Antico Podere San Francesco | David Fantini

Il progetto parte dalla opportunità di integrare un numero significativo di nuovi posti letto (per un massimo di 108 – 22 esistenti più 86 aggiuntivi), oltre a 640 mq di servizi ed una nuova piscina di 80 mq, in un ambito rurale di pregio, già caratterizzato da una fruizione turistica nel verde, con ampi spazi aperti.

- il primo tema riguarda la riqualificazione dell’esistente, con la demolizione e ricollocazione dei due manufatti attualmente adibiti a c.a.v., ampliati dal punto di vista volumetrico ed articolati su due livelli; ad essi sono affiancati i nuovi servizi (hall, ristorante, uffici, sala comune, cucina, lavanderia, spogliatoi, ecc.) collocati in un edificio articolato in tre blocchi (di cui due su due livelli con al piano superiore parte delle nuove unità abitative).

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Questa parte dell’area, già molto urbanizzata, si configura come un piccolo nucleo rurale, dove le resedi concorrono al disegno generale, facendo partecipare alla composizione anche il manufatto residenziale (esterno urbanisticamente all’area di intervento, ma della stessa proprietà), come quinta muraria di chiusura del gruppo di nuovi manufatti. 

Pietra a vista delle facciate, tetti in coppi e tegole, brisè solei in corten, oltre all’articolazione dei volumi (con piani terra di altezza significativa), costituiscono una cerniera tra una percezione consolidata, seppur con un linguaggio non banale, ed una nuova dello spazio rurale che si esplica nella parte dell’area ad oggi connotata da una oliveta.  

- il secondo tema è inerente parte delle nuove dipendenze, collocate oltre la piscina esistente, nell’oliveta oggetto di trasformazione: la soluzione tipologica consente di non perdere il rapporto diretto con il contesto, grazie ad unità abitative che si affacciano direttamente su un prato alberato a piano terra e su dei giardini pensili al piano superiore, realizzato attraverso delle colline artificiali inerbite

Un grande patio, di oltre 50 metri di lato, con al centro una piccola area boscata, costituisce il cuore della nuova trasformazione.