Restauro del Palazzo Sforza Cesarini a Genzano di Roma | virginio melaranci

Genzano di Roma / Italy / 2010

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Nel caso del Palazzo Sforza-Cesarini gli elementi di nuova definizione introdotti dal restauro dell'edificio, condotto congiuntamente al Prof. Sandro Benedetti, sono pochi e di modesta dimensione: per lo più legati a quelle esigenze di connessione e mobilità interna derivanti dal particolare uso pubblico a cui il Palazzo sarà destinato (spazi museali e centro formativo di eccellenza).
Così è per quanto riguarda la mobilità tra gli ambienti dello stesso livello (passerella collegante al piano mezzanino la parte di sinistra museale a quella di destra, interrotte a causa della doppia altezza dell’androne), la scala a chiocciola di connessione (ambiente a doppia altezza posto nell’ala est), e ancora la scala di sicurezza nell’ala sud del palazzo. A cui si aggiunge la ristrutturazione a Salone per conferenze e convegni nell’originario sottotetto, già modificato strutturalmente da un precedente intervento edilizio degli anni ’90; oltre alla nuova definizione dei pavimenti.
Questi interventi, che si subordinano, senza manometterlo, all’articolazione del Palazzo ed alle cadenze spaziali e formali entro cui si collocano, saranno definiti nell’ottica formativa della loro contestualizzazione.
Il linguaggio che si è voluto patroocinare è quello che, senza rinunciare ad un sentire contemporaneo, si proponga di trovare riverberi e consonanze con i contesti ambientali, urbani o edilizi nei quali viene impiegato. Una tendenza di architettura che tenda ad una attiva contestualizzazione è quella che meglio di ogni altra può risolvere il problema di inserire l’innovazione nel restauro - nel rispetto della conservazione dei valori preesistenti.
Occorre esplicitamente chiarire che con ciò l'obiettivo non è quello di nascondere con forme e figure architettoniche neutre il nuovo, così come è stata la modalità del cosiddetto “moderno ambientato” divulgato nei decenni passati. Essa aspira invece a presentarsi nei contesti storici con il volto e la suggestione di oggi, ma al tempo stesso non vuole contrastare o sconvolgere l’equilibrio figurativo entro cui si inserisce. Compito del nostro tempo infatti non è quello di copiare o rifare il verso a modalità stilistiche del passato, ma coglierne le impronte e reinterpretarne i caratteri nella chiave del linguaggio dell’oggi: in sintesi formali atte a rispondere sia alle nuove esigenze d’uso che a quelle dell’ “ascolto” dei valori esistenti.
(dalla Relazione di progetto: Arch. Sandro Benedetti, Arch. Virginio Melaranci)

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    Project details
    • Year 2010
    • Work started in 2007
    • Work finished in 2010
    • Client Comune di Genzano di Roma
    • Status Completed works
    • Type Monuments
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