Recupero della Casa Avini | PASQUALE DATURA

Casa Avini è un’antica abitazione a cupola sulle pendici del Vesuvio. Situata in un antico centro abitato di una cittadina vesuviana (Terzigno) tradizionalmente vocata alla coltivazione della vite e alla produzione del vino, in prossimità dei sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio.

La casa è composta da due vani in muratura, da un bagno e una loggia, adibiti a camera da letto e cucina. Inoltre la casa è dotata di locale cantina e da una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.

E' stata restaurata utilizzando materiali, tecniche e artigiani locali, prestando grande attenzione alle peculiarità tipiche dell’architettura vesuviana, recuperando e mettendo in risalto gli elementi architettonici originari quali le cupole con le tinte e i decori, i comignoli, le porte, il focolare, il pozzo, il lavatoio.

Gli ambienti interni sono stati re-intonacati e tinteggiati a calce, per il pavimento sono state utilizzate mattonelle in graniglie, parte degli arredi semplici e sobri sono il risultato del recupero dell’antico mobilio in legno tipico locale così come la bianchera della casa è oggetto di recupero di corredi nuziali prodotti dell’ artigianato locale.

Ogni scelta è stata fatta per ricreare l’atmosfera tipica “vesuviana” e far vivere agli ospitei un’autentica esperienza di abitare sotto una “cupola vesuviana”.

Il contesto urbanistico in cui si inserisce il manufatto, appartiene alla zona abitata di antica costruzione ma piuttosto degradata, un aggregato di case a formare "cortine" nei pressi delle quali si ritrovano spesso comodi rurali quali cisterne, aje, lavatoi, forni testimonianza dell’antica cultura contadina.

Gli ambienti si presentavano in cattivo stato di manutenzione essendo la casa disabitata da anni. Gli intonaci presentavano in più punti segni di degrado dovuti all'umidità di risalita e alle infiltrazioni che hanno generato rigonfiamenti e macchie scure presenti sia al soffitto che alle pareti .

Le scelte progettuali si sono concetrate sul recupero degli elementi esistenti mediante l'utilizzo di materiali, tecniche tradizionali e locali nel rispetto dell'ambiente, del contesto urbano e della tipologia edilizia.

L'intervento ha riguardato anche l'adeguamento igienico sanitario mediante il rifacimento ed il  collegamento del bagno al resto della casa in quanto risultava "esterno" ad essa. Tale ambiente di connessione con la funzione di antibagno interposto tra il bagno esterno e gli altri ambienti della casa è stato pensato in modo che fosse "riconoscibile" con un linguaggio architettonico contemporaneo che fosse "sostenibile e rispettoso" delle preesistenze. 

Si è voluto quindi creare una "connessione" lavorando su segni architettonici essenziali e con materiali e colori tipici del luogo. A chiusura di quest'ambiente di connessione, è stato realizzato dal lato della corte, di un muro di tamponamento e una porta di accesso leggermente arretrato dal filo del volume esistente; dal lato della strada invece è stato realizzato un affaccio dotato di ringhiera.

Inoltre sono state recuperate le facciate e tutti gli elementi architettonici mediante l'utilizzo di grassello di calce colorato in pasta prodotto da una storica azienda napoletana “CIMMINO CALCE” che storicamente lavora il grassello di calce stagionato mentre internamente le volte sono state raschiate dei vecchi strati di vernice riportando gli antichi decori e le tinte a calce ancora visibili che sono stati consolidati mediante idrossido di calcio proveniente dalla filtrazione dell'acqua utilizzata per la lavorazione del grassello di calce e le pareti sono state tinteggiate con pittura minerale, naturale e traspirante a base di Grassello di Calce, stagionato da 24 a 36 mesi fornita dalla stessa azienda “CIMMINO CALCE”.

Sulla corte dove insistono la cisterna, il lavatoio in muratura e alcuni gradini per l'accesso verso la cantina, è stato sistemato il muro esterno, rifatti i cancelletti in ferro realizzati mediante tondini riprendento i motivi dei cancelli di antica fattura ritrovati nei paraggi. E' stata rifatta la pavimentazione cercando di riprodurre l'antico battuto di lapillo e sistemati i gradini esistenti in modo da poter allocare delle fioriere con specie arbustive autoctone così da adornare di verde questo spazio rendendolo più fruibile.