Campus Symbiosis | Barreca & La Varra

Un complesso scolastico innovativo dalle spazialità fluide e aperto alla città nel distretto Symbiosis in Porta Romana. Milan / Italy / 2021

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Il nuovo Campus Symbiosis di ICS Milan International School si colloca nel masterplan di Symbiosis, il Business District di Covivio che, a sud della Fondazione Prada nella zona di Porta Romana a Milano, già ospita sedi di grandi aziende internazionali.



Unico tra i grandi interventi di trasformazione in corso a Milano a non fondare il proprio carattere sulla residenza, questo distretto raccoglie infatti aziende della telecomunicazione, del biomedico, dell’ambiente, dell’energia: la nuova scuola avrà quindi possibilità di scambio e interazione con il futuro che si sta costruendo intorno, e con un’altra grande eccellenza quale il Parco Agricolo Sud, esempio millenario di grande trasformazione tecnologica della natura tramite l’agricoltura.


ICS Milan Inter­national School è la prima scuola dedicata ai bambini e ragazzi da 0 a 18 anni che propone un curriculum di studi internazionale valorizzato da una didattica che sviluppa i fondamenti del design in termini di metodo progettuale e apprendimento collabora­tivo.


Il Campus è un progetto dello studio Barreca & La Varra, che se ne è occupato nella sua totalità, curando concept, progetto architettonico (preliminare, definitivo, esecu­tivo) e direzione artistica, oltre a interior design e landscape design. Per la definizione dell’interior design e degli spazi esterni, lo studio ha coinvolto anche attuali studenti delle sedi milanesi della ICS Milan e ragazzi dei licei milanesi in workshop che hanno portato ad una stimolante contaminazione di idee progettuali, rispondenti alle esigenze dei futuri utenti del building.


L’edificio è orientato a Nord: guarda all’Europa. Ha una forma identitaria molto riconoscibile, ed è avvolto da un sistema fluido di curve che avviluppa tutto l’insieme. Il lotto sul quale giace non è esteso, quindi il progetto ha compresso al massimo i volumi e gli spazi generando “una scuola in verticale”, in cui spazi interni a doppie e triple altezze, e spazi esterni quali terrazzi e logge si susseguissero uno dietro l’altro “scalando” l’edificio. La pluralità di spazi collettivi che ne risulta offre la possibilità agli studenti di muoversi liberamente dentro l’edificio che non è solo una scatola che contiene aule tradizionali, ma è un organismo dove spazialità verticali si uniscono e si collegano a orizzonti di spazi esterni a tutti i piani.


Il piano terra, dove le attivi­tà collettive interne (mensa, palestra, piscina e auditorium) si aprono alla città ed al grande playground esterno attrezzato per attività all’aria aperta (pista da atletica e campo sportivo polifunzionale), è collegato alla sommità dell’edificio da spazialità estremamente ricche, caratterizzate da forti verticalità interne. All’esterno, di particolare rilevanza è il ruolo della copertura dell’auditorium che viene utilizzata come area ricreativa in continuità con gli spazi interni, con una parte coperta che permette di ripararsi dalla pioggia. A questa terrazza si connette anche quella del primo piano (la copertura delle aree sportive indoor in connessione con la mensa), a sua volta collegata tramite una scala monumentale al playground esterno. Le due terrazze sono collegate sia visivamente che materialmente dalla scocca, che in prossimità del varco presente al piano terra tra auditorium e palestra si interrompe e configura uno spazio a cielo aperto, un patio alberato, che incrementa l’ingresso di luce ed aria al piano terra.


Le spazialità interne dell’edificio permettono di mantenere sempre il contatto visivo tra le attività, attraverso pareti trasparenti che definiscono gli ambienti sia interni che esterni, anche situate ad altezze differenti.


I cicli scolastici ospitati (equivalenti a sezione primavera e scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) sono organizzati ascensionalmente ai piani terzo, quarto e quinto, per offrire agli studenti più grandi un orizzonte sempre più ampio e profondo. La configurazione del piano tipo è a corpo doppio con distribuzione centrale, lungo la quale si trovano gli accessi a tutti gli ambienti scolastici ed ai servizi. Il corridoio però non è concepito solo come un collegamento tra differenti aree, ma come un luogo dello stare che promuove la socialità tra gli studenti delle diverse classi: la “compressione e decompressione” di questo spazio è realizzata tramite una sezione non costante e boiserie in legno colorate che creano pareti attrezzate e disegnano “salotti” in prossimità degli ingressi alle aule. Negli spazi terminali dei corridoi sono stati predisposti degli ambienti speciali – di cui uno circolare attrezzato con librerie – che prendono luce dai “tagli” sull’involucro e costituiscono ambienti di socialità più raccolti e silenziosi utilizzabili anche dai professori.


Grandi superfici vetrate e metalli con lavorazioni raffinate lasciano interagire le facciate con l’ambiente circostante, reagendo in modo cangiante. La visione del prospetto vie­ne arricchita da un trattamento tridimensionale della facciata vetrata, che è impostata su due differenti piani, interagendo con la luce solare ed i riflessi del contesto in modi differenti a seconda della profondità. La scocca, elemento di unitarietà dell’interven­to, è realizzata con una sofisticata lamiera con una doppia lavorazione (stiratura e successiva stropicciatura) che varia il suo aspetto in funzione della vicinanza dell’os­servatore; essa costituisce un piano coprente se vista dalla lunga distanza, un filtro cangiante e brillante se osservata da vicino nella sua interazione con il sole.


La struttura è mista acciaio/calcestruzzo, ed è stata concepita per ottimizzare le tem­pistiche di cantiere, prevedendo zone prefabbricate (auditorium, palestra e solai di piano) e zone realizzate in opera per adattarsi con precisione alla sagoma dell’edificio.


Il cantiere, nonostante l’emergenza sanitaria giunta durante i lavori, ha dato forma al progetto in soli 14 mesi: dopo la posa della bandiera sul tetto al termine della costru­zione delle strutture in elevazione il 19 dicembre 2019, il Campus è stato inaugurato il 17 dicembre 2020, e ha accolto gli studenti dal 7 gennaio 2021.


Il progetto è stato pubblicato nelle seguenti riviste:


THE PLAN, 03/2021, n. 128, p.24-34


LA RIVISTA DEL VETRO, 09/2021, n. 4, p. 74-79


REPUBBLICA MILANO, 15/12/2020, “Una scuola modello nel quartiere che rinasce”, di Sara Bernacchia


DDN DESIGN DIFFUSION NEWS, 03/2022, n.274, p. 135, “La creatività in linea con lo spirito del nostro tempo”


 E nei seguenti siti web: 


Arketipo Magazine, Domus, Archdaily, Archello, Modulo. 


 

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