German Pavilion Expo 2010 Shanghai | SCHMIDHUBER

"Balancity", a City in Balance Shanghai / China / 2010

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Chief architect: Lennart Wiechell
Executive Director Consortium German Pavilion: Siegfried Kaindl
Project direction: Bernd Herrndorf
Project management membrane: Florian Özdikmen
Team: Julia Voormann, Tina Mühlbusch, Jan Domin, Udo Ribbe, Gerd Hermes, Stephanie Kobler, Maria Ostermayer, Christine Clöß
Visualization: Benjamin Pächthold, Alexander Breier

Overall responsibility:
German Federal Ministry of Economics and Technology

Organisation and Operation:
Koelnmesse International GmbH

Design, Planning and Realisation: Consortium German Pavilion Shanghai GbR, comprising:
Architecture: Schmidhuber + Kaindl GmbH, Munich
Exhibition: Milla und Partner GmbH, Stuttgart
Execution: Nüssli (Deutschland) GmbH, Roth
www.arge-deutscherpavillon-expo2010.de

Photo Copyright
© Architecture Schmidhuber + Kaindl / Exhibition Milla + Partner
Photo: Andreas Keller

Un viaggio alla scoperta delle differenze, nella speranza di trovare il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione, urbanizzazione e natura, comunità e individui, e in ultimo tra globalizzazione e identità nazionale. È questo il significato da attribuire al termine Balancity – neologismo che sposa metaforicamente i concetti di “equilibrio” e “città” – con il quale la Germania interpreta il tema Better City, Better Life dell’Expo Shanghai 2010.

Non solo attraverso il percorso offerto al visitatore, bensì nella stessa architettura del padiglione, realizzato su progetto di Schmidhuber + Kaindl. Il padiglione occupa una superficie di 6mila metri quadrati, nelle immediate vicinanze dei padiglioni Francia, Polonia e Svizzera.

Allo stesso modo in cui una città, come rappresentazione dell’equilibrio tra diversità e densità, si compone di molteplici stratificazioni storiche di spazi, funzioni ed ambientazioni, così il padiglione Germania è stato immaginato come spazio dinamico, in grado di riflettere la differenza delle vite che animano la città. Ne risulta una sorta di scultura tridimensionale che prende forma dall’intersezione di quattro strutture diverse. Ciascuna di queste, da sola, rappresenta un elemento precario. L’equilibrio è garantito solo dall’interazione dei diversi volumi. È questa la prospettiva architettonica alla base del concetto di balancity.

Come in un paesaggio urbano, la struttura alterna inoltre spazi urbani e natura, con consapevole impegno verso la sostenibilità e l’efficienza energetica.
Uno spazio verde terrazzato si sviluppa dal piano terra sino al terzo livello al di sopra del quale appaiono come sospese nell’aria le quattro strutture espositive. La loro combinazione dà forma ad una copertura che protegge da sole e pioggia i visitatori che passeggiano nel verde. Ne risulta una dinamica alternanza di spazi interni ed esterni, costruito e natura, paesaggi urbani e rurali.

Il visitatore è guidato attraverso un percorso labirintico che ha inizio con una passeggiata nella grande terrazza verde al piano terra per poi proseguire in una complessa articolazione di tunnel, corti all’aperto ed intersecazioni degli spazi espostivi di piani differenti. Alla fine del percorso il visitatore giunge all’interno di una stanza che si sviluppa in verticale come un anfiteatro raggiungendo l’altezza di 12 metri. Di qui, dalla Energy Source, il visitatore può iniziare la sua discesa verso l’esterno seguendo un percorso a spirale che lo conduce nel cuore dello spazio espositivo.
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    Chief architect: Lennart Wiechell Executive Director Consortium German Pavilion: Siegfried Kaindl Project direction: Bernd Herrndorf Project management membrane: Florian Özdikmen Team: Julia Voormann, Tina Mühlbusch, Jan Domin, Udo Ribbe, Gerd Hermes, Stephanie Kobler, Maria Ostermayer, Christine Clöß Visualization: Benjamin Pächthold, Alexander Breier Overall responsibility: German Federal Ministry of Economics and Technology Organisation and Operation: Koelnmesse International...

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