Hotel Chalet Al Foss Alp Resort | Alessandro Cestele D4L CESTELE architetti

Hotel Chalet al Fos “una storia di eccezionalità”
L’hotel ha una storia che va veicolata correttamente con le giuste finalità di marketing per creare empatia e quindi fidelizzazione. Lo storytelling va sperimentato, perché una storia
ha sempre maggior chances di successo di un qualsiasi altro contenuto.
Le storie restano in mente 22 volte in più dei dati, 10 volte più delle immagini, quindi come abbiamo detto, lo storytelling è in grado di suscitare empatia e di catapultare
l’utente direttamente all’interno dell’esperienza, proprio come se la vivesse in prima persona.
“Una storia è l’unico modo per attivare certe parti del cervello che permettano all’ascoltatore di trasformare la storia nella sua stessa idea ed esperienza,” dice Uri Hasson di Princeton.
Le storie sono coinvolgenti e restano maggiormente in mente, fidelizzando gradualmente il cliente al brand.
Pertanto noi in Chalet al Fos ovviamente una bella storia da raccontare la abbiamo già ed è una storia di elementi.
Nella fisica aristotelica, i primi costituenti della Terra erano i quattro Elementi: Aria, Terra, Fuoco, Acqua; e lo erano anche per molte culture antiche attraverso il mondo; a questi
se ne aggiungeva un quinto: l’Etere o Quintessenza, elemento puro assimilabile allo Spirito, al divino, in grado di insufflare la vita, ovvero, “la forza vitale”.
Nulla di più calzante in montagna e soprattutto in questo solido hotel di innovativa tradizione, dove la quintessenza viene ricercata giornalmente, tutti questi elementi vengono
richiamati nel nostro progetto.
Quando racconteremo la nostra storia lo faremo per concetti, qui l’utente inizierà a porsi una domanda, quindi destando interesse si è già raggiunto il primo obbiettivo.
Il focus del nostro progetto ricade sul feeling mood dell’hotel, ormai riconosciuto, ma che vogliamo ampliare alle zone comuni. Ad esempio il bancone del bar e la sala, quello
che oggi è piccolo un neo della struttura, sarà un nuovo punto di forza, ma non solo, dovrà diventare un simbolo dell’hotel. Un’idea che rilancia la storia che vogliamo raccontare,
storia che si lega agli elementi e materiali proposti e che si declina in tanti temi.
Il tema del bancone, che è il primo vero contatto fisico informale con l’hotel, lo vogliamo sottolineare con un appeal visivo che dall’ingresso conduca dritto al bar. Un bancone
dall’alto feeling materico ed una innumerevole serie di intimi spazi raccolti, dove accomodarsi e consumare, in un ambiente in grado di stimolare tutti i sensi. Un elemento
architettonico che si presti ad essere condiviso e ricondiviso, un elemento singolare unico, che infonda curiosità e stupore. Il camino diventa centrale e riconduce il pensiero
all’atmosfera di luoghi più appartati in cui i divani diventano il fulcro, i tavolini sono concepiti per la degustazione dei vini e dei migliori distillati da meditazione. Questa nuova concezione
degli spazi di relazione del piano terra ha un duplice compito, da un lato dialogare con gli esterni e il leitmotiv della piscina per una conformità architettonica e dell’offerta,
e dall’altro invogliare non solo a rilassarsi e vivere maggiormente la hall ed il bar in un ambiente elegantemente contemporaneo e non banalmente montano, ma spinga
anche il cliente a consumare un drink o un aperitivo, una bottiglia e che possa altresì garantire un prolungamento del dopocena con cocktail e distillati importanti. Un mix
match di materiali preziosi e vetro combinati con un concetto di illuminazione coinvolgente e altamente scenografico, fanno dell'hotel Chalet Al Foss uno
nuovo standard di riferimento in Trentino.