residenza del faro | nicola losole

Il processo progettuale parte dal comprendere l’area di intervento
sviluppando soluzioni progettuali che pur modificando la natura dei luoghi si
pongano in continuità con essa: gli effetti del cambiamento dovrebbero conferire
qualità all’intero sistema, dare un apporto qualitativo che superi il limite fisico
dell’area d’intervento.
Il faro dell’Isola della Bocca, storico protagonista dell’ingresso della città; la
manipolazione del suo volume, il suo stretto rapporto/contatto con l’acqua; la
concezione di “edificio energeticamente sostenibile”, sono i caratteri generatori
del progetto. Nel processo progettuale si è cercato quindi un duplice approccio al
paesaggio, non solo nel rapporto di inseparabilità tra il prima e il dopo, ma anche
nell’accurata scelta dei materiali, che include le qualità ambientali e le integra.
Una visione del progetto tesa alla possibile autonomia energetica, attraverso
sistemi, sia attivi che passivi, abassa dispersione e ad alto rendimento. Costriure
quindi in modo corretto, con materiali che possiedono la qualità e prestazioni tali
da mantenere il massimo confort ambientale possibile.
Ho cercato di affrontare il progetto con un atteggiamento che lo considerasse
un processo più che un prodotto; ho interpretato il territorio, i suoi segni, le sue
testimonianze, che hanno avuto un forte significato nel momento in cui sono
state tracciate e che oggi hanno perso il loro significato originario per assumerne
di altri, imprevisti, e generare spazi inaspettati. Ho cercato di leggere le tracce del
tempo sul territorio, individuare quelle non facilmente visibili, insomma ricercare il
senso dei luoghi. Ma soprattutto è importante avere la consapevolezza che ogni
intervento sul territorio lascia un nuovo segno.