Nuovi percorsi su antichi sentieri

Percorsi turistici nell'area del Matese - Terra de le Speneta Spinete / Italy / 2023

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Il complesso montuoso del Matese occupa una vasta area tra Molise e Campania, costituendone l’elemento di forte unità paesaggistica; al massiccio matesino si affiancano, nel territorio della Regione Molise, i rilievi collinari che degradano verso il fondovalle del fiume Biferno. Questo territorio costituisce il cuore dell’antico Sannio: in esso sono presenti numerosi centri storici ben tenuti che conservano e restituiscono ancora evidenti i caratteri originali delle dinamiche di formazione territoriale. L’aspetto storicamente più rilevante dei luoghi matesini, dall’età sannitica a quella moderna, è quel peculiare rapporto tra uomo e natura che si è sviluppato grazie alla civiltà della transumanza e all’uso delle risorse agro-forestali ad essa collegato. 


Nell’area è presente, come focal point, l’area archeologica di Altilia, che rappresenta uno dei principali attrattori culturali per l’intero territorio regionale. 


Cruciale nella riflessione su questi territori è il concetto del cammino, nella natura e nella storia, da interpretare come tessuto connettivo, volano per le strategie d’investimento su processi di valorizzazione dell’enorme patrimonio sentieristico-ambientale. Di grande importanza in queste aree è la presenza del Tratturo, il tracciato che usavano i pastori per trasferire, con cadenza stagionale, mandrie e greggi da un'area di pascolo a un’altra. Attualmente questo tracciato, uno dei più integri e meglio conservati in Italia, non è più in uso come direttrice della transumanza, ma costituisce uno dei maggiori elementi di memoria della tradizione del luogo. 


Perpendicolarmente al Tratturo si innestano i sentieri CAI (Club Alpino Italiano) e gli itinerari che conducono alle vette del Matese (Monte Mutria, La Gallinola, Monte Miletto). Nonostante un patrimonio sentieristico-ambientale così delineato e così ricco di diversificate valenze, emergono oggi, in queste realtà, gli effetti di una scarsa manutenzione, la mancanza di un’adeguata segnalazione e tracciatura sul posto; elementi che, insieme alla promozione territoriale, potrebbero restituire questi posti alla fruizione di un pubblico più ampio.


All’interno di questo contesto ci siamo occupati di due differenti progetti: “Antichi sentieri per nuovi itinerari alla riscoperta del Matese: l’accessibilità di Altilia e l’antica via del Tratturo”, che rientra all’interno della strategia SNAI (strategia nazionale aree interne) Matese e collega 14 borghi, ripristinandone tratti della viabilità storica; “Terra de la Speneta. Nuovi percorsi su antichi sentieri”, progetto che si inserisce nel tracciato del progetto sopradescritto, e ne declina le intenzioni in una scala più contenuta, raccordando il centro storico del borgo di Spinete ai vari insediamenti che ne costituiscono il circondario.


 



ANTICHI SENTIERI PER NUOVI ITINERARI ALLA RISCOPERTA DEL MATESE: L’ACCESSIBILITÀ DI ALTILIA E L’ANTICA VIA DEL TRATTURO” (SNAI Matese)


L’idea principale è quella di connettere i 14 comuni dell’area individuata dalla Strategia dell’Area del Matese attraverso una rete di sentieri. La configurazione di questo tracciato, che mette a sistema sentieri preesistenti, si basa sul recupero della viabilità pedonale storica e sulla valorizzazione di alcune importanti emergenze storico- architettoniche (il sito archeologico di epoca romana di Altilia, il borgo di Civita di Bojano, il tempio di Ercole a Campochiaro) ed ambientali (l’oasi WWF con l’area faunistica del Cervo a Campochiaro e l’area di S. Nicola a  Guardiaregia).


Attraverso il miglioramento della fruibilità della rete sentieristica che si dirama verso le montagne, il progetto intende valorizzare la mobilità dolce. Il potenziamento della rete slow costituisce infatti un elemento fondamentale per lo sviluppo di queste realtà: l’implementazione delle attività outdoor e la conoscenza del patrimonio e delle risorse naturali presenti diventano gli strumenti per aprire questi territori alla fruizione di turisti e residenti. Tra i destinatari del progetto sono state individuate diverse categorie. Agli escursionisti occasionali e agli sportivi più esperti intendiamo aggiungere la comunità autoctona, facendo sì che il progetto diventi un’occasione per coinvolgere e far conoscere il proprio territorio agli abitanti dei luoghi stessi.


Il percorso è lungo 135 Km, e attraversa numerosi e diversi contesti: aree caratterizzate da un tessuto urbano continuo e discontinuo, ambiti con vocazione prettamente naturale. La maggior parte del territorio attraversato è caratterizzato dalla presenza aree agricole e silvo pastorali. I tratti che corrono a quote più alte sono caratterizzati dalla presenza di Praterie naturale, con alberi ed arbusti, Boschi cespugliosi, e Aree agro-forestali. Nelle quote più basse e a ridosso dei centri abitati vi è una prevalenza di terre Terre arabili e dedicate all’agricoltura.


Dal punto di vista paesaggistico la collocazione dei centri abitati ai piedi del massiccio del Matese conferisce all’intero territorio una posizione privilegiata per l’osservazione del paesaggio. A questo riguardo abbiamo collocato, lungo tutto il percorso, delle piccole aree di sosta: piccoli interventi di micro architetture si collocheranno dunque in punti strategici, individuati in luoghi particolarmente panoramici capaci di restituire il quadro generale delle montagne. Momenti di riposo e allo stesso di approfondimento e conoscenza del territorio geografico ambientale, queste aree di sosta si presentano come micro architetture realizzate in legno o acciaio corten, con interventi completamente rimovibili, strutturati secondo diverse tipologie:


• leggii conoscitivi, che attraverso la riproduzione dello skyline permetteranno di individuare e conoscere le montagne matesine e i luoghi di maggior interesse;


• rifugi realizzati sempre in acciaio e legno, pensato come riparo dalle intemperie, ma anche come “cannocchiale” sul paesaggio;


• gradonata, pensata come una sorta di platea sul paesaggio, di sosta e contemplazione, ma anche un area spazio per piccoli eventi pubblici di tipo culturale e ambientale.


 



TERRA DE LA SPENETA - NUOVI PERCORSI SU ANTICHI SENTIERI  


Il progetto, finanziato dal PSR Molise, si concentra su un sistema di percorsi che connette il borgo storico di Spinete (Campobasso) a una serie di borgate, ovvero di insediamenti che si collocano negli immediati dintorni. L’intervento prevede la riconfigurazione di questo sistema, con l’obiettivo di rendere fruibile e turisticamente attraente questo sistema di connessioni tra piccoli borghi e frammenti di comunità. Situato ai piedi del Massiccio del Matese fra le colline di fronte a Bojano, il centro abitato di Spinete è posto sulla cima di una collina e digrada verso la vallata. Il centro abitato è circondato da colline verdeggianti, che si affacciano sulla sottostante Valle del Biferno, offrendo vere e proprie terrazze panoramiche sul Massiccio del Matese. Il comune è costituito da un centro abitato, da una frazione (Piana), e da ben tredici borgate, che nascono dopo l’unità d’Italia e rappresentano la peculiarità di questo territorio dalla connotazione squisitamente “rurale” con tradizioni, enogastronomia, storia.


Il percorso si sviluppa in un circuito principale di circa 11 km che attraversa il borgo principale per poi snodarsi attraverso le borgate. Le trame dei sentieri esistenti, in parte asfaltati e in parte sterrati, attraversano principalmente zone a forte vocazione rurale, ma anche boschi e l'abitato “sparso” e il borgo stesso di Spinete. Questo sistema diventa il contesto ideale per lo sviluppo di attività di outdoor, che vanno dall’escursionismo al trekking a cavallo, dai percorsi in mountain bike alla didattica ambientale rivolta alle scuole, rappresentando una reale opportunità di sviluppo per un turismo “slow”, rispettoso del patrimonio, storico e naturalistico. Percorrendo gli antichi sentieri che fungevano da collegamento tra le varie borgate, si fa esperienza della memoria di quella cultura rurale di cui questo territorio è caratterizzato, e che si tocca con mano incontrando profumi, sapori. Querce secolari, boschi di Roverella, Carpini e, in primavera, il giallo intenso delle Ginestre e il porpora delle Orchidee spontanee sono i protagonisti assoluti e i compagni di cammino di chi vuole cimentarsi nella scoperta de “La terra de la Speneta”. E ancora campi coltivati, vigne, masserie e casali signorili, sono i custodi di questi luoghi dall’essenza antica, che rivivono, grazie alla riqualificazione della rete sentieristica già presente, di un nuovo vigore, di una nuova fruizione.


Anche in questo progetto, lungo il percorso sono previsti punti di sosta e ristoro attrezzati con punti acqua, leggi e con rastrelliera per le bici o per legare i cavalli. Vengono individuati dei punti privilegiati di osservazione per godere del patrimonio paesaggistico, vere e proprie terrazze sul paesaggio; micro architetture, realizzate in acciaio corten e legno nel rispetto del contesto culturale e paesaggistico, offrono l’occasione per diversi tipi di sosta, con diverse configurazioni in base ai luoghi, ai tempi e in generale alle esigenze che di volta in volta si potranno creare.


Sono previste 4 aree di sosta e il ripristino e la valorizzazione di due fontane.


1. Area di sosta in località Fosso Fontanone: è prevista una serie di portali in acciaio Cort Ten all’interno delle quali è possibile passare e sostare leggendo parte della storia del borgo di Spinete. All’interno dei portali sarà possibile sostare su tre panche. Le facciate attestanti sulla strada saranno incise con il racconto dei capitoli storici di Spinete e con il racconto del progetto Terra de le Speneta. L’incisione della lamiera mantiene costante il rapporto col paesaggio, filtrando la luce e modificandosi in base al colore e della luminosità del cielo. Sarà inoltre presente all’interno del manufatto n.3 un pannello in con le indicazione relative al percorso. 


2. Area di sosta in località Sebbioni: posta su un’area comunale a ridosso della fontana “Cupone”, sarà composta da una serie di elementi in acciaio Cor Ten che di volta in volta diventano sedute o piccoli totem sui quali leggere parte della storia che il percorso vuole raccontare. Anche in questo caso il racconto avviene attraverso incisioni sulla lastra di acciaio o attraverso piccoli pannelli informativi in Dibond. I manufatti sono di 7 tipologie: panche, leggii, chaise lounge, portale, tavolo e panca, altalena, fioriera. 


3 - 4. Area di sosta in località Faggeto e Colle Crugnale: in queste due località saranno ubicate due chaise lounge. La struttura delle sedute sarà in acciaio Cor Ten rivestito nella parte superiore da lamelle in legno di larice trattato con sezione rettangolare (50x80) mm. 


 



Pur trattandosi di due diversi interventi, entrambi i progetti lavorano su un contesto globale e sulla condivisione di alcune riflessioni, che concepiscono questa macro area del Matese come un Laboratorio a Cielo Aperto, per l’avvio di un processo di sviluppo capace di trasformare queste aree nelle mete di turismo esperienziale, e di restituire delle eccellenze, storiche e ambientali, a comunità non sempre consapevoli delle risorse del proprio territorio. I due interventi lavorano condividendo la visione del Matese quale meta turistica improntata al turismo lento, basato sulla condivisione con la realtà locale e con tutte le sue espressioni. Il potenziamento della mobilità alternativa (ciclovia e sentieri) diviene lo strumento per migliorare l’accessibilità dei luoghi, e potenziarne la fruibilità. Parallelamente a questi obiettivi, risulta fondamentale, in questi processi, lo
sviluppo di una ‘cultura di area’, elemento determinante per rafforzare i rapporti identitari tra questi territori e i loro abitanti e per la formazione di una cultura dell’accoglienza. Gli interventi mirano al un processo integrato e condiviso, che coinvolga le comunità locali, rendendole consapevoli di essere un elemento di trasmissione di conoscenze (oltre che di informazioni), in quanto custodi dei luoghi e garanti di uno sviluppo sostenibile per il territorio. 


 

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