Ristrutturazione e recupero di un isolato nel Centro Storico di Palermo | Studio Tecnico: Lo Curto-Mazzola Architetti

Isolato 5 all'Albergheria di Palermo - Progettisti: Architetti C. Lo Curto, G. Maduli, E. R. Mazzola - Strutture: Ing. G. Umiltà Palermo / Italy / 2006

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L'isolato "5" è ubicato nel centro storico di Palermo nel quartiere dell’Albergheria, a cavallo della via Porta di Castro.
Detto "isolato" ha conformazione pressoché rettangolare secondo la direttrice nord-sud e risulta in realtà diviso in tre immobili secondo la seguente suddivisione: corpo "A", corpo "B", e corpo "C",.
La storia dei singoli corpi di fabbrica che compongono "l'Isolato n. 5 all'Albergheria", pur non possedendo caratteri di particolare pregio artistico o interesse storico in quanto catalogabile come categoria edilizia come "minore" o "elencale", è rintracciabile nel più vasto quadro degli avvenimenti urbanistici che hanno configurato la struttura urbana del quartiere a partire dalla fine del XVI sec.
La via Porta di Castro insiste sul luogo in cui scorreva il Kemonia, corso d'acqua a carattere torrentizio, che prendeva origine dai monti di Monreale. A causa delle frequenti e disastrose alluvioni il fiume venne deviato intorno alla metà del ‘500 per volere del senato palermitano. Il greto, ormai asciutto, venne ricolmato per ottenere nuovo spazio edificabile
La descrizione dei luoghi fatta da Vincenzo Di Giovanni nei primi annio del ‘600, conferma, in ogni caso, che la disponibilità dell'area per l'edificazione e la sistemazione urbanistica del letto del fiume, con "belle case fatte novamente" in un luogo che "quivi era un piano disabitato", era avvenuta in un'epoca ad egli non troppo lontana; probabilmente nella seconda metà del secolo XVI. L'andamento rettilineo della strada principale del nuovo quartiere, prima detta dei Tedeschi, acquisterà maggiore importanza grazie all'apertura, nel 1620, della Porta di Castro.
I sondaggi geologici effettuati nell'area dell'Albergheria dimostrano che in un'epoca storica relativamente recente, l'alveo del Kemonia è stato colmato in certi punti anche di 6,50 metri mediante, accumuli di materiali detritici, terreni di riporto e sfabbricidi al fine evidente di addolcire le pendenze delle due sponde.

L’INTERVENTO DI RECUPERO

I corpi di fabbrica facenti parte dell'”isolato 5 all'Albergheria” sono stati acquisiti dal Comune di Palermo mediante esproprio per “pubblica utilità”, nell'ambito di un vasto piano di risanamento del Centro Storico che ha visto interessati diversi comparti edilizi nei quattro mandamenti.

CORPO A: Il Piano Particolareggiato Esecutivo del centro storico di Palermo definisce la parte di isolato denominata "Corpo A", come "catoio multiplo". Nel rispetto delle previsioni del PPE gli interventi operati, di ristrutturazione e restauro, hanno consentito di recuperare l'immobile che versava in uno stato di grave degrado, nel rispetto della tipologia edilizia originaria. In particolare si sono risanate tutte le murature portanti; sono stati sostituiti tutti i solai intermedi e di copertura, mantenendo il sistema strutturale tradizionale con travi in legno e tavolato. I locali di piano terra sono stati destinati alla funzione commerciale e si è previsto il mantenimento della funzione residenziale per i restanti piani.

CORPO B:Nella parte dell'isolato denominata "Corpo B", individuata dal PPE con la tipologia edilizia di "palazzetto", si è intervenuto con opere di consolidamento e restauro, conservando gli aspetti figurativi e distributivi originari dell'organismo architettonico, risanando le parti strutturali e mantenendo gli elementi di pregio. L'intervento ha interessato le murature portanti attraverso la sarcitura delle lesioni e la sostituzione delle parti deteriorate con blocchi di pietra di Sabucina e l'impiego di malte da restauro prive di cemento, o di malte di calce e pozzolana. I solai intermedi sono stati oggetto di completa sostituzione. Si sono demolite le superfetazioni non congruenti con l'organismo originario e si è ripristinata la spazialità originaria del sistema androne-scala. L'allargamento della chiostrina esistente ha consentito di raggiungere standard abitativi più confacenti alla funzione residenziale. La sistemazione più razionale delle coperture ha consentito un migliore smaltimento delle acque piovane.

CORPO C:La restante parte dell'isolato denominato “Corpo C” è composta da edifici diversi per impianto, numero di elevazioni e stato di conservazione. Il PPE prevedeva, per alcuni di essi, la ristrutturazione o il ripristino tipologico con il mantenimento della tipologia edilizia di "Catoio semplice" da destinare a residenza e per la restante parte il mantenimento della configurazione tipologica dei corpi esistenti da adibire ad un uso di tipo culturale.
L'intervento ha mantenuto l'aspetto formale e strutturale delle tipologie esistenti, apportando le modificazioni necessarie all'adattamento di queste alle nuove destinazioni d'uso. In particolare, negli edifici destinati ad uso residenziale, gli alloggi originari monocamera (catoi) sono stati aggregati al fine di ottenere alloggi più ampi, con ambienti distribuiti su più piani.
Gli edifici destinati ad attrezzatura pubblica per attività culturali ed espositive sono stati riconfigurati per ottenere la massima flessibilità nell'organizzazione degli spazi al fine di poterli adibire ad un uso diversificato.
L'accesso a tali ambienti può avvenire da più parti, in modo diretto o mediato, secondo il tipo di attività che vi saranno svolte. Dagli ingressi si snodano diversi percorsi secondo una successione di ambienti con caratteristiche spaziali differenti. Fra loro emergono, per dimensioni e caratteristiche formali, i due grandi “capannoni” ai quali è possibile accedere direttamente dalla piazzetta del Fondaco.
L'intervento ha previsto l'uso di materiali e di tecnologie tradizionali quali la realizzazione di solai in legno, coperture a falde con manto di tegole curve (coppi), controsoffitti in gesso con centine in legno e incannucciato, intonaci esterni di calce e sabbia nei colori simili ai preesistenti, pavimentazioni in pietra di Billiemi variamente lavorata e infissi esterni ed interni in legno.
All'altezza dei solai le murature sono state bonificate con placcaggio ed iniezioni di malta di calce e pozzolana. Le coperture sono state realizzate con arcarecci e tavole di legno sostenute dagli scudi di muratura e, ove necessario, da capriate anch'esse lignee. In particolare negli spazi polifunzionali sono state realizzate coperture in legno sostenute da capriate del tipo “polanceau” in legno lamellare e acciaio.

Gli spazi polifunzionali sono oggi destinati a sede della PaLab (Palermo/Laboratorio), un'associazione culturale che promuove laboratori creativi sia per bambini che per adulti.
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    Project details
    • Year 2006
    • Main structure Masonry
    • Client Città di Palermo - Assessorato Centro Storico
    • Status Completed works
    • Type multi-purpose civic centres / Restoration of old town centres / Urban Renewal
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