Domus Conero | Tenet-arch

L’immobile oggetto dell’intervento si trova al piano terra di una palazzina preesistente, sita all’interno del nucleo storico del comune marchigiano, ad un solo isolato di distanza dal litorale marino.

L’obiettivo del progetto concerne la trasformazione della precedente bottega ortofrutticola in una residenza, dotata di locali adeguati e commisurati all’uso, fra gli altri, di una persona diversamene abile. Con l’obiettivo di abbattere le barrire architettoniche, le opere riguardano il completo rifacimento del solaio contro-terra, tramite un vespaio che non modifica l’altezza del pavimento finito rispetto alla quota stradale e si basa sulla totale complanarità e continuità materica delle superfici orizzontali. Il progetto, che non prevede modifiche strutturali al telaio in calcestruzzo armato, in parte lasciato a vista, si adatta al perimetro esistente e massimizza la posizione delle finestrature esistenti per disegnare e illuminare i nuovi ambienti della casa. Morfologia e giacitura delle nuove partizioni murarie sono calibrate e disegnate a partire delle distanze di manovra di una carrozzina. Passaggi, porte, arredi, componenti sanitari sono dimensionati e selezionati opportunamente per poter essere utilizzati per tale fine.

La soluzione spaziale individua, all’interno della sagoma delimitata e non modificabile dei 60 m², tre ambiti: una zona soggiorno con angolo cottura di 30 m², una zona notte di 23 m² e uno spazio di servizio con lavanderia e sala da bagno di 7 m².

Il progetto è particolarmente attento alla consistenza e alla resa cromatica dei materiali da costruzione: il legno di frassino dell’arredo, il seminato del pavimento, la malta cementizia dell’involucro, reagiscono fra di loro determinando un nuovo contesto figurativo, in cui l’ambiente domestico è contemporaneamente radicale, artigianale e domestico.

L'architettura di questa costruzione nella costruzione trova giustificazione nel "fare meno", con un approccio che implica l'utilizzo di ciò che già esiste, l'accettazione delle condizioni, che significa fare ciò che può esser fatto.

Si tratta di fare scelte responsabili, che nascono in risposta al contesto culturale, economico, tecnico, ergonomico. Scelte che permettono di leggere la stratificazione degli interni in cui è ancora leggibile la storia degli ambienti precedenti. La sensibilità nei confronti dei materiali ravviva l’interesse per l'edilizia locale e tale ricerca consente di ridurre al minimo il trasporto dei materiali rendendo l’intervento sostenibile nei confronti dell'ambiente.