nuova scuola materna a Cazzago San Martino | VALERIA ROBERTI

Cazzago San Martino / Italy / 2009

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L’edificio del complesso scolastico si inserisce nel contesto riqualificandolo e preservandone le caratteristiche naturali; si fonde con l’ambiente con il quale entra in relazione e dialoga. Colma il vuoto attualmente esistente per dar vita ad un nuovo polo scolastico funzionale di qualità che, nel suo ruolo di edilizia pubblica di interesse collettivo, cerca di emergere come catalizzatore sociale, non solo nella funzione di luogo destinato all’istruzione. La scuola esalta la fusione tra urbano e rurale, riordina gli spazi funzionali inserendoli nel parco e, integrandosi con esso, elimina la netta distinzione tra il dentro e il fuori. Questo si traduce formalmente ed architettonicamente in una continuità tra spazi interni ed esterni attraverso l’uso di un impianto a pianta centrale che fa perno intorno all’ampia corte interna, e all’uso di ampie superfici vetrate che consentono al bambino di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente in cui è inserito l’edificio. I criteri progettuali dell’edificio scolastico sono determinati dalle esigenze didattiche e pedagogiche che sono alla base delle diverse e molteplici attività che in esso dovranno svolgersi. Così attraverso il teatro, i laboratori, lo spazio comune, i bambini possono sviluppare i diversi aspetti che determineranno la loro crescita e maturazione: la componente emotiva – affettiva – relazionale della personalità attraverso gli spazi che facilitano la circolarità e la comunicazione (campo del “se e l’altro”); la presa di coscienza del sé corporeo e la capacità di utilizzare il corpo come strumento primario di conoscenza e comunicazione attraverso le attività di movimento (campo del “corpo in movimento”); la capacità di rielaborazione delle esperienza attraverso le attività pittoriche e plastico-manipolative. Ugualmente importante risulta essere la componente ludica; gli spazi per il gioco possono essere ricavati all’interno dell’edificio scolastico, ma sono previsti anche all’aperto dove sono collocate aree attrezzate. L’edificio scolastico è concepito secondo un impianto a pianta centrale. Il sistema compositivo è costituito da cellule funzionali modulari (spazio AULA e spazio SERVIZIO) che aggregandosi e componendosi fra loro danno luogo ai “blocchi funzionali”: il Blocco del MICRONIDO, il Blocco della scuola MATERNA, il Blocco dei Servizi (mensa, cucina con accesso diretto dall’esterno, reception, aula per i docenti e servizi per il pubblico). La scuola è quindi il risultato dell’aggregazione dei BLOCCHI attorno a un nucleo centrale della corte esterna. Altro spazio importante dell’edificio scolastico è lo spazio comune della sala polivalente sul quale si affacciano le cinque sezioni della scuola materna. Questo spazio estremamente flessibile si affaccia sulla corte da cui prende luce e durante i periodi estivi, aprendo tutta la vetrata, può essere inteso come una proseguzione dello spazio esterno all’interno della scuola. Guardando attraverso le grandi vetrate lo spazio esterno della corte appare quasi incorniciato entrando a far parte dell’ambiente interno e diventando quasi una suo naturale ampliamento. La flessibilità e la poliedricità, importante tema didattico, di tale spazio, divengono elemento architettonico; lo spazio libero da la possibilità di creare ambienti ed ambiti diversi e da destinare alle attività legate alle esigenze delle varie classi e alla progettazione e programmazione educativa della scuola, collegata ai tempi di esperienza del nido e della scuola dell’infanzia. La versatilità degli ambienti dà la possibilità di creare degli “Atelier” polifunzionali capaci di realizzare nello spazio le attività didattiche in accordo con i differenti “Campi di esperienza” relativi ai Nuovi Orientamenti sulla scuola dell’Infanzia (1991) e alle Indicazioni Nazionali (2003). In questo modo i bambini, partecipando da spettatori alla trasformazione dei luoghi, alla creazione degli ambienti, ne diventano protagonisti e, vivendoli, si appropriano dello spazio conferendogli un’identità e si riconoscono in esso. Il Blocco del MICRONIDO è situato in una posizione più riservata nell’impianto, ha un aspetto più entroverso, avendo tutta la facciata rivolta verso l’esterno priva di finestre se non del lungo nastro vetrato che consente un illuminazione filtrata dall’alto lungo il corridoio di ditribuzione. Le due sezioni del micronido si affacciano sulla corte interna e da essa prendono luce. La grande copertura è l’elemento unificatore di tutto l’impianto distributivo. Essa viene sfruttata anche dal punto di vista del risparmio energetico, posizionando sulla falda orientata a sud est una serie di pannelli fotovoltaici a completa integrazione. La struttura è realizzata attraverso travi in acciaio che sorreggono pannelli coibentati caratterizzati da un’elavata capacità isolante e da una posa in opera semplificata. Alla copertura viene appeso un controsoffitto in cartongesso. L’insieme della copertura e del controsoffitto costituiscono un pacchetto tecnologico che oltre a svolgere la funzione primaria di copertura , consente l’inserimento di tutti gli impianti e funge da filtro isolante per un corretto confort energetico dell’edificio. Il sistema di tamponatura verticale è costituito da una parete ventilata. Il manto di tenuta viene realizzata atttraverso dei listelli di laterizio, che in corrispondenza delle finestrature cambiando la loro sezione consentono il passaggio della luce nelle aule evitando però un irraggiamento diretto ma garantendo comunque un adeguata iluminazione dello spazio. L’impianto dell’edificio e il disegno dei suoi elementi architettonici più caratterizzanti sono strettamente legati al suo funzionamento bioclimatico. La qualità dell’illuminazione naturale interna è resa ottimale attraverso uno studio mirato del posizionamento delle superfici vetrate e delle aperture, sfruttando anche il sistema di schermatura esterna dato dai listelli in laterizio che fungono da regolatori dell’irraggiamento luminoso e termico. In questo modo è garantita la vivibilità delle aule nelle ore diurne durante l’arco di tutto l’anno. La scelta delle specie vegetali inserite nella corte interna sarà tale da assecondare la vocazione del luogo in cui saranno piantate ad una determinata funzione. Per questo gli alberi saranno caduchi, per permettere una maggior filtrazione della luce in inverno e creare una valida barriera per il sole durante la stagione più calda. La specie scelta in questo caso è la Robinia pseudoacacia. Al contrario la restante parte del parco, al confine con la scarpata e lungo il alto ovest, avrà alberi sempreverdi adatti a proteggerlo dai venti del Nord e dall’inquinamento acustico ed atmosferico del traffico circostante.
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    L’edificio del complesso scolastico si inserisce nel contesto riqualificandolo e preservandone le caratteristiche naturali; si fonde con l’ambiente con il quale entra in relazione e dialoga. Colma il vuoto attualmente esistente per dar vita ad un nuovo polo scolastico funzionale di qualità che, nel suo ruolo di edilizia pubblica di interesse collettivo, cerca di emergere come catalizzatore sociale, non solo nella funzione di luogo destinato all’istruzione. La scuola esalta la fusione tra urbano...

    Project details
    • Year 2009
    • Client Comune di Cazzago San Martino (BS)
    • Status Competition works
    • Type Kindergartens
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