INSEDIAMENTO UNIVERSITARIO NELL’AREA EX CIRIO DI NAPOLI

Realizzazione della Facoltà di Giurisprudenza e Ingegneria dell'Università "Federico II" a S.Giovanni a Teduccio -Napoli Naples / Italy / 2008

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Gli obiettivi che lo strumento urbanistico si è posto per questa area sono state "la riqualificazione della fascia litoranea di Napoli con la costituzione di un sistema di attrezzature a livello urbano e territoriale oltre che a servizio dell'intero quartiere, e il recupero del rapporto tra il quartiere e il mare, interrotto dalla realizzazione della linea ferroviaria costiera."
L’area per le nuove strutture universitarie oggetto della nostra progettazione e realizzazione è collocata dunque al centro di un'operazione di ristrutturazione urbanistica della zona orientale di Napoli che vedrà il potenziamento delle infrastrutture di comunicazione e l'insediamento di attività e servizi per la riqualificazione degli spazi urbani.
La soluzione progettuale è concettualmente a metà strada tra l'approccio a spazi aperti e quello a corte interna. Al posto di aree isolate e incomunicanti, si è ipotizzata la creazione di un sistema di spazi semi-pubblici visibili ed accessibili dalle vie di comunicazione principali. Luoghi ed attività vengono "introdotti" gradualmente all'utente in una sequenza di spazi che enfatizza l'esperienza della "scoperta".
Gli edifici sono stati disposti lungo i lati esterni dell'area a completamento della struttura edilizia dell'isolato (perimetrato dalle vie Signorini, Nuova Villa, Protopisani e via Villa San Giovanni). Invece di perimetrare il lotto attraverso un'unica linea di edifici, il complesso è stato articolato in un sistema integrato di spazi aperti e di volumi costruiti.
In questo modo viene creata una sequenza di spazi pubblici anche verso la strada, introducendo gradualmente l'utente all'ampia superficie a verde pubblico che si estende nella parte centrale dell'area.
L'intero complesso universitario diviene uno strumento di ricucitura tra il tessuto urbano circostante ed il nuovo spazio pubblico verde all'interno del lotto.
Il progetto del nuovo campus universitario, mediante un sistema articolato di volumi e vuoti, non solo si inserisce nel tessuto urbano senza alterare la percezione della cortina stradale esistente, ma provvede anche alla creazione di un sistema di spazi pubblici al confine con la città.
Sui bordi dell'area sono state, infatti, riproposte le tipologie spaziali tipiche del resto della città: la piazza, lo slargo, il cortile, la stradina di passaggio ecc...
Questa scelta progettuale incrementa l'integrazione tra struttura universitaria e la comunità cittadina secondo una sequenza di spazi il cui carattere "pubblico", "privato" o "semiprivato" varia a seconda della collocazione e delle dimensioni.

Tutti gli edifici sono contenuti in 4 piani di altezza fuori terra tranne i volumi dei Laboratori pesanti e dell'officina che, a causa delle particolari attività interne, sono costituiti da volumi a tutt'altezza di circa 11 mt.
L’edificio del Centro Congressi ha un’altezza interpiano superiore a 5mt, mentre gli edifici del blocco dei Laboratori Leggeri sono progettati con altezza interpiano di 4,5 mt.
Le coperture degli edifici sono tenute il più possibile libere da impianti tecnici al fine anche di prolungare la durata degli stessi non esponendoli agli eventuali effetti corrosivi dei venti marini.
Lungo la via Nuova villa è stato progettato il "blocco della didattica". Questo, insieme con gli edifici esistenti su via Signorini e su via Nuova Villa, verrà adibito principalmente alle funzione didattiche insieme a quelle dipartimentali e amministrative-gestionali.
Lungo la via Protopisani sono stati collocati i moduli L dei laboratori: quelli "leggeri" dei laboratori informatici, linguistici e chimici posizionati a confine tra la via Protopisani ed il parco; quelli "pesanti" dei laboratori meccanici con carroponte nella zona est meno esposta al pubblico.
I corpi di fabbrica sono stati volumetricamente articolati, lungo queste vie, in modo tale da creare delle piazze di ingresso che collegano il tessuto urbano esistente con il nuovo campus universitario. Sulla piazza di ingresso lungo via Nuova Villa, nominata “Piazza della Scienza” sono collocati gli ingressi principali degli edifici del blocco della didattica formato dai moduli A1, A2, C, A3 e D, mentre su quella lungo via Protopisani, chiamata “Piazza della “Tecnologia” sono posizionati gli ingressi principali degli edifici dei laboratori leggeri.
Gli ingressi principali dei vari moduli si aprono su degli atrii le cui pareti sono costituite da facciate vetrate appese con un sistema a "ragnetti" MJG, in modo tale da costituire dei riferimenti per l'orientamento (way finding) e mantenere una grande trasparenza e collegamento visivo tra interno ed esterno.
L'immagine architettonica del nuovo complesso universitario risponde a due esigenze principali:
- In primo luogo essa dovrà trasmettere il carattere di centro di eccellenza per l'innovazione e la ricerca di soluzioni avanzate;
- In secondo luogo gli edifici dovranno integrarsi nel paesaggio urbano della quinta edilizia esistente;
Da queste due esigenze diverse e contemporanee deriva la scelta progettuale di articolare i volumi degli edifici in due “layer” principali formati uno dal piano terra e primo, e l'altro dal piano secondo e terzo.
I piani bassi, fisicamente più vicini alla città ed ai flussi dei pedoni sulle strade pubbliche, sono intesi come tipologicamente più vicini ai caratteri tradizionali dell'edilizia pubblica napoletana costituita da murature rivestite in materiale lapideo facilmente reperibile (basaltina grigia) e dotate di una serie di finestrature regolari. La facciata dei primi due piani è stata progettata come una facciata ventilata costituita da pannelli lapidei di spessore cm 2 rivestiti sul lato interno con uno strato di resina che ne aumenta la rigidità, e sono incisi a macchina con delle scanalature che conferiscono una particolare texture alla superficie.
Per esplicitare il reale ruolo di rivestimento e non di materiale di costruzione della pietra utilizzata nelle facciate dei piani bassi, è stato utilizzato il vetro come materiale di rivestimento tutte le volte che il volume di questi due piani si interrompe.
Le facciate degli atrii al piano terra sono stati progettate, infatti, come perimetri vetrati senza telaio e retti con un sistema di sostegno puntiforme detto "MJG" o "Minimum Joint Glazing". Questo sistema ha il vantaggio di rendere la facciata molto leggera e trasparente poiché sposta le componenti strutturali, montanti e tiranti, verso l'interno, lasciando esposte all'esterno solo le lastre vetrate e le testate dei nottolini di fissaggio collocati negli spigoli delle lastre stesse. Il vetro di cui è costituita tale facciata sarà del tipo stratificato spessore 8+8 con interposta doppia pellicola “sound control” da 0,76.
In questo modo gli atrii diventeranno degli ambienti dotati di grande comunicazione visiva tra interno ed esterno, che svolgeranno il ruolo di elementi di riferimento per l'orientamento all'interno del campus e per segnalare gli ingressi ai diversi moduli.
I due piani superiori rappresentano invece il contenuto innovativo dell'istituzione universitaria mediante facciate con un maggiore livello tecnologico. Poiché inoltre i piani superiori sono più elevati rispetto al piano terra dove si snodano i diversi flussi di utenti, le loro facciate sono meno interessate dalla protezione della privacy e possono essere progettate come involucri verticali continui e più trasparenti, massimizzando così anche la componente paesaggistica e panoramica della veduta del parco interno.
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    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2009
    • Client “Università “Federico II° Napoli - Facoltà di Giurisprudenza ed Ingegneria
    • Status Current works
    • Type Parks, Public Gardens / Adaptive reuse of industrial sites / Colleges & Universities
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