Casa Bogino | Studio Fabio Fantolino

L’appartamento è all’interno del Palazzo già Cumiana, ora Colli di Felizzano. Fu costruito a cavallo degli anni 1678 e 1680, ma fu solo nel 1836 che, a seguito del progetto dell’architetto Giuseppe Leoni, acquisì la configurazione neoclassica della facciata che permane tutt’oggi. In tale occasione furono apportate modifiche anche alle due scale su Via Bogino e fu realizzata la decorazione pittorica in stile pompeiano della scala oggi appartenente all’unità immobiliare. La scala si è mantenuta tale fino ad oggi, si sviluppa da un locale attiguo all’atrio di ingresso del Palazzo e conduce al piano nobile dell’appartamento. Il piano terra, dove oggi si snoda la zona notte, è caratterizzato da alte volte in muratura. L’atrio e il vano scala esclusivi di collegamento con il piano nobile, sono caratterizzati sul lato cortile da ampie aperture sono grandi arcate a sesto ribassato ed a tutto sesto. I locali delle arcate sono caratterizzati da una copertura a volte a crociera. I soffitti del soggiorno e della cucina, al piano Nobile, sono cassettoni dipinti e permangono decorazioni pittoriche sulla parte sommitale delle pareti verticali dove vi era un fascione decorato. Lo scalone unisce l’atrio di ingresso e il primo piano dove il nuovo progetto prevede la zona giorno composta da cucina, sala da pranzo, sala colazione e salone TV con angolo bar e soppalco con uno studio. Al fine di condizionare il meno possibile la forte presenza scenica e il valore dell’apparato decorativo, la scelta è ricaduta su un pavimento neutro in resina grigia per il salone TV. Il progetto di interior design è stato un esercizio architettonico importante. Il tentativo è stato quello di accompagnare attraverso un design contemporaneo, i colori e le geometrie degli affreschi. Il salone si compone di diverse zone funzionali, una panca informale si accosta ad un divano comodo per il quotidiano, due poltrone in velluto di compagnia. I due pendenti che scendono dall’alto soffitto enfatizzano la dimensione e la doppia altezza del salone, enfatizzate anche dalla presenza di un’opera d’arte di Chiricozzi “Nuvole Sole” della galleria di Davide Paludetto. Al di sotto del soppalco del salone, la scelta è stata quella di reinterpretare il cassettone  contemporaneo senza realizzare un falso storico. Il parapetto in vetro della zona studio, dal colore blu, fortemente connotativo, dà personalità all’ambiente, collaborando con la sua presenza all’equilibrio dello spazio. La cucina, fa da sfondo allo sbarco dello scalone e alla zona colazione, con i suoi colori chiari e morbidi e le forme arrotondate delle maniglie, dialoga con il contesto storico, senza sovrastarlo ma anzi giocando un ruolo di quinta scenica neutra e luminosa. La sala da pranzo gioca sul colore come elemento di forte interpretazione della doppia altezza, un tavolo rosso amaranto di Cassina viene esaltato dalla presenza di tre pendenti di Servomuto. Il tavolo e le luci creano così un elemento unico che non si perde in uno spazio così ampio. La zona notte smorza l’aulicità del contesto e si connota con un design accogliente dai colori tenui. Forme morbide sono esaltate da velluti e materiali caldi e assorbenti, il tutto rafforzato dal pavimento in legno a spina ungherese.