Attico L | Marco Carini

Il progetto di ristrutturazione e riqualificazione di una palazzina dell’800 a
Milano, è stato un viaggio verso la luce più alta.
Quella che avvolge l’appartamento su due livelli, che permette di toccare il
cielo, di vedere il sole mentre sorge e tramonta con gli ultimi colori del giorno.
Si è scelto proprio per questo motivo di portare la zona giorno al livello
superiore, e di tenere la zona notte nella parte sottostante.
Le ampie finestrature diventano quadri verso un esterno dalla vista libera ed
aperta.
Ci si è ispirati alle filosofie orientali per la scelta dei materiali, per raggiungere
il maggior livello di armonia possibile.
Il dialogo aperto e sincero con la committenza è stato l’ingrediente in più,
stimolante.
La richiesta del colore verde predominante, ha generato la ricerca
dell’equilibrio fra gli elementi naturali che hanno vestito la casa dopo il lavoro
di ristrutturazione.
Intonaco di argilla alle pareti, legno di rovere a pavimento e poi la pietra,
Gris du Marais Lithoverde,
elemento che si è fuso nel contensto con grande garbo, diventando
protagonista discreta di ogni scena.
E’ diventata elemento legante fra I due livelli dell’attico,
scelta per il piano di calpestio dei gradini della scala, quinta di sfondo per le
pareti studio, e vasca, o come elemento che definisce I volumi doccia.
Un po’ come se la pietra fosse stata concepita come elemento di protezione,
come un grande abbraccio.
In cucina la pietra trasforma in blocco monolitico, la base centrale per la
preparazione dei cibi, ed accoglie il fuoco del camino fra le aree pranzo e
salotto.
Abbiamo scelto la finitura Lithoverde di Salvatori per la nostra predisposizione
naturale all’utilizzo di materiali provenienti da economia circolare.
Sempre per lo stesso motivo alle pareti è stata stesa Argilla di colore verde,
di produzione HD surface, luminosa e traspirante, che regala salute alla vita
dentro la casa.
La posa ordinata e geometrica del parquet in rovere naturale di Listone
Giordano, ha permesso di non consumare legno, di non sprecare natura.
Le luci di Davide Groppi diventano una sottile linea rossa che ci guida nel
percorso.
Gli arredi, vestiti in tessuto naturale di lino, o realizzati con legno rigenerato
e lavorato nelle ante a boiserie tra cucina e zona pranzo, per contenere
dispensa ed elettrodomestici, diventando agli occhi di chi guarda, sfondo
regolare, installazione, quinta teatrale.
Le scale che diventano cerniera, legame, il vetro che permette il contatto
visivo, continuo, la tattilità, il gioco dei sensi sono le chiavi di un progetto di
riqualificazione profondo del luogo originale.
Niente è stato scelto per caso.
Il divano di Living divani permette il dialogo informale a tutto tondo.
Le poltrone Frog diventano seduta versatile, da interno o da esterno, in
funzione delle stagioni.
Il mobile basso, realizzato con legno di eucalipto, diventa seduta, appoggio,
contenimento.
Il dondolo a uovo di Bonacina, è icona, simbolo della natura in trasformazione,
intreccio ed interazione fra la pianta e le mani dell’uomo.
Il tavolo tondo Notes di Living Divani, armonioso, come la sua forma,
trasparente per regalare leggerezza.
Le sedute di Carl Hansen, nate durante il perido del funzionalismo scandinavo,
si ispirano al movimento naturale e flessibile della pianta, e mettono in
contatto interno ed esterno, sia del luogo fisico, sia dell’anima.
La carta da parati in cameretta realizzata da Wallpepper con carta riciclata e
colori vegetali, diventa luogo del sogno, giungla di emozioni pure.
Il letto a baldacchino di Xam in alluminio rigenerato diventa volume nel
volume.
Le piante dell’esterno, sul terrazzo che guarda dall’alto Milano, fornite da
Nespoli vivai, regalano issigeno e protezione alla casa.
Gli impianti sinergici di RBM More garantiscono il silenzio del comfort climatico,
la qualità della vita all’interno, e favoriscono la rigenerazione cellulare dei suoi
abitanti.
Foto di Fausto Mazza