CONCORSO EUROPEO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO AD ASCEA-VELIA (SALERNO) | ALDO ANTONIO BRUNO

Salerno / Italy / 2003

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Premessa Il progetto proposto per il museo di Velia, pur partendo dal concetto di spazio museale come luogo di conservazione e deposito di memoria, è incentrato sull’idea di museo come luogo di approfondimento dell’oggetto esposto non solo per ricordarlo o classificarlo, bensì per approfondire e creare uno strumento di partecipazione e diffusione della sua conoscenza.Da qui l’idea di una struttura come “strumento di lettura”, per le scuole e per tutta la popolazione, che parte da una visione complessiva degli spazi espositivi secondo un’ottica dinamica come strumento di comprensione della realtà attuale e non come archeologica lettura di una cosa museificata. Nella struttura così concepita acquistano un ruolo fondamentale, oltre all’area espositiva interna ed esterna funzioni come il laboratorio, l’archivio, le sale multimediali e la sala conferenza. Una struttura quindi, in grado di memorizzare il patrimonio archeologico e di archiviare le iniziative prese. Con il progetto, essa viene intesa non solo come contenitore di servizio fondamentale per il progetto generale che l’Ente vuole portare avanti, ma addirittura come una struttura che può configurarsi come un vero e proprio centro produttivo in relazione ad eventi e pubblicazioni in questo campo. Aspetti tipologici Dal punto di vista tipologico il progetto del museo che si propone per Velia si pone nel mezzo tra i tanti musei contemporanei riferiti alla tradizione, così come essa venne a determinarsi, a cavallo del settecento e dell’ottocento ad opera di Durand, di Soane e di Schinkel e quelli che si rifanno alla tematica ottocentesca della “machines à exposer” il cui prototipo vide la luce in occasione delle grandi esposizioni come quella del Crystal Palace sorto a Londra nel 1850-51. Tenuto conto di quanto accennato nella premessa, e cioè del compito del museo come istituzione sociale concepita per rappresentare il “civico” per eccellenza, il progetto proposto si muove attraverso un lavoro di aggregazione di differenti contenitori spaziali, scorporandoli e ricomponendoli nello stesso tempo, senza chiudersi in costrizioni e sistemi preconcetti, facendo lavorare l’architettura per i fini specifici di una istituzione i cui successi popolari hanno paradossalmente rimesso in discussione gli scopi per cui era nata. Nella National Gallery di Robert Venturi, frequentata da milioni di visitatori l’anno, viene rovesciato il rapporto tradizionale tra spazi espositivi e superfici per attività logistiche e servizi dal tradizionale 9:1 all’attuale 1:2. Il progetto Il progetto parte dall’analisi del sito, un’area trapezoidale delimitata a sud dalla linea della ferrovia e dal corso della Fiumarella a est. Gli elementi chiave della scelta architettonica sono riferiti quindi al contesto ed alla storia dell’antica città di Velia i cui pezzi in tale contesto saranno esposti. Il corpo centrale del museo, costituito dalla sala espositiva coperta e dall’area espositiva all’aperto, è stato realizzato, infatti, sovrapponendo all’area in oggetto uno schema regolare e parallelo di setti murari orientati perpendicolarmente al confine nord del lotto e disposti secondo le regole urbanistiche delle città di fondazione ippodamee. L’adozione di una siffatta regola compositiva vuole essere un riferimento storico preciso all’ordine delle città greche e nello stesso tempo al mito della città-museo. Come si diceva innanzi la configurazione del lotto determina lo sviluppo del progetto lungo l’asse longitudinale. Infatti al corpo centrale, innanzi descritto, si aggiungono sui due lati i due corpi autonomi degli uffici amministrativi e laboratori da una parte e delle sale mostre, multimediali e sala conferenze, dall’altra. Solo, nella parte centrale, dove è stata collocata l’area espositiva all’aperto, la linearità del progetto viene raddoppiata con la sovrapposizione dei setti murari per ricucire e palesare all’esterno l’idea base del progetto degli spazi espositivi, quella di creare un brandello di una scena urbana di una città classica. L’accesso L’accesso al museo avviene direttamente dall’area di parcheggio. Si è preferita questa disposizione per evitare intralcio al traffico lungo l’unica strada che conduce al lotto dopo aver oltrepassato la ferrovia. Sono stati previsti inoltre altri due accessi entrambi carrabili: il primo, lungo la strada, subito dopo il sottopasso per consentire l’ingresso ai mezzi di servizio al museo per il trasporto e lo scarico dei reperti, il secondo, situato sul bordo estremo della recinzione confinante con il parcheggio per motivi di servizio e di sicurezza. Spazi espositivi Al museo si accede tramite un atrio, inteso come una vera e propria “camera di depurazione”, che preannuncia il passaggio al rigore classicistico degli spazi espositivi. Come si diceva innanzi questi spazi occupano la parte centrale dell’edificio e sono costituiti da una parte coperta e da una parte all’aperto. Le due parti sono caratterizzate dalla scansione dei setti murari che contengono la maglia strutturale di sostegno della copertura sorretta da travi reticolari. All’interno della sala espositiva proprio l’alternarsi di spazi a patio formati dai setti murari consente di ottenere una luminosità diffusa sia dall’alto che dal basso proprio perché i setti stessi non sono alti fino al controsoffitto. La grande vetrata estesa per tutta la lunghezza della sala ed una serie di finestre/feritoie poste sul muro a nord completano inoltre il quadro della luminosità naturale. Per quanto riguarda la chiusura che si è volutamente creare dal lato nord della sala con la creazione di un muro a sezione variabile, essa esprime la volontà precisa di negare dalla zona dell’ingresso un’immediata fruizione di tutto quanto è esposto nel museo. Il muro è trattato sia all’esterno che all’interno con un rivestimento in travertino (vedi materiali impiegati) perché esso è visto sia come un grande elemento strutturale e sia come un oggetto architettonico che oltre a rappresentare se stesso, con la sua imponente presenza, rappresenta il valore dell’opera esposta. Nucleo uffici amministrativi e laboratori Sul lato destro dell’ingresso principale, come si diceva innanzi, è posizionato il nucleo degli uffici amministrativi e dei laboratori. Ad esso si accede con un ingresso autonomo situato nello spigolo estremo dell’edificio ad ovest. Il nucleo uffici/laboratori si articola su due livelli fuori terra più un livello interrato. I vari livelli sono serviti da scale, ascensori e montacarichi per i laboratori. Al piano terra dal lato del parcheggio, oltre all’ingresso ed alla custodia vi sono due uffici con relativi servizi mentre dal lato opposto vi è un primo laboratorio ed altri ambienti annessi. Al primo piano sono situati altri quattro laboratori di cui uno grande ancora per il restauro ed altri ambienti per la disinfestazione e pulizia. In fondo al corridoio degli uffici è situata una sala riunione a forma ellittica che occupa una parte del soffitto dell’atrio di ingresso al museo che è previsto di altezza doppia. Dalla sala riunione che attraversa dall’alto trasversalmente l’atrio ci si può affacciare oltre che nell’atrio stesso, con un piccolo balconcino ricavato alla stessa quota, nella grande sala espositiva. Al piano interrato si accede attraverso una rampa posta all’esterno sul lato sud dove vi è anche un altro ingresso di servizio per i laboratori. La rampa consente ai mezzi di trasporto di raggiungere direttamente il deposito per lo scarico dei reperti archeologici. Nucleo sale mostre multimediali e sala conferenza Sul lato sinistro della sala espositiva, dal lato che guarda verso la Fiumarella, è ubicato il nucleo raggruppante le sale mostre, multimediali e sala conferenze. L’atrio d’ingresso è situato nella fascia intermedia che divide in due la zona della sala conferenze dalla zona delle attività multimediali e ludiche. L’ingresso alla sala conferenze, che può contenere circa 200 persone è posto in asse con il percorso che divide le due sale per le mostre dalle due sale multimediali e che termina con l’ingresso della sala per le attività ludiche. Le sale, a pianta aperta, conservano l’impronta di spazi distinti, separati dai setti murari che danno loro un carattere più raccolto e autonomo. La sala conferenze è coperta con una struttura sinuosa che vuole segnare il terminale dell’edificio e nello stesso tempo dialogare con l’ansa sinuosa della Fiumarella. Anche questo nucleo è dotato di tutti i servizi igienici. Essi sono posti in fondo all’atrio d’ingresso. Mentre gli altri locali di servizio, come il deposito ed il locale caldaie, sono situati lateralmente alla sala conferenze. Spazi esterni e teatro all’aperto L’idea di una “villa in un giardino” come Louis Kahn aveva definito il Kimbell Art Museum di Philadelfia rispondeva perfettamente a quella che si è voluta perseguire nella progettazione del museo di Velia. I sentieri in battuto di tufo che attraversano il lotto longitudinalmente formano una sorta di “percorso sacro” verso la Fiumarella. Sul piazzale nell’angolo formato dalla ferrovia e dalla Fiumarella è ubicato il piccolo teatro per le manifestazioni naturali all’aperto che possono essere organizzate soprattutto nella stagione estiva. Dopo aver attraversato il piazzale i sentieri convergono in un’area a verde prato completata da un filare di piccoli alberi che formano una sorta di velario verde sotto cui transita il piccolo torrente. Così avviene su ogni lato corto del lotto, dove ogni filare di alberi forma una sorta di piazzetta verde all’aperto, come nelle grandi ville rinascimentali. Quella dietro l’anfiteatro contribuisce all’amenità del luogo. Flessibilità della struttura L’organizzazione planovolumetrica del complesso secondo una tipologia lineare consente, proprio per la sua particolare forma, l’addizione di altri eventuali corpi di fabbrica, lungo i due lati brevi. Le due grandi aree lasciate a verde in prossimità delle due testate dell’edificio sono predisposte per tali esigenze future. Per quanto riguarda la flessibilità interna della sala espositiva i moduli scelti per le fasce funzionali tra i setti murari di circa 5.00 ml e di 7,00 ml sono stati ampiamente collaudati in molte altre strutture analoghe. Questa dimensione degli interassi sia dal punto di vista funzionale che strutturale consente soprattutto una facile organizzazione di qualunque tipo di allestimento interno. Gli oggetti da esporre possono essere collocati sia al centro degli interassi , cioè, fra muro e muro, o lungo le pareti, come viene proposto nei grafici, in appositi contenitori espositivi. Gli spazi esterni sia dei patii interni che dell’area antistante del museo all’aperto sono anch’essi semplici e flessibili e sono sfalsati fra loro per enfatizzare il movimento e per consentire una sequenza di rapidi sguardi ai visitatori. Struttura La struttura prevista è quella a telai in cemento armato con solai a travetti e laterizi gettati in opera sia per i nuclei degli uffici amministrativi e laboratori e sia per quello delle sale multimediali e sale da adibire a mostre. Anche la struttura dell’atrio d’ingresso al museo vero e proprio sarà in cemento armato. Per la struttura della grande sala espositiva sono previste travi reticolari per la copertura e montanti in acciaio a differenza della sala per le conferenze dove è prevista una struttura per la copertura a travi reticolari sorrette da montanti in cemento armato. Le tompagnature esterne degli uffici e delle altre sale nonché dei laboratori sono in laterizio rivestito in travertino. Il grande muro della sala espositiva sarà in cemento armato rivestito di travertino color noce. Pavimentazioni esterne Ingresso principale e vialetti lato destro e sinistro: battuto di tufo giallo. Ingresso di servizio per carico e scarico reperti: asfalto. Aiuole quadrate lungo l’edificio e poste sui due lati corti: verde a prato inglese senza messa a dimora di alberi. Zona verde laterale alla fiumarella: verde prato con messa a dimora di pioppi o lecci o betulle. Viale lungo il teatro e vialetto lungo la fiumarella: battuto di tufo. Ringhiera lato fiumarella: staccionata in legno. Piazzale laterale al teatro e spazi limitrofi al teatro: quadroni di cemento 50X50. Gradinate teatro e scena teatrale: cemento a vista. Alberi lungo la recinzione: pini o lecci. Marciapiedi esterni all’edificio: piastrelle in klinker di color cotto 12x24. Cordoli dei marciapiedi lungo l’edificio: basoli di travertino 12X20 a correre. Cordoli per la perimetrazione delle aiuole: in cemento prefabbricato.
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    Premessa Il progetto proposto per il museo di Velia, pur partendo dal concetto di spazio museale come luogo di conservazione e deposito di memoria, è incentrato sull’idea di museo come luogo di approfondimento dell’oggetto esposto non solo per ricordarlo o classificarlo, bensì per approfondire e creare uno strumento di partecipazione e diffusione della sua conoscenza.Da qui l’idea di una struttura come “strumento di lettura”, per le scuole e per tutta la popolazione, che parte da una...

    Project details
    • Year 2003
    • Status Competition works
    • Type Museums
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