casa Cassano | Michele Merla

Casa Cassano nasce da una situazione particolare e da vincoli diversi: l’operazione di ristrutturazione e arredo interno ha comportato l’accorpamento di volumi di proprietà diverse e il collegamento tra un piano sottostante e un piano attico. Gli elementi che hanno facilitato l’unione, l’accorpamento e dato l’incipit di tutta la progettazione sono da ricercare nella voglia di trovare il filo della matassa anche in situazioni ingarbugliate, il disordine che diventa ordine.

E’ da questo presupposto che si articola la progettazione: gli elementi di arredo che connotano e definiscono gli spazi sono realizzati in pannelli laccati con incisioni che rappresentato i fili della matassa che intrecciandosi definiscono gli spazi, i diversi contenitori (cucina, parete attrezzata, ecc.) e incorniciano le aperture sul panorama.  Il piano sottostante viene collegato al piano attico da una scala in legno massello volutamente in continuità materica con i due pavimenti in rovere dei rispettivi piani di collegamento.

Al piano attico ci si trova in uno spazio living: cucina, pranzo e soggiorno in continuità con la terrazza, pavimentazione in essenza con inserti di listelli in pietra che poi si trasformano in pavimentazione del terrazzo, una quinta verde che corre lungo tutto il perimetro alla base del parapetto in vetro strutturale definisce i contorni del panorama indistinguibile del paesaggio di San Giovanni Rotondo

L’altro elemento fondamentale che ha guidato la progettazione è stata la vista del panorama circostante: chiesa di san Pio da Pietrelcina, Ospedale, chiesa nuova di Renzo Piano, panorama sulla città e sul tavoliere delle puglie. Non serviva altro per connotare e dare forza allo spazio interno: una operazione di sottrazione.

Il piano attico rappresenta un cannocchiale panoramico, fatto da finestre a nastro, sequenze di finestre che scansionano in fotogrammi il paesaggio, e infine dalle aperture di forma organica ad ovest per incorniciare l’identità del posto.