Hospice Madonna di Fatima | Mario Cubeddu

Alla base del progetto sta la volontà di scomporre percettivamente il nuovo volume in una aggregazione di volumi minori in modo da dare all’intero complesso una scala più minuta, più vicina alla misura umana e familiare. Si è così evitato di disegnare un unico volume delle dimensioni di una grande istituzione sanitaria e si è articolato l’edificio secondo proporzioni domestiche, evocando la figura di un gruppo di piccole residenze. A questo fine il piano superiore è stato trattato in modo da far risaltare gli spazi delle stanze come

accostamento di masse indipendenti. Il carattere domestico e non istituzionale è inoltre rafforzato dal disegno delle aree verdi e dal trattamento di parte delle coperture del piano più basso come tetto giardino.

Soluzioni architettoniche e distributive che favoriscono il rispetto della dignità del paziente e dei suoi familiari e creano condizioni di vita simili a quelle godute dal paziente presso il proprio domicilio. Con questo fine, ogni stanza è singola ed è studiata con caratteri spaziali assimilabili a quelli di una piccola abitazione: le misure, le proporzioni e la conformazione della stanza sono analoghe a quelle di un’ambiente domestico; la loggia-giardino prospiciente ogni stanza è uno spazio intimo e riservato che favorisce la protezione e la privacy; le superfici vetrate oltre che assicurare consistente luminosità naturale, sono elementi di massima integrazione della natura nella stanza.