriale è stata accentuata la sua caratteristica di “fabbrica” con la iterazione ordinata e costante delle apeture e l’inserimento delle grandi canne in acciaio inox.
La facciata a nord, anche qui seguendo scolasticamente i manuali derivati dal movimento moderno, è stata utilizzata per realizzare grandi aperture e consentire una aderenza (quantomeno visiva) più stretta tra la casa ed il campo finitimo accentrando, pur in un contesto densamente abitato, le caratteristiche di privacy dell’abitazione. Tutti i balconi sono pertanto coperti dal doppio volume dei portici affacciantisi sulla strada e sui campi oppure scavati nel volume dell’edificio; i balconi a sporgere sono qui ritenuti inutili.
L’elemento più ricercato del progetto è stato probabilmente dall’articolarsi della zona giorno al piano primo, luogo centrale di tutta la famiglia.
Alla zona giorno, al fine di accentuare le caratteristiche mediterranee del progetto, sono state attribuite diverse funzioni.
La prima funzione è quella di luogo di incontro e accoglienza per eventuali visitatori; la seconda quella di distribuzione degli ambienti quali: l’ingresso dall’esterno, la scala di servizio (autorimesse) e del corridoio per la zona notte.
Gli spazi definiti sono cinque: una zona soggiorno per il suo corrispettivo all’aperto per l’estate, una zoan pranzo/camino con il suo corrispettivo all’aperto e la zona preparazione cibi.
La parete di fondo della cucina è stata protetta con una serie di piastrelle, realizzate su apposito disegno, atte a distinguere nettamente tale spazio dagli altri del medesimo ambiente.
Le vetrate di collegamento con gli spazi all’aperto tendono ad assolvere una serie di funzioni quali una continuità spaziale e funzionale tra interno ed esterno tramite l’eliminazione di ogni impedimento fisico tra i due spazi ed una facile possibilità di spostamento di persone e cose fra l’uno spazio e l’altro.

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    Project details
    • Year 1985
    • Work started in 1984
    • Work finished in 1985
    • Status Completed works
    • Type Single-family residence
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