VERTICAL ZOO IN PUERTO MADERO | Luciano Aldrighi

«Nel giardino, in quel terribile giardino, il bambino vede animali viventi che mai aveva visto: vede giaguari, avvoltoi, bisonti, e più strano ancora, giraffe. Vede per la prima volta la sfrenata varietà del regno animale. E questo spettacolo, che potrebbe allarmarlo o terrorizzarlo, gli piace...»

J.L. Borges, Manuale di zoologia fantastica


Lo zoo non è solo luogo dell'infanzia, né solo un'insieme di gabbie che imprigionano animali. Lo zoo è luogo esotico, spazio del mistero e della fantasia che scaturiscono dalla contemplazione della natura.

L'essere umano moderno si è costruito fuggendo dalle montagne, dalle paludi, dai boschi. La nostra identità si è formata nella selva di pietra che sono le nostre attuali città. Il contatto con le piante e gli altri animali ha perso ogni legame magico per divenire scambio commerciale o fatto scientifico. Eppure, il nostro immaginario non riesce ad arrendersi alla nudità spesso oscena della ragione, il nostro cuore, animale, conserva il desiderio della visione a volte terrificante a volte profondamente rasserenante che solo la natura può dare. Per rigenerare la nostra fantasia sentiamo il bisogno di uno spazio vivo che sfugga all'angustia dei calcoli e delle vie della Città.

Lo zoo diviene così un luogo utopico ai margini del nostro vivere urbano, dove poter impregnare lo sguardo di visioni che gli schermi quotidiani non riescono a riflettere, dove sentire rumori e odori che non siano quelli dei gas, o dei pochi animali a cui abbiamo dato cittadinanza.

Occorre però ridefinire questo spazio, permettere che esso possa sempre essere luogo magico e creativo. Non solo ciò che ospita deve attrarre, stupire, meravigliare ma persino la sua struttura deve saper creare un senso di smarrimento nel visitatore, sia esso bambino o adulto.

L'altezza vertiginosa da sempre trascina l'essere umano verso una dimensione straordinaria. L'albero millenario, la montagna o l'opera monumentale escono dal terreno per salire verso il cielo, il regno dell'infinito. Il grattacielo risponde a questa tensione, al desiderio di fuggire dalla superficie terrena per rifugiarsi nel mondo dell'aria, dove insieme agli uccelli volano i nostri sogni. Un giardino zoologico che cresce dalla terra verso il cielo non è più solo un angolo esotico nel cuore della città, ma diventa una scala animata, animale che trasporta il visitatore al di sopra dell'ordinario. Le visioni degli animali si alternano allo spettacolo della città che si fa piccola sotto di noi.

Il giardino terribile diventa opera che induce alla scoperta, che stimola la curiosità, che sbalordisce, ardita tecnica che dal regno animale, dalla terra conduce verso la dimensione eterea. Il giardino zoologico, luogo della scienza animale esce dalle gabbie della logica fine a se stessa per essere opera d'arte.

L'incredibile varietà di ciò che vive si fonde con l'incredibile capacità della mente umana d'immaginare e creare.