Sala del Consiglio e riqualificazione delle facciate della sede amministrativa della Provincia

Progetto vincitore del concorso di idee per la realizzazione della sala del Consiglio Provinciale della Provincia di Lecco Lecco / Italy / 2007

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Il bando prevedeva la predisposizione di due progetti:
Tema A - relativo alla realizzazione della sala del consiglio provinciale ed alla riqualificazione del Piano terra e dell’accesso alla sede Amministrativa;
Tema B - relativo alla sola riqualificazione delle facciate della sede amministrativa.

Il gruppo LFLarchitetti è risultato:
Vincitore per il Tema A
2° classificato per il Tema B

Composizione del gruppo
LFLarchitetti
Luconi-Fumagalli-Lavorincorso

Capogruppo: arch. Piero Luconi
Concorrenti: arch. Laura Luconi, arch. Sergio Fumagalli, arch. Alessandara Manzoni, arch. Giovanni Sacchi, arch. Lenny Panzeri
Collaboratori: Dario Mario Zappa, designer, Paolo Vallara, designer (consulente per i Temi di comunicazione e grafica richiesti dal Bando)
Consulenti: Alderighi Ingegneri Associati (strutture), Studio tecnico Ingegneria Impiantistica (Impianti meccanici)

Tema A
Il piano terra dell’edificio provinciale è stato interamente riprogettato, mantenendo i soli sistemi distributivi di accesso e vie di fuga per i piani superiori ed i servizi igienici, che sono stati razionalizzati .
E’ stata privilegiata la massima trasparenza per il sistema “pubblico”, costituito dalle funzioni strettamente connesse alla sala consiliare (ingresso-reception/guardaroba-hall-sala da 99 posti) e concepite come un sistema continuo, reso percepibile dalla trasparenza dell’involucro e definito da due lunghi muri; uno che si protende a segnalare l’ingresso, l’altro, parallelo al precedente, che accompagna la successione degli spazi interni fino alla corte interna, segnando il confine tra l’ambito della provincia e gli spazi ed i percorsi di terzi.
Il primo dei due “muri”, rivestito in acciaio corten, definisce l’ambito dell’ ingresso esterno, reggendo lo stemma provinciale e la rampa pedonale e della hall interna, segnando la soglia da cui si accede agli spazi funzionali e di servizio, nonché ai sistemi distributivi per i piani superiori.
Il secondo muro è, in realtà, una “quinta” che separa gli spazi della provincia dal resto del complesso edilizio, ed è concepito come supporto per la comunicazione di temi che evocano il territorio provinciale e che, secondo le necessità, possono essere adeguati alle iniziative ed alle esigenze dell’ente.
Si tratta, in sintesi, di un enorme pannello traslucido su cui è applicata e retroilluminata una successione di “contenuti visivi”.
La sala consigliare è concepita come un edificio autonomo, costituito dall’intersezione di due volumi, a pianta quadrata, di altezza differente; al volume principale ( con pianta da mt. 11.40x11.40 ed altezza interna media pari a mt. 4) corrisponde il cuore della sala, dove sono organizzati, secondo la logica del “parlamento” il tavolo della giunta (su pedana), del personale di servizio e, perpendicolarmente a questi, i tavoli dei consiglieri; il volume di altezza minore (altezza interna mt. 2.70) ospita gli spazi distributivi e per il pubblico.
L’involucro della sala permette solo vedute “selezionate”; sulla hall di ingresso (schermabile tramite tende a rullo interne), sul giardino interno e verso la quinta di comunicazione visiva.
Annesso alla sala del consiglio è stato previsto un piccolo volume che ospita il locale per l’Unità di trattamento aria, con accesso esterno, ed un locale deposito attrezzato per traduzioni e regia audiovisiva.

Descrizione delle tecnologie e dei materiali
La tecnologia costruttiva, utilizzata per la costruzione del nuovo edificio prevede, in relazione alla necessità di contenimento dei pesi gravanti sulla struttura del box, l’uso di strutture reticolari in acciaio e tamponamenti perimetrali che, oltre alle superfici vetrate, seguono la logica delle costruzioni leggere a secco. Sono stati privilegiati, per i tamponamenti perimetrali del nuovo edificio, collocato nella corte e pertanto soggetto alle intemperie, materiali naturali, di forte connotazione materica ed elevate caratteristiche prestazionali sotto il profilo della durata e della limitata manutenzione.
In questo senso l’accaio “corten”, utilizzato per il muro di ingresso, il tamponamento perimetrale e la copertura del volume principale della sala consiliare, oltre ad evocare la lavorazione dell’acciaio, tipica della tradizione produttiva lecchese, garantisce un’eterna durata ed una pressoché nulla manutenzione.
Analogamente dicasi per il rivestimento in pietra (lastre di ceppo) del volume accessorio della sala consiliare.
Le ampie superfici vetrate sono sempre protette da generose pensiline anche in relazione alla manutenzione della pulizia dei vetri.

Tema B
L’impostazione del progetto, per la riqualificazione estetica e prestazionale delle facciate dell’edificio di corso Matteotti, si è basata su due considerazioni basilari:
• i due fronti opposti necessitano di risposte diversificate sia per il rapporto con il rispettivo affaccio, che per le diverse esigenze energetiche date dai loro orientamenti;
• non appare opportuno compromettere il carattere della facciata principale, che costituisce una porzione dell’ampio complesso edificato degli anni ’70, fortemente caratterizzato dal rivestimento in pannelli prefabbricati;
Il progetto ha quindi privilegiato soluzioni che puntano sulla riduzione del surriscaldamento estivo, per la facciata principale rivolta a sud-ovest, e consentono la riduzione delle dispersioni dell’involucro esterno, nel periodo invernale, per la facciata interna di nord-est.
Si è ritenuto prevalente, per il fronte principale, l’opportunita di salvaguardare il valore di omogeneità che il complesso presenta, piuttosto che intervenire con soluzioni architettoniche “rilevanti”, che avrebbero semplicemente aggiunto ulteriori elementi in un contesto già, eccessivamente, eterogenoe.
Le soluzioni proposte per le due facciate risultano quindi differenti, sai sotto il profilo architettonico che funzionale.
Una nuova trama di elementi metallici, frangisole e frangiluce, si sovrappone alla facciata principale, lasciando inalterata la percezione del disegno architettonico sottostante caratterizzato dal ritmo delle lesene verticali dei pannelli prefabbricati.
In tal modo si preserva il carattere preesistente, semplicemente “aggiungendo” un sistema leggero di frangisole alla superfici vetrate, che ha la funzione di annullare l’irraggiamento solare diretto.
Le porzioni cieche della facciata, interposte tra le costole verticali, sono state integrate con un isolamento a cappotto, rivestito con materiale leggero, tipo GRC, colorato in pasta ed in coerenza con la finitura del pannello prefabbricato esistente.
Per la facciata interna di nord-est, supponendo che possa essere programmato un identico intervento anche per il fronte di proprietà di terzi, si prevede un nuovo rivestimento che consente di integrare la coibentazione esistente e sostituire i serramenti, con nuovi di migliori caratteristiche prestazionali.
Rivestimento e serramenti sono realizzati a filo, riportando il fronte su un unico piano che propone un nuovo disegno architettonico per l'edificio.
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    Project details
    • Year 2007
    • Status Competition works
    • Type Government and institutional buildings
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