PROGETTO DI RECUPERO CON RIFUNZ. ED ALLESTIM. MUSEALE DELLA TORRE SARACENA NELLA R.N.O DELLE SALINE | Davide Anania

Trapani / Italy / 2008

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Nella evoluzione del progetto di rifunzionalizzazione ed allestimento museale della torre saracena di Nubia, fin dalle prime fasi di approccio al monumento è emersa con chiarezza la vocazione del manufatto ad assumere un ruolo che esula in parte dalle sue peculiarità risalendo al suo paradigma formale: la torre. Un'ulteriore conferma giunge dalla necessità storica che spinse alla costruzione delle torri costiere: la possibilità di controllare da un unico punto di osservazione quanto più territorio possibile.
Oggi, terminata la sua funzione difensiva, è possibile, quasi naturale, utilizzare queste peculiarità adattandole alle esigenze della società contemporanea: l'osservazione legata alla scoperta ed all'apprendimento. Questo obiettivo implica ovviamente la necessità di mettere sul campo una serie di ragionamenti sull'organismo originario che sono implicite nello scopo della rifunzionalizzazione, intesa come rinnovamento evolutivo, dell'oggetto architettonico verso una nuova funzione pienamente compatibile con il suo paradigma formale. Si sceglie in definitiva, alla fine di un'analisi storico-critica sulle qualità del monumento, di attualizzarne il valore rinunciando agli integralismi della conservazione esasperata per scegliere un recupero critico che allo stesso tempo conservi, anzi contribuisca a rendere più leggibile, la facies originaria.

La torre di Nubia nel contesto paesaggistico della riserva delle saline di Paceco
Il sito su cui sorge la torre di Nubia presenta della peculiarità morfologiche e paesaggistiche; si tratta di una ampia porzione di territorio pianeggiante in cui la cesura tra mare e terra non è mai netta o continua, il mare è la terra si fondono nel secolare impianto delle saline punteggiate dai mulini a vento. È una porzione di territorio che parte dalla costa ed arriva fino ai primi rilievi collinari che caratterizzano l'agro pacecoto. In un contesto in cui prevale esclusivamente la dimensione orizzontale del paesaggio, interrotta verso terra ma in lontananza dallo skyline della città di Trapani, dal monte Erice, dalle colline pacecote, l'oggetto torre rafforza ancor più il suo impatto visivo costituendo un caposaldo di riferimento in un panorama altrimenti indistinto. La torre è collocata su una esile lingua di terra che separa queste due realtà e costituisce il limite sud del porto di Trapani. E' raggiungibile attraverso una stradina alquanto malmessa che la collega al centro abitato di Nubia, ed è in diretto rapporto visivo con il vicino mulino attualmente adibito a museo delle saline. La sua posizione la rende un privilegiato punto di osservazione verso le diverse realtà che la circondano: in primo luogo il sistema naturale ed antropico della riserva naturale orientata delle saline, ove è possibile osservare numerose specie di avifauna migratoria quali fenicotteri e cavalieri d'Italia, l'impianto produttivo del sale ancora oggi parzialmente in attività con le sue fasi stagionali di lavoro ma anche le peculiarità paesaggistiche e panoramiche di cui si è già detto senza dimenticare verso ovest le isole Egadi.

Il ripristino funzionale
Il ripristino funzionale della torre di Nubia deriva direttamente dell'analisi critica delle funzioni compatibili alle sue peculiarità architettoniche ed ambientali. Innanzi tutto si cerca di riaffermarne la funzione di punto di osservazione su un contesto paesaggistico di notevole pregio; a tale funzione risulta di maggiore efficacia destinare il terzo livello per ovvi motivi, per altro nel vano del terzo livello esistono già quattro finestre orientate verso i quattro punti cardinali che permettono l'osservazione di tutto l'orizzonte circostante. Altra funzione compatibile e complementare all'attività di osservazione e quella dell'approfondimento culturale di ciò che si è osservato e dei caratteri etno-antropologici più significativi del territorio vicino. Queste funzioni possono essere coadiuvate da un allestimento poco invasivo mediante pannelli stampati su tessuti traslucidi allo scopo di assolvere anche ad un'altro scopo di cui si dirà in seguito. Ancora dalla funzione originaria della torre è possibile trarre un altro importante tema progettuale: la luce. Come si è detto oltre che all'osservazione le torri costiere erano deputate alla segnalazione dei pericoli attraverso luminosi falò, la luce era il vero coronamento di queste strutture; qui si propone pertanto di trattare la luce come un oggetto architettonico: un condotto solare dovrà durante il giorno catturare i raggi solari attraverso un prisma trasparente collocato sulla copertura e trasportare quindi la luce fino al livello della cisterna. Al contrario nelle ore serali, qualora in futuro il monumento venga dotato di allaccio alla rete elettrica e di impianto di illuminazione, si potrà invertire il circuito attraverso dei proiettori giustapposti al livello della cisterna. Questi permetterebbero di diffondere la luce ai piani superiori e di illuminare il prisma traslucido sulla copertura che, come un moderno falò, potenzierebbe la riconoscibilità e la visibilità del manufatto.
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    Nella evoluzione del progetto di rifunzionalizzazione ed allestimento museale della torre saracena di Nubia, fin dalle prime fasi di approccio al monumento è emersa con chiarezza la vocazione del manufatto ad assumere un ruolo che esula in parte dalle sue peculiarità risalendo al suo paradigma formale: la torre. Un'ulteriore conferma giunge dalla necessità storica che spinse alla costruzione delle torri costiere: la possibilità di controllare da un unico punto di osservazione quanto più...

    Project details
    • Year 2008
    • Work started in 2008
    • Work finished in 2008
    • Client Comune di Paceco, Prov. di Trapani.
    • Status Completed works
    • Type Museums / Graphic Design / Monuments
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