Riconversione di edificio industriale a residenza con ampliamento | Matteo Brisca

Studio di fattibilità Novara / Italy / 2013

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Il complesso industriale “Passamani-Gorla” risale agli inizi del secolo XX e in PRG è normato dall'art. 22 PTROT (Beni architettonico-culturali). Secondo le tendenze in voga all'epoca di costruzione, la sua tipologia evidenzia una struttura portante a colonne di acciaio con elementari pulvini a quattro lastre, solette e travi in cemento armato a maglia regolare. Il “guscio” esterno della struttura adotta murature laterizie ad intonaco civile, alternate a lesene e marcapiani in cotto a vista, con ampi finestroni metallici a partitura tipicamente industriale.
La costruzione originaria si presenta come una tozza “piastra” (quasi mq. 1.800 di superficie compatta, a due piani, con altezze libere superiori a m. 4,40 e con uno spessore di ben m. 29,12). Destinazione e misure che di sicuro impongono una riconversione accurata, capace di “sciogliere” un poco questo grande monoblocco senza snaturare i suoi caratteri fondativi e l’odierno impatto su strada, ma confidando però nella serialità della struttura che consente – con la sua ripetitività – di mantenerne comunque la testimonianza, anche se in parte ritoccata.
Poiché infatti negli ultimi decenni le edilizie delle proprietà vicine hanno finito con l’incombere sull’opificio in oggetto, con la proposta il settore si troverà risistemato (e “a norma”) proprio in virtù dell’area di risulta delle campate meridionali demolite. Si attua così un’operazione di recupero, anche se tardiva, che risistemerà finalmente le distanze ed il paesaggio urbano mitigando cioè “l’impatto visivo” di questi interventi che oggi, con i loro volumi, incombono sul bene tutelato sottraendogli il giusto spazio ed una migliore visibilità.


La proposta planivolumetrica prevede la trasformazione funzionale del manufatto storico tramite conservazione-riconversione della volumetria esistente e cambio di destinazione d'uso.
Più in dettaglio sulla via Pansa prevede il mantenimento integrale della facciata dell'opificio e verso cortile l'inserimento di due nuovi elementi volumetrici interni (non visibili dalla pubblica via) ad integrazione del manufatto storico: questi ultimi costituiscono infatti una corte aperta a forma di “C” con braccia diseguali ma presentano fianchi identici, ritmiche aperture, soluzioni architettoniche sobrie e misurate per risultare armoniche con l'edificio storico. Nel sottosuolo viene realizzata una piastra di box che completa la dotazione già prevista a raso.
Verso cortile al primo piano, a fianco dei settori abitativi trattati come su via Pansa, si prevedono due interventi significativi, derivati da un limitato “svuotamento” del volume originario. Nel primo caso, in zona centrale, la struttura viene rispettata ma crea uno spazio interessante, che assicura aria e sole alla nuova zona destinata a terrazza con verde, permettendo anche – nel sopralzo - il riuso visibile delle originarie colonnine industriali ottenute dalla demolizione delle campate meridionali. Nel secondo caso, al confine nord, lo svuotamento interno darà origine ad una corte chiusa, ma con dimensioni regolamentari e sezione svasata verso l’alto dove la presenza di alberature di taglio piccolo, piantate a suolo, darà vita ad un interessante quadro residenziale.


In cortile, la notevole area libera consente di completare la grande “C” edilizia con adeguati corredi di alberi, di verde orizzontale e di pavimentazioni qualificanti.
Le alberature presenti verranno ovviamente mantenute.
Il verde orizzontale posto sulla soletta di copertura dell’autorimessa verrà contornato da un bordo lapideo alto cm. 30 per poter ricavare gli spessori sufficienti a formare un’area a prato, con gruppi arbustivi che l’arricchiranno di colore e fioriture.
Per ovvia uniformità, la bordura circonda anche il verde su suolo, dove – nell’angolo nord-est – verranno messi a dimora altri due tigli ed un acero rosso.
Opportune paline illuminanti consentiranno una congrua visione notturna, anche per motivi di sicurezza.
L’area dei parcheggi di pertinenza, in diretto collegamento con via Pansa, verrà asfaltata ed attrezzata con l’opportuna segnaletica orizzontale e verticale. E’ separata dai settori privati mediante un’alta siepe di bosso, con interclusa rete plasticata e sensori di sicurezza.
Lo spazio cortilizio carrabile, onde mantenerlo integro nel tempo, sarà pavimentato con lastre regolari di pietra tenera, a taglio di sega.
In conclusione è opportuno sottolineare che l’aver articolato la superficie del grande monoblocco (mantenendone però sostanzialmente integra la visione su via Pansa) permette al complesso di ritrovare di colpo ciò che più mancava: cioè un riuso che lo inserisca alla perfezione nel contesto circostante, usufruendo al meglio di un’accessibilità carrabile addirittura sulle due strade, di una facile viabilità interna, del mantenimento delle attuali alberature e, verso sud, di una risistemazione che regola alcune distanze finora imperfette, ambientando meglio il settore. Tutte condizioni non raggiungibili altrimenti, la cui funzionalità risulta evidente, e che propone un validissimo percorso di rivitalizzazione.

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    Il complesso industriale “Passamani-Gorla” risale agli inizi del secolo XX e in PRG è normato dall'art. 22 PTROT (Beni architettonico-culturali). Secondo le tendenze in voga all'epoca di costruzione, la sua tipologia evidenzia una struttura portante a colonne di acciaio con elementari pulvini a quattro lastre, solette e travi in cemento armato a maglia regolare. Il “guscio” esterno della struttura adotta murature laterizie ad intonaco civile, alternate a lesene e...

    Project details
    • Year 2013
    • Status Unrealised proposals
    • Type Adaptive reuse of industrial sites / Feasibility Studies / Apartments / Factories / Lofts/Penthouses / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Recovery of industrial buildings / Building Recovery and Renewal
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