Ampliamento e riqualificazione della Biblioteca Provinciale 'P. Albino' | Ivano Verde

Campobasso / Italy / 2010

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Il tema del concorso riguarda l’ampliamento e la riqualificazione della Biblioteca Provinciale “P. Albino” sita in Campobasso, in una zona urbana consolidata, adiacente al centro storico. Il fabbricato attuale è occluso in una zona densamente popolata ed è ricompreso e cinto dalle schiere di edifici realizzati e costeggianti la viabilità naturale e di piano, intromettendosi ed estraniandosi dai vicini alti caseggiati residenziali. Il manufatto si presenta con forme e geometrie semplici e definite, anche se molto articolate, con pareti in cemento a vista che si alternano ad ampie finestrature. Le chiome degli alberi del cortile interno, interrompono e trovano giusta rispondenza al degradare dei terrazzamenti dei diversi corpi lineari, che compongono la biblioteca. Allo stato attuale, la biblioteca è “persa” nel tessuto urbano della città: elemento stridente, realizzato come edificio a se stante, non pensato quale elemento vitale della città; attorno nulla che possa qualificare o far percepire una funzione di polo socio culturale o di aggregazione. L’edificio è attualmente composto da 4 piani sottostrada e due piani fuori terra ed è posto su terreno in forte pendenza, con corpi degradanti; lo si può scomporre idealmente in due distinti volumi, collegati da un percorso coperto: il primo, a monte, ospita la biblioteca , il secondo, verso valle, è adibito a sala conferenze. Tra i due corpi è presente un “giardino interno” con alberature di pregio, da considerarsi quale elemento, al contempo, di separazione e connessione tra i due volumi. Il dislivello esistente è attualmente superato da una scala esterna che collega via Garibaldi al parcheggio sito a valle. Prioritario è stato per noi individuare eventuali peculiarità storico-urbane locali che potessero originare un racconto di progetto.

Uno stimolante lavoro di ricerca ci ha illuminato sulla ricchezza storica del contesto con cui ci dovevamo confrontare ed ha evidenziato altresì la presenza di un elemento talmente importante da divenire simbolo dell'intera urbanità, che viene dominata dall'alto: il castello Monforte. Esigenza progettuale diviene quindi pensare a qualcosa che, seppur di grande forza e personalità, deve porsi nel contesto urbano di riferimento, con assoluto rispetto per le preesistenze; indispensabile quindi pensare un'architettura per la città, che è nella città, con la città.

La biblioteca attuale, per dove e per come è stata concepita sembra “proiettata” verso valle e, visivamente, “allontanarsi” dal castello. Noi desideriamo un'architettura che si colloca nel territorio, e che metaforicamente “dialoga” con il proprio simbolo, sia in segno di rispetto, sia per ricreare una connessione con l'ambiente circostante. La struttura attuale, di sicuro interessante, è però caratterizzata da “complicazioni architettoniche”che ne rendono più difficile l'utilizzo, al massimo delle proprie potenzialità. Mi riferisco, ad esempio, all'ascensore posto in posizione centrale, piuttosto che alle innumerevoli differenze di quota tra gli ambienti del medesimo piano, ovvero al pavimento concavo della sala conferenze che rende impossibile la flessibilità dell'ambiente medesimo.

L'edificio originario si compone sostanzialmente di due volumi separati dal giardino, che rimane sempre e comunque punto nodale del manufatto architettonico. Risulta evidente come oltre all'intervento di demolizione e ricostruzione del volume a valle, peraltro suggerito dal bando stesso, è indispensabile intervenire, in maniera diversa, anche nella porzione di fabbricato a monte, al fine di garantire un progetto finale il più omogeneo possibile. Ne consegue quindi come le fasi progettuali (da non confondere con le fasi di realizzazione delle opere) si possono suddividere in due macro gruppi: il primo che si è preoccupato di “pulire” e rendere più funzionale il volume a monte, mentre il secondo che ha considerato la demolizione e successiva ricostruzione del volume a valle. E' evidente come entrambe le fasi sono state dirette da un'unica regia che desidera un edificio composto da differenti realtà funzionali, autonome, che acquisistano maggior forza dalconfronto con le altre e che insieme, opportunamente dimensionate e collocate, contribuiscono a dare carattere e omogenità all'intervento progettuale.

Per quanto concerne il volume a monte, i lavori di ristrutturazione si possono riassumere nelle voci di seguito elencate: _ sono stati concentrati e collocati in un unico punto, adiacente al perimetro, tutti i collegamenti verticali (scale e ascensori, di servizio e non). Così facendo si riesce ad ottimizzare lo spazio disponibile; _ sono stati livellati i dislivelli di quota presenti ai piani, così da rendere più agevole l'utilizzo degli spazi, sia da parte degli operatori, sia da parte degli utenti; _ laddove la normativa lo consente, sono stati inglobati nel volume i camminamenti esterni e le terrazze di pertinenza; _ è stata eliminata la rampa pedonale; _ conseguentemente è stato spostato l'ingresso principale dal piano terra al piano – 1, così da ridurre il dislivello tra l'esterno e il piano di ingresso. In merito all'intervento a valle, è da segnalare invece la demolizione totale del volume esistente, salvaguardando ovviamente il terrapieno con il giardino esistenti, per ricostruire un volume caratterizzato da quattro livelli fuori terra e due piani interrati. (uno interrato in più rispetto allo stato di fatto). In adiacenza all'edifico a monte e parallelamente alle scale esterne esistenti, che collegano via Garibaldi all'area di parcheggio posta a valle, è stato quindi realizzato un volume che contiene due grandi cavedi tecnici, per permettere l'agevole distribuzione degli impianti ai piani, un ascensore-montacarichi di servizio e due ascensori per gli utenti (abilitati anche per i clienti diversamente abili). In prossimità degli sbarchi ascensore sono state create, per ogni piano, le aree filtro di acces

so alle sale, “attrezzate” con banco reception-informazione e relativa postazione per l'assistente, contenitori per cataloghi cartacei, postazioni per cataloghi informatici, armadietti e portaombrelli a disposizione degli utenti. L'ascensore di servizio ha sempre, salvo al piano -1, lo sbarco separato da quello degli utenti, ma a diretto contatto con la postazione dell' assistente, così da mantenere sempre divisi i flussi di servizio da quelli degli utenti. Al piano primo abbiamo realizzato una sala lettura di mq. 250 nella quale sono collocate postazioni collettive (24), ma anche individuali (5). E' stata ricavata anche una sala a disposizione di piccoli gruppi di lavoro (capienza 6 tavoli). In sala sono presenti anche 4 postazioni di catalogo informatico, oltrechè 110 mt di scaffalatura. I tavoli di lettura collettivi misurano cm. 120x60, mentre quelli individuali cm. 180X60. Tutte le postazioni godono di luce artificiale dedicata, oltrechè di luce naturale, proveniente da vetrate a tutt'altezza che, opportunamente collocate e dimensionate, forniscono le postazioni della luce necessaria, eliminando il fenomeno dell'abbagliamento. Al piano terra è stata collocata la zona multimediale con relativi laboratori, l'area informatica, la mediateca e la fototeca per un totale di mq. 285. Anche qui esiste un filtro di accesso all'area, attrezzato come gli altri piani. Le postazioni informatiche (18) hanno una dimensione di cm. 80 x 160. In sala sono presenti 3 postazioni di catalogo informatico. E' stata realizzata altresì una sala per audio-video conferenze, un laboratorio tecnico, una sala riproduzioni, tre sale audio e altrettante sale video. Vi sono 73 mt. di scaffalatura. Al piano -1, è stato collocato l'ingresso principale. Oltre alla hall ( di 120 mq.) e alla reception , dimensionata per ospitare 3 operatori, vi trovano posto la sala ragazzi ( di 165 mq.) e l'accesso alla sala conferenza, che avviene per mezzo di un tunnel vetrato ( 56 mq.) che, sviluppandosi in adiacenza al giardino, collega la parte pre-esistente al nuovo intervento. Al piano -1 trovano giusta collocazione 114 mt. di scaffalatura oltrechè 20 tavoli di lettura. Al piano -2, si trovano l' emeroteca ( di 86 mq.), oltrechè un'area espositiva di 135 mq, che, architettonicamente diviene asse di collegamento con l'area destinata ad ospitare gli uffici (di 275 mq.).

L'emeroteca gode anch'essa di luce naturale tramite una vetrata aperta sulla parete che affaccia su via Baden Powel. Anche l'area espositiva sfrutta la luce naturale che penetra attraverso i tagli di luce praticati sulla parete prospicente il cortile esistente. Gli uffici, collocati nella porzione di piano a valle, sono tutti serviti da aria e luce naturali e possono usufruire di un ingresso dedicato che apre sulla scala posta alla fine di via Baden Powel e che collega la strada con la terrazza di pertinenza dell' auditorium (il cui pavimento appoggia sul soffitto degli uffici). A questo piano sono stati collocati inoltre sia i bagni dei clienti (40 mq. ), sia quelli del personale (30 mq.), entrambi divisi per sesso e per utenti diversamente abili.

Al piano – 2 sono stati collocati 136 mt. di scaffalatura. Al piano -3, che risulta quasi allineato alla quota del parcheggio, trova giusta collocazione il deposito principale, attrezzato con sistema di scaffali compatti mobili, per un totale di 709 mt. Il deposito è servito anche da un portone che apre sul cortile esistente della biblioteca. A questo livello è stato ubicato l'accesso all'edificio dalla quota parcheggio, per mezzo di un ascensore che sbarca in un atrio di pertinenza, direttamente a contatto con il cortile esistente e quindi con il parcheggio. In questo modo anche gli utenti diversamente abili non saranno più obbligati ad accedere alla biblioteca solo da via Garibaldi. Al piano -4 è stato collocato un ulteriore archivio (capienza 615 mt.), così come al piano -5 (capienza 225 mt.). Al piano – 5 è stata inoltre collocata l'area tecnica di pertinenza dell'edificio ( 100 mq) la quale riceve aria naturale per mezzo di una bocca di lupo aperta in prossimità di via D'Amato. I due livelli interrati, relativamente all'intervento di ricostruzione, sono ovviamente serviti da scale di sicurezza, opportunamente dimensionate, che aprono sul cortile esistente della biblioteca.

Particolare attenzione è stata posta all' effettivo utilizzo degli spazi, dimensionando in maniera adeguata sia le postazioni di lavoro, sia le aree di manovra, comprese quelle di servizio e facendo attenzione all'utenza diversamente abile. All'edificio a monte è stata affiancata, in prossimità dell'ingresso di progetto e quindi di via Garibaldi, una scala di emergenza in ferro, che serve tutti i piani. Dai documenti che leggiamo risulta che la Biblioteca possiede attualmente circa 3.700 mt di scaffalatura che, divisi per 5 ripiani, corrispondono a 740 mt. di modulo contenitore, attrezzato con 5 ripiani.

COMPUTO DEGLI SCAFFALI DI PROGETTO
P1_ 110 mt PT_ 73 mt. P-1_ 114 mt. P-2_ 136 mt. P-3_ 709 mt. P-4_ 615 mt. P-5_ 225 mt.

TOTALE 1982 mt. (MODULI DI 1 MT, ATTREZZATI CON 5 RIPIANI) – 740 MODULI GIA' UTILIZZATI = 1242 MODULI DA RIEMPIRE PARI A 20,7 ANNI
L'elemento maggiormente caratterizzante dell'intero intervento progettuale si racconta attraverso il volume dell'auditorium e del collegamento vetrato di pertinenza che, per “leggerezza” visiva, si contrappongono al resto dell'intervento il quale, pulito e compatto nell'aspetto esteriore, si definisce per mezzo di un basamento ( corrispondente ai piani -2 e -3) rivestito con una parete ventilata disegnata da lastre in gres porcellanato di grande fornato, leggermente bocciardato, di colore chiaro. Il volume a monte, visivamente posato sul basamento di cui sopra, si presenta come un solido “ripulito” nei contorni, il cui candore delle facciate è scandito dalla sequenza ritmica dei tagli di luce, gli stessi che poi ritroviamo sul basamento in gres.

L'edificio a valle, che viene demolito e ricostruito, salvaguardando ovviamente il terrapieno che contiene il giardino centrale, consta di quattro livelli fuori terra.
I primi due, visivamente ben posati a terra, ci servono per ricreare il collegamento con la parte a monte, così da enfatizzare l'unitarietà dell'intervento, mentre i due superiori si presentano molto più “leggeri” , disegnati da una struttura portante in acciaio, che oltre ad avere una funzione strutturale, per concezione, ricordano metaforicamente una fisarmonica che diviene, architettonicamente declinata, contenitore flessibile e plasmabile a seconda delle esigenze dell'utente finale.

E' così che immaginiamo il nostro progetto, soprattutto per questa parte che, in quanto “leggera” e trasparente, diventa una presenza importante nel e sul territorio, ma mai opprimente e/o invadente. Inoltre, per concezione stessa degli spazi interni, risulta evidente come lo spazio progettuale si presta veramente a molteplici utilizzi. Facendo fede all'idea originaria di una fisarmonica architettonica, il nuovo auditorium si pone quale volume vetrato a doppia altezza caratterizzato da una struttura portante in acciaio che, posta ad interasse di 50 cm., oltrechè funzione portante, ricorda idealmente il gioco del soffietto dello strumento musicale. I vuoti vengono poi tamponati con lastre in vetro strutturale, altamente performanti. Il volume dell'auditorium delimita perimetralmente i confini dell'intervento (al piano -1), attestandosi così al medesimo livello del giardino, con cui crea un collegamento immediato che si realizza per mezzo di una vetrata apribile a tutt'altezza, collocata su una parete inclinata e perpendicolare in linea d'aria a castel Monforte. L'escamotage di progetto ci permette di ricordare che il nostro intervento si vuole collocare nella città quale elemento di forte personalità, ma senza dimenticare le preesistenze che Campobasso ospita.

Il progetto “guarda” quindi il giardino e più in là il castello. Sul lato opposto della vetrata apribile se ne trova un'altra, fissa che, aprendo al livello del piano -1, verso via D'amato, diviene una sorta di “occhio” aperto sulla città. L'edificio dialoga quindi con il contesto che lo ospita. Adiacente all' auditorium (che si trova esattamente sopra gli uffici) è stata creata una terrazza di pertinenza, direttamente collegata, tramite una scala di 38 alzate, al piano della strada a valle ed anche, per mezzo di un camminamento che cinge il giardino, alla hall della biblioteca. Oltremodo la doppia altezza (h. netta mt. 5) ed il pavimento in piano consentono di sfruttare lo spazio anche per eventi che vanno ben oltre l'impiego quale sala riunioni, quali ad esempio, concerti, feste, sfilate. Inoltre, un sapiente gioco di pareti scorrevoli, consente di ricavare da una sala plenaria, capace di ospitare 235 persone max, due sale più piccole, per 50 persone ciascuna, da utilizzarsi per la didattica e la formazione, così da avere uno spazio di qualità che sia costantemente utilizzato. All'involucro esterno in vetro strutturale è stato affiancato, internamente, ad una distanza di circa 60 cm. dal perimetro, una seconda “pelle”, anch'essa vetrata, atta a creare una camera d'aria imponente che contribuisce a rendere maggiormente comfortevoli gli spazi interni. Questa intercapedine serve anche per ospitare i sistemi di oscuramento totale, qualora la sala venisse usata per proiezioni cinematografiche. Una cabina regia posta in posizione strategica ed un magazzino deposito molto capiente, sono spazi di supporto alla trasformazione in tempi rapidi, dell'ambiente cui si riferiscono. Questo volume vetrato è collegato all'edificio a monte per mezzo di un tunnel, anch'esso vetrato che, correndo parallelamente al giardino, costituisce oltrechè elemento di giunzione, anche area di sfogo per le convention durante i mesi freddi, quando la terrazza esterna, per motivi climatici, non fosse agibile, oltrechè ulteriore punto di vista sul giardino alberato.

FASI RI REALIZZAZIONE LAVORI:
1) ISOLARE LA PARTE A MONTE DA QUELLA A VALLE (CHE VERRA' CONSEGUENTEMENTE SVUOTATA) 2) LA BIBLIOTECA FUNZIONA ORA SOLO PER LA PORZIONE A MONTE 3) SI DEMOLISCE TUTTA LA PORZIONE A VALLE, METTENDO IN SICUREZZA IL TERRAPIENO DI CONTENIMENTO DEL GIARDINO 4) RICOSTRUZIONE DELLA PARTE A VALLE 5) TUTTI GLI UFFICI SI TRASFERISCONO A VALLE (NB_ PER IL PUBBLICO CONTINUA A FUNZIONARE SOLO IL VOLUME A MONTE) 6) PREDISPOSIZIONE DI UN INGRESSO PROVVISORIO A MONTE (NB_ PER IL PUBBLICO CONTINUA A FUNZIONARE SOLO IL VOLUME A MONTE) 7) CHIUSURA DELL'ACCESSO ATTUALE ALLA BIBLIOTECA (ATTRAVERSO LA RAMPA) (NB_ PER IL PUBBLICO CONTINUA A FUNZIONARE SOLO IL VOLUME A MONTE) 8) DEMOLIZIONE DELLA RAMPA (NB_ PER IL PUBBLICO CONTINUA A FUNZIONARE SOLO IL VOLUME A MONTE) 9) REALIZZAZIONE DEL VOLUME CHE CONTIENE I CAVEDI E I COLLEGAMENTI VERTICALI (NB_ PER IL PUBBLICO CONTINUA A FUNZIONARE SOLO IL VOLUME A MONTE) 10) SI SVUOTA IL VOLUME A MONTE E SI RENDE OPERATIVO AL PUBBLICO IL VOLUME A VALLE (L'AUDITORIUM VIENE MOMENTANEAMENTE UTILIZZATO COME SALA LETTURA) 11) SI METTE IN SICUREZZA IL VOLUME A MONTE 12) SI ESEGUONO I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE A MONTE 13) SI COLLEGANO I VOLUMI A VALLE E A MONTE
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    Il tema del concorso riguarda l’ampliamento e la riqualificazione della Biblioteca Provinciale “P. Albino” sita in Campobasso, in una zona urbana consolidata, adiacente al centro storico. Il fabbricato attuale è occluso in una zona densamente popolata ed è ricompreso e cinto dalle schiere di edifici realizzati e costeggianti la viabilità naturale e di piano, intromettendosi ed estraniandosi dai vicini alti caseggiati residenziali. Il manufatto si presenta con forme e geometrie semplici e...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Unrealised proposals
    • Type Libraries
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