iaa_S36_Milano Porta Venezia | Icona Architetti Associati

Contrasti fra spazio e natura Milan / Italy / 2021

13
13 Love 1,268 Visits Published

Agli ultimi piani di un distintissimo palazzo milanese degli anni trenta Icona Architetti Associati ha disegnato un incredibile duplex recuperando i sottotetti del bâtiment: un progetto residenziale capace di creare uno spazio nuovo dove prima non c’era.


Una giovane coppia cercava da tempo un rifugio in centro a Milano, manifestando l’idea di abitare all’interno di un edificio storico. Proprio in quel momento Icona Architetti Associati stava procedendo al refurbishing di un fabbricato di appartamenti novecentesco, il cui stile corrispondeva perfettamente ai desiderata dei committenti. L’opportunità è diventata concreta quando
si è intuito la possibilità di ricavare, dalla generosa altezza dei sottotetti in ristrutturazione, un livello supplementare attraverso un leggero abbassamento della soglia dei solai.
Questa soluzione permetteva non solo di recuperare e rendere abitabile tutto l’ambito delle soffitte, ma anche di generare un piano ulteriore, immaginando un confortevole appartamento duplex con una zona attico e un superattico. È così che nasce questo progetto: estraendo dal nulla uno spazio che non c’era.
Il livello di accesso della residenza, situato al piano quarto, si presentava come un foglio quasi del tutto bianco, con l’eccezione vincolante di un muro portante a L, collocato più o meno al centro del volume.
Come spesso capita, Icona ha saputo fare perno su quell’unico vincolo strutturale, sfruttandone il potenziale progettuale –come in un’azione di judo- e trasformandolo in uno dei fulcri dell’intera operazione di design.
Il concept del progetto si articola intorno a tre soluzioni architettoniche principali, alle quali va aggiunto un fondamentale principio di stile. I concetti architettonici sono:
la grande fluidità degli spazi dinamici e conviviali
la smaterializzazione della soglia tra interno ed esterno
la definizione della scala-scultura come perno intorno a cui viene sviluppato l’asse verticale.
Tutto ciò è accompagnato da una scelta formale molto precisa: quella di sperimentare e utilizzare in ogni occasione l’abbinamento di due elementi differenti. L’idea della binatura: di due materiali, di due colori, di due forme differenti e in alcuni casi opposte ma messe in simbiosi e in equilibrio, è un esercizio di stile sviluppato intorno alla metafora della coppia, del paio, della congiunzione che vale più della somma dei singoli.
L’entrata avviene dalla bussola di ingresso: si tratta di una scatola rivestita di
una carta da parati materica scura, uno spazio interlocutorio che prelude alla spettacolarizzazione della luce naturale della zona living.
Il living e la cucina determinano il cosiddetto “open space” della casa, occupando l’intero livello.
Si tratta di un ampio spazio senza soluzione di continuità, intervallato da
alcuni setti parziali che ne ritmano la scansione. Le pareti trasversali a questo spazio, quelle cioè orientate in direzione nord-sud e pertanto senza aperture verso l’esterno, sono state colorate di bordeaux per accentuare i cromatismi,
in contrapposizione alle pareti a ovest, verso il cortile, e a est, sul terrazzo,
che invece sono lasciate candide, quasi a fondersi con le grandi finestre e a dissolversi nella luce.
Quella delle pareti trattate con soluzioni opposte è la prima delle numerose binature che ritroveremo nel progetto.
La parete del salotto è stata costruita attorno alla grande cornice barocca in foglia d’oro ereditata dai committenti, che fa da pendant alla lampada Atollo in ottone, sul mobile. Il divano e il tavolo da pranzo in marmo dominano con la loro presenza il centro del palcoscenico: sono stati progettati su misura, come
i tavolini e moltissimi altri dettagli della casa. I divani in velluto verde, che dialogano cromaticamente con la folta natura presente sul terrazzo, hanno una base in noce scuro con una smussatura che sparisce alla vista, dando quasi la sensazione di flottare nello spazio. Le sedute dei divani sono state progettate come modulari e possono riassemblarsi in combinazioni diverse adattandosi
a un uso flessibile dello spazio. I tavolini e il tavolo da pranzo sono invece esponenti di un nuovo abbinamento tra marmo e legno. In particolare, il grande tavolo in marmo bianco con venature brillanti in viola e grigio è stato disegnato con una sagoma molto singolare: un incrocio tra un ottagono e un cerchio, con lo spessore che rientra verso il centro grazie a un’elegante svasatura. La base del tavolo è composta da due elementi diversi: un volume di marmo compatto, prosecuzione verticale dell’orizzontalità del piano, e una gamba in noce
dalla tornitura anatomica, fatta di ellissi rastremate, lavorate dall’ebanista per conferire al pezzo una plasticità corporea. Due gambe differenti, opposte, ma riunite e accordate per sostenere un unico piano. Anche il blocco della zona cucina, formato da un solo corpo allungato di granito e teak, assembla funzioni oltre che materiali diversi: nella prima parte è piano di cottura, piano di lavoro ed étagère, nella seconda parte si allunga in un tavolo per sei persone sostenuto da incredibili gambe a squadra.
Il calore e la luminosità del teak si abbina al rigore scuro e materico del piano di lavoro, ingentilito da curve sinuose e morbide, su cui di giorno e fino a sera riverbera la luce proveniente dalla terrazza.
Quest’ultima si sviluppa per tutti i 20 metri di lunghezza dell’intera facciata. Per lasciare il più permeabile possibile la parete di questo fronte sono state inserite delle vetrate extralarge che quasi coincidono con la superficie, contribuendo ad annullare la soglia tra l’interno e l’esterno. La terrazza è assai profonda e poggia sul soffitto degli appartamenti sottostanti, ma è anche arretrata rispetto alla facciata dell’edificio, a sua volta dotata di terrazzi aggettanti: si crea così una sorta di “scalino percettivo” che rende pressoché invisibile dalla strada lo spazio arredato dell’outodoor, garantendo una privacy straordinaria.
La scala elicoidale è il terzo elemento cardine del progetto: anche qui è in azione il dispositivo del codice binato, che in questo caso contrappone la leggerezza e la trasparenza del nastro bianco del parapetto in metallo alla massa muscolare e lignea degli scalini in noce.
Lo stacco dei gradini dal muro genera un’ombra e una sospensione che accentuano la tridimensionalità del manufatto, mentre dal basso è possibile percepirne l’impianto scheletrico di foggia scultorea. La linea sinusoidale del cosciale del parapetto ripropone il tema della curva, una signature distintiva di Icona, riconoscibile per un occhio attento in molti dei dettagli sparsi nell’appartamento.


Al piano di sopra, nel superattico, lo spazio distributivo è segnalato da una parete rivestita in carta da parati che nasconde, come dietro un grande affresco, le entrate delle camere.


La falda del tetto si percepisce lungo tutto il livello del superattico, ma in particolar modo è acutissima nella camera padronale, disegnata da tagli molto accentuati. All’interno di uno di questi è stato ricavato un salottino per lo yoga e la meditazione con vista sui tetti di Milano.


Sulla parete che separa la cabina armadio dal letto campeggia una tela parigina proveniente da un negozietto di bric-à-brac e probabilmente utilizzata come tappeto della una cabina di prova di una boutique parigina.
Anche i bagni, disegnatissimi, sono contraddistinti dall’accoppiamento di materiali diversi, come il noce e il marmo scuro, con l’ottone brunito a fare da trait d’union.


C’è un’aria insieme di semplicità e di superba artigianalità in ogni ambiente di questa residenza: la lettura degli spazi è chiara, lineare, ma è al tempo stesso supportata da una complessità nel dettaglio quasi vertiginosa. Entrambe le condizioni si dichiarano e coesistono con equilibrio e grazia, in un progetto in cui uno più uno vale molto più di due.


DESIGN TEAM


Federica Poggio, Marco Orto


PROGETTO ILLUMINOTECNICO
Icona Architetti Associati in collaborazione con Black out Lampade ingresso faretti: Oty Light
Lampade Soggiorno: Rotaliana
Lampada sopra il tavolo: Flos - Noctambule
Lampade cucina: Flos - aim
Lampada a terra: Flos - Taccia
Lampada su madia soggiorno: O Luce - Atollo
Lampada freestandig divano: prototipo unico- Ostuni per O- Luce Faretti corridoio: Ego Luce
Lampada scala: Flos- parentesi
Lampade bagno padronale: Oceano Oltreluce - Verniciata custom Lampada sopra madia: Artemide - Dioscuri
Lampada parete letto camera padronale: Nemo tubes
Lampada parete camera padronale: Artemide Melete
Lampade terrazzo: Bega
Lampade parete camera bimba: Artemide


ARREDI AZIENDE
Sedie zona pranzo: Bontempi
Sedie cucina: Bontempi
Serramenti scorrevoli: Internorm in collaborazione con Gorlini serramenti Porte: Ferrerolegno


Maniglie: Olivari
Cucina: Florim - Piano e nicchia


Miele elettrodomestici


struttura - Disegno iaa
Letto padronale: Urushi - Futon in ebano Bagno padronale: Rubinetteria Fantini


Radiatore Antrax
Vasca Arbi
Parquet e rivestimento paretei Cadorin Group Gres Italgraniti


Terrazzo: Bizzotto - Divano, divanetti, tavolo, sedie Vasi bianchi: Lizart - disegno iaa
Pergola terrazzo: Pratic


ARREDO CUSTOM


Tavolo sala da pranzo: Su disegno iaa
materiali: Marmo e legno: realizzato da Falegnameria


Buila in collaborazione con tecnograniti


Cucina: Su disegno iaa
materiali gres Florim e legno: realizzata da falegnameria Buila


tavolo cucina: Su disegno iaa in collaborazione con


Falegnameria Buila


Tavolini centro sala: Su disegno iaa
materili legno e Marmo in collaborazione con


Falegnameria Buila
Cabine armadio: Su disegno iaa in collaborazione con Falegnameria Buila


Scala: Su disego iaa in collaborazione con Falegnameria Buila
Mobile bagno: Cadorin Group + Italgraniti: su disegno iaa in collaborazione


con Falegnameria Buila
Divano: Su disegno iaa in collaborazione con Colombo arredi
BAGNI Ceramica Cielo Fantini Group Arbi
Italgraniti


CARTE DA PARATI
Ingresso: èlitis
Corridoio: Zoffany
Cameretta: Borastapeter


PAVIMENTI
Parquet interno: Cadorin Group
Pavimento esterno: Déco


FOTOGRAFA
Monica Spezia

13 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Agli ultimi piani di un distintissimo palazzo milanese degli anni trenta Icona Architetti Associati ha disegnato un incredibile duplex recuperando i sottotetti del bâtiment: un progetto residenziale capace di creare uno spazio nuovo dove prima non c’era. Una giovane coppia cercava da tempo un rifugio in centro a Milano, manifestando l’idea di abitare all’interno di un edificio storico. Proprio in quel momento Icona Architetti Associati stava procedendo al refurbishing di un...

    Project details
    • Year 2021
    • Work finished in 2021
    • Status Completed works
    • Type Apartments / Interior Design / Refurbishment of apartments
    Archilovers On Instagram
    Lovers 13 users