Nuova sede Officina Monari

Officina Monari, fondata negli anni '50 del secolo scorso, è da sempre il principale riferimento, nel comprensorio ceramico di Sassuolo, per l'assistenza ai mezzi IVECO. 

Con l'ingresso nella rete Evicarri ed il conseguente aumento delle commesse, si è posta la necessità di un deciso passo in avanti per quanto riguarda le strutture aziendali, che richiedono di essere incrementate e riorganizzate in un'ottica di sinergia all'interno del gruppo di appartenenza. 

La scelta per l'area su cui sorgerà la nuova sede è caduta su un lotto al confine con il comune di Formigine, storicamente caratterizzato dalla forte presenza di traffico pesante vista la vocazione produttiva ed industriale della zona. Questo asse stradale ed il vicino torrente Fossa - con la relativa fascia di rispetto - costituiscono i principali vincoli progettuali, oltre agli spazi di circolazione interni richiesti da mezzi pesanti, nonché la sterminata dotazione impiantistica richiesta da una simile attività.

La richiesta della committenza è stata quella di concepire, nei limiti di un budget piuttosto ristretto (se parametrizzato, naturalmente, ad un complesso di questo genere), una struttura prefabbricata in cemento riconoscibile e fortemente caratterizzata, che possa comunque emergere fra gli altri edifici industriali di cui l'area, come accenanto, è ricca; allo stesso tempo, la struttura deve esprimere il suo forte legame col territorio. 

Si è quindi pensato ad un complesso composto da due fabbricati separati, uno destinato ad officina ed uno a magazzino ricambi, ciascuna con i realtivi uffici. Tali attività, infatti, pur essendo naturalmente interconnesse, devono poter funzionare anche in maniera indipendente l'una dall'altra. Ciascuno dei capannoni è stato orientato secondo uno degli assi ordinatori sopra citati; la continuità dal punto di vista compositivo e concettuale è data da una facciata continua lungo Via Radici in Piano, il cui colore riprende quello dell'antica casa posta sul lotto confinante, il primo fabbricato sassolese che si incontra arrivando da Formigine ed uno dei pochissimi edifici storici superstiti nella zona. Il nuovo impianto, la cui tinta è stata ottenuta con un'apposita miscela per i pannelli, rappresenta quindi il punto di transizione dal passato rurale all'attualità produttiva ed industriale.

Il disegno delle aperture alleggerisce una facciata fortemente massiva senza penalizzare eccessivamente le prestazioni energetiche, oltre a caratterizzare fortemente il complesso, particolarmente nelle ore serali. Le parti in metallo richiamano invece efficacemente la vocazione tecnologica e meccanica dell'azienda. Per consentire un'ulteriore riduzione dei costi, i pannelli prefabbricati delle facciate secondarie sono stati prodotti senza il colore che caratterizza i prospetti principali.