Time and Chance | Serge Attukwei Clottey

For The Laboratory of the Future, Clottey has constructed an iteration of his ‘Afrogallonism’ project, installed along the upper support structure of the Gaggiandre. The work hangs organically, its shape defined by its own weight, suspended above the water, the reflection catching along the surface below. In the Corderie, hangs a fragment of this work.
Clottey works across installation, performance, photography, painting, and sculpture, exploring personal and political narratives rooted in histories of trade and migration. Based in Accra, Ghana, Clottey refers to his work that uses primarily plastic, yellow, Kufuor-era gallon containers as ‘Afrogallonism’, a concept that confronts global material culture through the cutting, drilling, stitching, and melting of these found materials.
The gallons that Clottey utilises within this work are not inherently African. They are constructed from plastic, imported, then discarded. With this project, Clottey utilises existing Venetian architecture to create a sitespecific installation – one that investigates the relationship between ‘Afrogallonism’ and this important cultural site.

[IT]

Per The Laboratory of the Future, Clottey ha creato un’iterazione del suo progetto Afrogallonism, installata lungo la struttura di supporto superiore delle Gaggiandre. L’opera è disposta organicamente, la forma è definita dal suo stesso peso, sospesa sopra l’acqua che ne cattura il riflesso in superficie. Un frammento di questo lavoro è esposto anche all’interno delle Corderie.
Clottey opera con installazioni, performance, fotografia, pittura e scultura, esplorando narrazioni personali e politiche radicate in storie di commercio e migrazione. Con sede ad Accra, in Ghana, egli definisce il proprio lavoro, che utilizza principalmente taniche di plastica, gialle, tipiche dell’epoca dell’ex presidente ghanese Kufuor, con il temine ‘Afrogallonism’, un concetto che affronta la cultura materiale globale tagliando, perforando, cucendo e fondendo questi materiali recuperati.
I contenitori utilizzati da Clottey in questo lavoro non sono intrinsecamente africani: sono realizzati in plastica, importati e poi scartati. Con questo progetto, Clottey utilizza l’architettura veneziana esistente per creare un’installazione site-specific, che indaga il rapporto tra l’‘Afrogallonism’ e questo importante sito culturale.