Residenza Mazzarello | PICCO architetti

Il progressivo incremento della popolazione anziana pone di fronte alla necessità di fornire nuove attrezzature dedicate all’assistenza delle persone anziane più fragili.

Qual'è il rapporto tra progettazione e welfare? In una società in trasformazione, anche le domande e le aspettative nei confronti della città e dei suoi servizi cambiano. 

La crescente attenzione al benessere collettivo comporta infatti la definizione di politiche e azioni che si traducono attivamente nelle caratteristiche urbane: progettare può significare quindi dare forma concreta alle esigenze socio-assistenziali, interpretando urgenze e direzioni.
PICCO architetti ha sviluppato nel tempo il lavoro sugli spazi e le attrezzature dedicate alla cura delle persone nella terza età, integrandolo nella propria pratica di studio e progetto. Consapevoli della complessità e dell'impossibilità di fornire una definizione univoca di welfare applicabile in tutti i contesti, ogni intervento vuole essere specifico e si evolve a partire dalle richieste proprie del territorio.

La Residenza Mazzarello è una risposta a questa nuova esigenza per il quadrante sud-ovest dell'area metropolitana torinese. L’intervento è localizzato nell’area ovest del complesso dell’Istituto Internazionale Sacro Cuore delle Salesiane di Don Bosco. L’organizzazione della struttura è definita in 10 nuclei residenziali da 20 posti letto; il primo localizzato al piano terreno, affacciato su aree a verde presente sui fronti a sud e nord, gli altri nove localizzati ai tre piani superiori. I locali per le principali attività comuni della residenza sono collocate al piano terra, in forte relazione con le aree esterne del giardino. Il progetto ha confermato le principali essenze arboree esistenti, con una articolata integrazione di nuove su tutte le aree esterne, anche su quella a parcheggio privato.   Il sistema degli accessi prevede quello per i visitatori dalla nuova viabilità a sud, quelli di servizio e per il personale sono localizzati sulla via Lesna ad ovest e dall’area a parcheggio a nord. Il primo è definito da un volume a portale, un bordo costruito che, oltre il varco e attraverso un percorso coperto, porta all’ampio spazio centrale dedicato all’accoglienza. Qui convergono le attività amministrative, la direzione sanitaria, il bar ed i servizi generali di struttura. Il volume della cappella votiva è integrato al portale dell’accesso principale e definisce l’identità dell’ingresso alla struttura. La giacitura del volume principale è definito dalle direttrici della nuova strada a sud e da quelli del preesistente complesso religioso ad est. In relazione a questi ultimi anche l’altezza dei nuovi volumi è stata limitata a quattro piani fuori terra. La copertura a falde, realizzata in legno lamellare con un manto in lamiera metallica a doppia aggraffatura, accompagna i locali tecnici localizzati all’ultimo livello funzionale con una chiara volontà di contenere tutte le numerose ed articolate macchine per la produzione dei fluidi e il completo trattamento dell’aria. Una serie di abbaini localizzati sulle falde favorisce la mitigazione delle prese e delle mandate d’aria.

I fronti dell'edificio sono interrotti da arretramenti e aggetti che ospitano, a sud, in corrispondenza dei soggiorni di piano, alcune ampie terrazze; un sistema di frangisole ne favorisce un idoneo uso anche durante la stagione più miti.

I serramenti metallici hanno ampie dimensioni con altezza di imposta , rispetto al piano interno dei locali, tali da favorire un adeguato campo visivo agli ospiti, spesso costretti a lunghe permanenze su sedute.