UFFICI DELLA CONTINENTAL PRODUCCIONES A LA CORUÑA | CLAUDIA BONOLLO

UN PROGETTO-COLLAGE LA CORUÑA / Spain / 1998

1
1 Love 1,472 Visits Published
UFFICI DELLA CASA DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA CONTINENTAL A LA CORUÑA di C. bonollo

Il regista galiziano Xavier Fernando Villaverde stava cercando le locations per il suo ultimo film e offre al gruppo Einander, amante del cinema, un’insolita collaborazione. Non si trattava soltanto di aiutarlo a scegliere i luoghi del film, ma di svelarne le potenzialità, e, forse, suggerimenti per intrecci possibili. Comincia un viaggio meraviglioso fra il Portogallo e la Galizia, da cui nascono disegni e progetti. La presenza dell’oceano è determinante. In quel periodo, la casa di Produzione cinematografica del regista, acquistava un locale per farne la sua sede a La Coruña. Il luogo, un ex-magazzino di minuteria metallica, è carico di promesse. La Continental decide di fidarsi delle visioni di Einander.

Benché il luogo avesse una forte relazione con l’oceano, quest’evidenza era andata perduta. Il disegno del pavimento è la nostra mappa del mare. Al cemento sono stati aggiunti pigmenti colorati e materiali di scarto, poveri come i reperti marini: vetri frantumati, pezzi di legno, frammenti di lavagna ossidata (la pietra galiziana per eccellenza). Per i giunti, è stato utilizzato un nastro di alluminio che forma figure astratte e ondivaghe.
Lo schema dell’ illuminazione, due croci di metallo ossidato inclinate, con carrelli scorrevoli per i faretti (orientabili), è anch’esso originato da una mappa, questa volta del cielo. Abbiamo previsto un sistema tale, che sia possibile avere oltre alla luce sufficiente per lavorare bene, una luce più scenografica, che metta in maggiore evidenza l’aspetto rappresentativo del luogo, o serva a eventuali riprese di interni per i film.

La seconda operazione è stata quella di svelare, attraverso aperture più ampie e appropriate, la presenza dell’orizzonte e delle capricciose variazioni di clima e di luce della Galizia.

Gli affreschi, ma sarebbe più corretto parlare di bassorilievi colorati, daro che vi sono numerosi inserti di lavagna, sono stati realizzati su cemento. Più che figure concluse, sono frammenti di progetto, cartografie immaginarie, allusioni al tema del volo e dell’oceano. Su una parete, in alto, di fronte a un proiettore a soffitto, sono state collocati degli schermi di pietra bianca, che dovrebbero ospitare le foto degli attori, i titoli del film, il logo della casa di produzione. Ma, nel nostro intento, tutte le pareti sono schermi e ogni affresco può, all’occorrenza, venire completato da immagini virtuali, siano esse diapositive o textures di luce provenienti dall’esterno.

Il ferro degli infissi e del portone e di alcune librerie è stato ossidato con acqua salata e aceto. I tavoli, i pannelli scorrevoli, le rimanenti librerie sono di compensato marino.
Ogni elemento del nostro progetto, dal più piccolo al più grande, è l’emergenza visibile del sistema più complesso che l’ha originato. Lo spazio può trasformarsi, comprimersi o dilatarsi, aprendo e chiudendo pareti, librerie, ante scorrevoli. Solo il bagno, lo sgabuzzino e la saletta per il montaggio costituiscono due volumi fissi, tutto il resto è stato pensato per poter essere modificato a seconda delle esigenze della committenza. Il mobilio riprende il medesimo tema della variazione: ogni scrivania è un frammento autosufficiente ma può, in caso di necessità, unirsi agli altri e diventare un grande tavolo per le riunioni.

Non solo da nessun punto di vista è possibile una visione totale, ma ogni scorcio, ogni segno, sia esso pannello o tavolo, ritmo o sequenza, allude a qualcosa e dialoga con qualcos’altro. All’immaginazione, il compito di ritrovare la parte nascosta, le altre possibilità dello spazio, che a noi sono sfuggite, o di correggerne, temporaneamente, le lacune.

L’incerta proporzione fra visibile e invisibile ha origine entro un affetto passivo, un pensiero ricettivo, una concavità.











1 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    UFFICI DELLA CASA DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA CONTINENTAL A LA CORUÑA di C. bonollo Il regista galiziano Xavier Fernando Villaverde stava cercando le locations per il suo ultimo film e offre al gruppo Einander, amante del cinema, un’insolita collaborazione. Non si trattava soltanto di aiutarlo a scegliere i luoghi del film, ma di svelarne le potenzialità, e, forse, suggerimenti per intrecci possibili. Comincia un viaggio meraviglioso fra il Portogallo e la Galizia, da cui nascono disegni e...

    Project details
    • Year 1998
    • Work started in 1997
    • Work finished in 1998
    • Client CONTINENTAL PRODUCCIONES
    • Status Completed works
    • Type Corporate Headquarters / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design
    Archilovers On Instagram
    Lovers 1 users