Riqualificazione Urbana e Servizi di Piazza Vittorio Veneto-Viale Stazione e tratti adiacenti

(PROGETTO PRIMO CLASSIFICATO) Tropea / Italy / 2010

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Archh. Maurizio Pino, Filomena Francesca Pastore, Tiziana Vinciguerra, Angela Zagarella, Anna De Luca, Romina Loiacono.

Un nuovo luogo: Piazza Vittorio Veneto
Il progetto parte dal voler valorizzare l’esistente, restituendo significati nuovi e contemporanei allo spazio Piazza.
La Piazza Vittorio Veneto è uno dei luoghi identificativi del centro di Tropea. Subito a ridosso del centro storico, essa è cerniera tra l’espansione di matrice ottocentesca e il centro medievale. Il viale Stazione, è accesso principale alla Piazza e si snoda dritto tra la stazione posta a margine del centro abitato e il centro storico. La centralità della Piazza Vittorio Veneto richiama i significati del contesto in cui si colloca e diviene oggetto per la duplice operazione di “liberazione da spazi ed arredi incerti” e la “riappropriazione” di uno spazio con una precisa identità.
L’ampio spazio rettangolare è un piano leggermente inclinato delimitato da edifici eterogenei per tipologia, epoca, rifiniture, ed è dominato dalla scultura commemorativa dedicata ai caduti in guerra.
In posizione baricentrica una fila di alberi precede la stele su cui è poggiata la scultura, e divide lo spazio della piazza in due porzioni equivalenti.
Dai lati posti a Sud-Ovest e Nord-Ovest si inseriscono delle strade che definiscono degli scorci interessanti sulla Piazza, mentre da Ovest, in asse, si inserisce la via Montevideo di collegamento con il Giardino Pubblico. Le direttrici visuali, per chi si trova al centro della piazza coincidono dunque con le diramazioni che portano sia al centro storico sia alla parte di più recente costruzione.
Gli elementi di cui il progetto si compone sono essenzialmente tre: il grande piano che viene interpretato come un foglio che si adagia ad una quota di 10 cm più alta di quella attuale, caratterizzata da alcune pieghe e da tagli che definiscono gli inserti laterali; un piano leggermente rialzato che conterrà sedute, aiuole, illuminazione principale e sarà il luogo di sosta per eccellenza, divenendo un catalizzatore sociale, il salotto della città, che rimane poggiato come un oggetto autonomo su questo “foglio”; una fontana che reinterpreta la memoria dei caduti.


Il Viale Stazione. Rappresenta uno dei principali assi della città, logisticamente importante poiché di collegamento con Via Vittorio Emanuele che taglia e s’innesca nel centro storico, attraverso .
Il Viale Stazione, bitumato, si inserisce tra Via V. Emanuele e la “Porta Nuova”, pavimentata dall’originario basamento in pietra lavica. Oltre ad una chiara discontinuità generata dalla differenza di materiali, il Viale presenta una sede stradale attualmente delimitata da elementi (marciapiedi, muretti) che alterano la larghezza costante della carreggiata. Lungo i lati del Viale la presenza di alberi ad alto fusto offre a chi lo percorre, un passaggio percettivo graduale, da una zona d’ombra, fino alla piazza, immersa invece, in una luce intensa. Percettivamente, il viale, rappresenta un luogo ideale, un declivio che offre un binocolo verso mare. Esaltare quest’aspetto ottico diventa uno degli obiettivi progettuali: creare una continuità attraverso l’utilizzo degli stessi materiali di corso Vittorio Emanuele, e rimodulare marciapiedi e altri elementi conferendo continuità lungo tutto l’asse. L’operazione fondamentale che si intende compiere sul Viale Stazione consiste nel ridefinire l’invaso stradale, stabilendo una dimensione fissa alla sede carrabile, pensata a senso unico di percorrenza. Si propone di ripavimentare con le stesse basole di pietra lavica sia la strada che gli esigui marciapiedi, eliminando il piccolo salto di quota tra le due parti e segnando lo spazio destinato ai pedoni attraverso la posa in opera di un impluvio continuo, in pietra chiara o in cls prefabbricato.
In tal modo si andrebbe a uniformare tutta una serie di piccole difformità ed in particolare si integrerebbero meglio gli alberi presenti lungo il viale.
Si suggerisce inoltre di uniformare le varie soluzioni autonomamente approntate dai privati per superare i diversi salti di quota compresi tra il Viale Stazione e alcuni giardini posti ad un livello sottostante, attraverso l’adozione di un rivestimento in pietra chiara dei gradini.


Il Foglio. La Piazza Vittorio Emanuele. La piazza è di forma geometrica regolare, un rettangolo, perimetrato da alcuni palazzi in stile Liberty ed altri con irrilevanti connotazioni architettoniche, se da un lato, questo costruire uno spazio, ha tenuto conto dello sviluppo geometrico della piazza, d’altro canto i manufatti si sono autodeterminati incondizionatamente con il risultato di quinte disomogenee nello stile e nei volumi.
I locali a piano terra sono quasi tutti destinati ad attività commerciali di svago e ristorazione, e soprattutto nel periodo estivo il forte afflusso turistico fa sì che la Piazza sia vissuta e frequentata a tutte le ore diurne e notturne; questi attualmente utilizzano larghe porzioni di spazio pubblico installando arredi, insegne e ombrai di vari tipi e dimensioni contribuendo a creare quella confusione di luogo spazialmente non definito. Inoltre è importante sottolineare come l’illuminazione attuale abbia caratteristiche idonee per strade a scorrimento veloce e non sia adeguata alla valorizzazione architettonica dello spazio in questione.
La piazza è anche utilizzata per eventi e manifestazioni culturali e musicali, tuttavia l’ingombro centrale costituito dal monumento e da alberi e panchine ostacolano la fruizione e la visibilità a 360 gradi dello spazio, in quanto l’utile collocazione del palco contrasta con questi elementi.
Obiettivo funzionale del progetto è la possibilità di creare configurazioni d’uso diverse per lo stesso spazio: la sosta, la ristorazione, gli eventi, raccogliendo le attuali vocazione del luogo precedentemente accennate.
La pavimentazione sottolineerà le aree della piazza. Il piano principale, pavimentato con una pietra chiara del tipo locale, a pezzatura larga che salirà sulle deformazioni introdotte nel “foglio”, ritornerà nelle sedute come blocco monolitico.
Le attività commerciali, bar e ristoranti, ospitate ai piani terra degli edifici lungo la piazza avranno uno spazio ben delineato in cui disporre i tavoli e i sistemi d’ombra. I locali disposti lungo il lato Sud potranno usufruire dello spazio che rimane tra la cortina edilizia e la linea d’acqua che incide la Piazza. I locali posti lungo il fronte Nord, potranno utilizzare lo spazio compreso tra gli edifici e la striscia con aiuole e sedute.
La Piazza in questo modo sarà divisa idealmente, per zone, permeabili tra loro ma definite, in maniera da stabilire un ordine nell’utilizzo dello spazio pubblico.
Il vuoto urbano viene preservato come spazio di incontro, di relazione, adatto ad ospitare eventi. In particolare viene proposto un podio posto a +45,00 cm dal piano della Piazza, nel margine Sud-Ovest della Piazza, leggermente ruotato rispetto all’asse longitudinale in maniera da aprire la visuale, idoneo alle rappresentazioni musicali, teatrali o cinematografiche. Alle spalle farà da fondale il pregiato prospetto di alcune case in stile Liberty. L’eliminazione dell’aiuola centrale esistente attualmente nella Piazza agevolerà un uso migliore di questo spazio durante manifestazioni ed eventi.
La Piazza sarà esclusivamente pedonale, così come le strade che vi confluiscono, ed è prevista la possibilità di accesso ai soli mezzi di soccorso, di manutenzione e di servizio alle attività commerciali. La pavimentazione prevista in pietra chiara possiede le necessarie caratteristiche meccaniche per poter supportare il passaggio e la sosta dei mezzi a servizio delle attività commerciali (carico e scarico) o di quei mezzi per il montaggio dell’eventuale palco per spettacoli.


Il salotto Urbano. La stringa monolitica posta a Sud, larga 4,00 m, e lunga per tutta la piazza, si modella attraverso scavi divenendo seduta, giardino, ombra e luce. Questa fascia è pensata come una piazza nella piazza. Il luogo dell’incontro, della sosta, della socializzazione. Parallelamente a quanto già avviene presso i locali a bordo piazza, si pensa di creare un microspazio pubblico dalla dimensione più privata. L’alternanza di piani posti a quote leggermente differenti rispetto ai giardini, diventeranno occasione di scoperta, di gioco o di semplice relax all’ombra.
I piccoli giardini conterranno alberi di Jacaranda e Peperosa, arbusti, tipiche essenze del luogo.
Questo spazio sarà impreziosito da un rivestimento in legno. Lungo questo asse saranno presenti 5 corpi illuminanti alti che contribuiranno alla definizione dell’invaso spaziale della piazza. I lampioni rappresenteranno dei fuori scala, come moderne sculture, e contribuiranno a rendere energeticamente autosufficiente la piazza. Sfruttando infatti l’esposizione a Sud, ricaveranno l’energia sufficiente all’illuminazione primaria, la luce dei lampioni, da moduli fotovoltaici posizionati in alto, inclinati in maniera ottimale.


Il Monumento-fontana. Particolare importanza, all’interno del progetto, è stata riservata all’idea di monumento, inteso sia come concretizzazione di una memoria collettiva legata al monumento ai caduti, che di identità nuova.
L’intento è quello di creare un punto di accumulazione emotiva nel quale il ricordo viene esaltato e trasfigurato nella memoria non di una ma di tutte le guerre. Una lastra, un monolite in cemento armato, viene posta su uno specchio d’acqua che occupa quasi integralmente, a filo, come sospesa. Sul monolite scorrerà un pelo d’acqua, che cadrà nella vasca sottostante attraverso quattro incisioni. Il monumento attualmente posto al centro della piazza sarà ricollocato sulla fontana.
Alle spalle il dislivello tra il Viale Stazione e la Piazza, sarà risolto con una scaletta che sarà staccata dall’edificio posto a bordo strada, e sarà delimitata da un muro che costituirà il fondale della vasca di acqua. Sul muro saranno incisi i nomi attualmente posti sulla stele che regge la statua.
Dalla vasca si staccherà un’incisione nel piano della piazza, una linea d’acqua che fungerà anche da impluvio. Al termine della linea, un gioco d’acqua rappresentato da schizzi provenienti dal piano della piazza, dissolverà il pathos del monumento ai caduti. L’acqua, che sarà raccolta e rientrerà in circolo attraverso una pompa, rinfrescherà l’ambiente e sarà un piacevole suono nelle ore in cui la piazza rimarrà più vuota, più silenziosa.
L’acqua utilizzata farà parte di un sistema di ricircolo attuato da una pompa posta all’interno del blocco monolitico.

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    Archh. Maurizio Pino, Filomena Francesca Pastore, Tiziana Vinciguerra, Angela Zagarella, Anna De Luca, Romina Loiacono.Un nuovo luogo: Piazza Vittorio VenetoIl progetto parte dal voler valorizzare l’esistente, restituendo significati nuovi e contemporanei allo spazio Piazza.La Piazza Vittorio Veneto è uno dei luoghi identificativi del centro di Tropea. Subito a ridosso del centro storico, essa è cerniera tra l’espansione di matrice ottocentesca e il centro medievale. Il viale Stazione, è...

    Project details
    • Year 2010
    • Client Comune di Tropea (VV)
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
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