Riqualificazione ex Cave -1° classificato

Modena / Italy / 2010

2
2 Love 5,114 Visits Published
Le forme del territorio
L’intero territorio della provincia di Modena si presenta con una configurazione allungata, che
attraversa questa parte dell’Italia centro-settentrionale, dagli Appennini ai piedi della pianura
Padana.

Un territorio complesso ed articolato che contiene al suo interno una ricca variazione di forme,
di vocazioni e di usi. In particolare si distinguono tre grandi aree omogenee quali: il versante
appenninico, caratterizzato da una orografia montana con un elevato valore ambientale ed una
polarizzazione degli insediamenti storici; la grande conurbazione diffusa, che interessa l’attraversamento del fascio infrastrutturale di collegamento nord-sud ad alta concentrazione produttiva; e l’ampio territorio aperto, fondamentalmente caratterizzato da un uso di tipo agricolo.

La struttura
Il sistema ambientale
Sotto il profilo ambientale tutto il territorio interessato dalla perimetrazione amministrativa provinciale è attraversato dai due grandi corridoi fluviali del Secchia e del Panaro che ne misurano l’intera estensione da monte a valle.

I due scorrimenti costituiscono l’armatura centrale dell’intelaiatura ambientale lungo la quale si dispongono le principali aree di interesse naturalistico. Le ampie aree protette riservate a parco nella parte montana, il connettivo ecologico diffuso intorno alla grande conurbazione residenziale e le aree depresse ad elevata criticità idraulica a valle, soggette a fenomeni di rapido scorrimento.

Il sistema insediativo
La distribuzione degli insediamenti residenziali si presenta fortemente condizionata dall’orografia
del suolo disponendo la polarizzazione dei vecchi nuclei storici lungo i principali crinali montani,
la conurbazione diffusa dei grandi centri lungo le principali arterie di comunicazione e l’estensione
dei grandi borghi rurali a ridosso della piana padana.

Anche gli insediamenti produttivi replicano, nelle forme e nelle dimensioni, l’articolazione residenziale concentrandosi maggiormente intorno ai grandi centri e lungo le aste di collegamento, diversificando unicamente le produzioni che vanno dalla ceramica al tessile, all’agroalimentare ed alle macchine agricole.

Il sistema infrastrutturale
L’infrastruttura si distingue nei due diversi sistemi che si sovrappongono e si intersecano proprio nel punto di maggiore concentrazione insediativa. L’attraversamento territoriale di scala vasta è segnato dal grande fascio infrastrutturale, delle principali statali, dalla A14, dalla linea ferroviaria tradizionale e dal Trasporto dell’Alta Velocità e la fitta rete di collegamenti locali tra i diversi centri diffusi nell’intero territorio, con a monte le tortuose penetrazioni vallive di collegamento tra gli insediamenti storici ed a valle le tracce nette della vecchia centuriazione romana. Un sistema che esprime in maniera chiara le modalità d’uso del territorio e le diverse velocità alle quali è soggetto.

Vocazioni e modalità d’uso
Anche per quanto riguarda le modalità d’uso del territorio si replica la medesima distinzione netta
riscontrata nella sua configurazione geografica. Una sostanziale prevalenza di attività turistiche
per le aree montane, grandi insediamenti produttivi intorno alla conurbazione diffusa ed uso
prevalentemente agricolo nella piana padana.

Lo stesso si può dire per le diverse forme di coltivazione delle cave e, di conseguenza, per le variazioni dei materiali che vi si estraggono. Cave prevalentemente a mezza costa, nella parte montana, che oltre alla produzione di inerti forniscono quantità significative di pietra da taglio; cave a fossa, nell’area più fortemente conurbata, con una predominanza di produzione di inerti; cave di argilla infine, nella piana padana, per la produzione diffusa del distretto della ceramica.

Le strategie di intervento

È ormai quasi luogo comune che il progetto di paesaggio possa essere motore di sviluppo ambientale ed economico, e sempre più spesso si interviene sui drosscape progettandone il recupero nell’ottica del loro reinserimento in nuovi processi produttivi più consapevoli, ma che la scala del reinserimento dei siti produttivi dismessi o residuali, in questo caso rappresentati dalle cave, sia quella provinciale è un’ipotesi innovativa molto interessante, che consente di assecondare i meccanismi di costruzione del paesaggio che hanno rimandi territoriali e non strettamente locali.

L’ipotesi dalla quale si parte è che non debba esistere un tempo X in cui il territorio subisce danni
e un tempo X+n anni in cui il danno viene risarcito. Il progetto inventa una modalità attraverso la
quale man mano che si cava si compensa, compensazione che si attua in termini di superficie, al di fuori delle cave stesse, che viene qualificata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Così le cave già dismesse o in esaurimento che devono essere ripristinate diventano punti generatori intorno ai quali, attraverso l’ispessimento progressivo dei loro margini dato dall’ampliamento del progetto di recupero, si riconquista la superficie sottratta dalle attività estrattive in corso. L’aumento di superficie sulla quale si interviene potenzia e amplifica gli effetti dell’attività di recupero. Coltivazione delle cave e compensazione diventano così attività parallele e contemporanee anche se non necessariamente contestuali; lavorando, infatti, alla scala della Provincia, questi interventi possono essere valutati non solo localmente e diventa così possibile stabilire priorità temporali di intervento legate ad esempio alla presenza di emergenze ambientali o alla particolare visibilità di alcuni siti. Si introduce, in questo modo, un sistema processuale con un funzionamento dinamico che si fa in qualche modo
carico della dinamica delle aree estrattive.

Le azioni di progetto
Il progetto riconosce le diverse forme di territorio presenti e le sue modalità d’uso provando a
risarcirne il “consumo” attraverso interventi di perequazione territoriale e di compensazione che
distingue sostanzialmente tre diversi azioni:
• quella estetica, segnata da una riqualificazione attraverso processi di trasformazione artistica
utilizzata sul versante appenninico;
• quella ecologica, legata alla riqualificazione attraverso processi di riequilibrio ambientale, adottata nella conurbazione diffusa;
• quella urbanistica, caratterizzata da una riqualificazione attraverso i processi di regolamentazione del territorio, messa a punto per la piana padana;

Il versante appenninico e l’arcipelago della compensazione
In queste aree le azioni di progetto si appropriano dei linguaggi dell’arte per ri-definire le figure
complessive delle cave dismesse, un procedimento di trasformazione che avanza per gradi
all’avanzare dell’ampliamento e della apertura di nuove cave.

Singole isole di riqualificazione si ampliano fino a costruire veri e propri arcipelaghi che dialogano
tra di loro pur nelle differenze delle forme dell’intervento.

• Grandi lame trasversali alle pendenze di cava costipano le masse di inerti franati, segnalandone
la lacerazione naturale nelle isole costipate.
• Lunghi muri di contenimento recuperano superfici utili per i servizi e le attrezzature dedicate
alle reti della mobilità lenta dei percorsi escursionistici nelle isole dell’accoglienza.
• Profonde incisioni si dispongono perpendicolarmente ai gradoni delle bancate, favorendone
la risalita attraverso un sistema di scale nelle isole gradonate.

La conurbazione diffusa e le pause silenziose delle stanze fluviali
La dispersione insediativa, sia di tipo residenziale che produttivo, genera regole complesse di
equilibrio territoriale basate principalmente sulla sovrapposizione di forme e di funzioni, regolata
principalmente dalla distribuzione delle infrastrutture che regna sovrana. In queste forme
di territorio il progetto di riqualificazione prevede delle pause silenziose rispetto al chiasso della
stratificazione degli attraversamenti frenetici.

Grandi stanze ecologiche si dispongono lungo i corridoi fluviali, rapite e recinte alla coltivazione delle cave (sia dismesse che in attività) a partire da processi di riqualificazione che, in questi casi, si attivano nella direzione del riequilibrio naturalistico, pur rispettando le vocazioni e le identità dei luoghi.

Il corridoio fluviale del Secchia
• la stanza degli allestimenti delle macchine agricole
• la stanza del parco acquatico
• la stanza del parco agricolo
• la stanza del museo delle ceramiche
Il corridoio fluviale del Panaro
• la stanza della memoria storica
• la stanza dell’orto botanico
• la stanza dell’energia
• la stanza del parco fieristico

La bassa pianura e le tracce evidenti della coltivazione dei campi
Tutto il territorio della grande Pianura Padana è solcato dalle giaciture cartesiane della centuriazione romana, la stessa aratura dei campi sembra assecondarne le geometrie. Regole che la storia si porta dietro dalla conquista di queste terre alla natura impervia delle paludi, di cui porta ancora forte il segno nel sottosuolo dove le falde si livellano poco al disotto della lavorazione degli stessi campi. In questo territorio il progetto asseconda i segni della modificazione artificiale dell’uomo, definendo le regole della sua trasformazione. L’ipotesi è quella che i processi di riqualificazione sopraggiungano, con gli stessi ritmi e le stesse cadenze, a quelli dello sfruttamento del suolo. Fasce di coltivazione di cave, misurate, figurate, seguono le giaciture storiche della terra arata, alternandosi a fasce di ripristino e nuova sistemazione che si sovrappongono al ritmo medesimo della produzione.

Texture artificiali si affiancano alle trame naturali del lavoro dell’uomo in un continuo replicare di
segni e significati che restituiscono continuità alle grandi superfici della piana Padana.
2 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Le forme del territorio L’intero territorio della provincia di Modena si presenta con una configurazione allungata, che attraversa questa parte dell’Italia centro-settentrionale, dagli Appennini ai piedi della pianura Padana. Un territorio complesso ed articolato che contiene al suo interno una ricca variazione di forme, di vocazioni e di usi. In particolare si distinguono tre grandi aree omogenee quali: il versante appenninico, caratterizzato da una orografia montana con un elevato...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Adaptive reuse of industrial sites
    Archilovers On Instagram
    Lovers 2 users