Villa Nigra, restauro e recupero funzionale piano terra | Elena Bertinotti

Miasino / Italy / 2021

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Villa Nigra, situata nel centro storico di Miasino, risale alla fine del XVI secolo, fu ampliata nel corso dei secoli e completata all’inizio del novecento dall’architetto Carlo Nigra.


Il progetto di recupero della Villa, nato a partire da uno studio di fattibilità, si è articolato attraverso diversi lotti di intervento. Nel 2017, con un finanziamento Regionale, è stata restaurata e recuperata la sala dell’Orangerie con funzione socio-culturale e turistico-ricettiva e il progetto risulta tra gli otto segnalati nella short list del "Premio Internazionale Domus Restauro e Conservazione”.


In questo secondo lotto, sono stati completati gli interventi al piano terra che hanno portato alla riqualificazione dell’androne di ingresso, dei servizi igienici e alla realizzazione di uno showroom e di una piccola caffetteria, che verrà completata successivamente.


Oltre al consolidamento, al risanamento e al recupero funzionale, l’obiettivo principale,  è sempre stato quello di valorizzare gli spazi, mantenendone il carattere, l’autenticità e soprattutto l’atmosfera che li contraddistingue e che li rende unici.


La prima operazione dell’intervento di restauro è stata quella di riportare le sale nella loro spazialità originale, mantenendo gli elementi più significativi e liberandole da alcune aggiunte fatte negli anni ’30 dall’architetto Nigra.


Successivamente è stato affrontato il problema del risanamento dall’ umidità di risalita con la creazione di un vespaio aerato con igloo che si completa con la posa del riscaldamento a pavimento e con un ciclo di intonaci deumidificanti alle pareti. La pavimentazione in resina Kerakoll, una materia neutra, continua e contemporanea, è interrotta da due mosaici di cementine recuperate dalla demolizione della pavimentazione esistente.


Nelle sale sono stati inseriti alcuni “dispositivi“  funzionali per gli impianti e per la suddivisione dei locali e una nuova parete-boiserie in legno nella sala del bar che verrà completata con l’allestimento del bar.


Per recuperare e valorizzare la spazialità interne delle sale  in termini di volume, materia e soprattutto di atmosfera è stato scelto di mantenere i serramenti, recuperare le vecchie porte e le antiche cementine e di non intervenire sul  camino e sulla scritta “da’ a noi il pane quotidiano”.


Il rifacimento degli intonaci ha riguardato solo alcune pareti fortemente degradate e la fascia bassa, quella compromessa dall’umidità di risalita, mentre sulle restanti parti abbiamo voluto mettere in scena un Racconto di storie che si sono sovrapposte nel tempo, dal ‘500 ad oggi, lasciando a vista la sovrapposizione dei diversi strati di colore e di intonaci e mantenendo anche le imperfezioni delle murature, come segni capaci di riportare quel sapore di storie vissute, come rughe del tempo che anziché essere cancellate qui vengono conservate e rispettate.


Sempre all’interno di questo percorso abbiamo riportato una sala alla sua colorazione originaria, un rosso molto forte, che risale ai primi del ‘900 e sotto queste pareti abbiamo ritrovato un lacerto di affresco del ‘600 che sarà oggetto di un intervento futuro.


Progetto e direzione lavori: architetto Elena Bertinotti


Realizzato con il contributo di: Fondazione Cariplo


Cofinanziato da: Compagnia di San Paolo, Comune di Miasino


Progettazione, coordinamento bando e valorizzazione: Associazione Asilo Bianco APS


Impresa: Tecnocostruzioni di Caramellino Franco


Progetto impianti: Ing. Gabriele Zucchi


Indagini stratigrafiche e progetto di restauro: Federico Barberi


Partner tecnici: BHS Engineering srl, Caielli e Ferrari, Cristina Rubinetterie, Cipir


Foto: Fabio Oggero

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