ROVIN | Leonardo Macheda

Il progetto prevede la trasformazione e il recupero di un vecchio fabbricato rurale, a 830 metri d’altitudine, con l'obiettivo di realizzare un affitta-camere.

Originariamente veniva utilizzato come stalla, fienile e legnaia.

Si tratta di un tipico esempio di architettura rurale tradizionale con muri di forte spessore realizzati in blocchi di pietra a secco.

Osservando l'edificio prima dell’intervento, si nota che la parte originaria dello stesso era quella sottostante il cordolo in cemento armato, mentre la parte al di sopra era stata rimaneggiata in epoche recenti.

Filologicamente il progetto  intende conservare l’involucro murario originario, al di sotto del cordolo in cemento armato e la demolizione delle superfetazioni (recenti) al di sopra di esso, realizzando, all'interno del volume del fabbricato esistente, una scatola di vetro (involucro abitativo), dove attraverso le pareti vetrate sono leggibili le murature originarie; inoltre, al fine di conferire una maggiore leggibilità storica dell’esistente, le parti di edificio di nuova costruzione sono state realizzate  interamente con materiali contemporanei.

In un gioco di reciproca valorizzazione tra “vecchio e nuovo”, è stato disegnato anche il volume in ampliamento,  di aspetto leggero e minimale, dove per mezzo delle grosse aperture vetrate orientate a valle è possibile scorgere il paesaggio naturale.

Da un punto di vista distributivo, sono state collocate al piano terra le zone comuni e ai piani superiori le camere con i relativi bagni.