Golden View | Nicola Maggiaioli

Il ristorante Golden View, che la famiglia Grasso ha creato e condotto per quasi vent’anni di attività, ha alle spalle un importante progetto di ristrutturazione e svariati interventi successivi tesi ad adattare gli spazi alle sopravvenute necessità.

Il nuovo progetto, a cura dell’architetto Nicola Maggiaioli, ha avuto origine proprio dalla volontà di riorganizzare tali spazi in modo più funzionale e rendere più omogenei gli interni.
Durante la fase di space planning la proprietà ha tracciato la direzione da prendere per la suddivisione delle aree coinvolgendo tutte le figure manageriali del ristorante, ognuna per la propria area di competenza, in modo da definire esattamente le esigenze lavorative specifiche di ogni spazio.
L'aspirazione era quella di ottenere un locale caldo e subito identificabile come ristorante di alto livello, caratterizzato da un'eleganza “Modern Classic”, e allo stesso tempo mettere in risalto la magnifica vista sul Ponte Vecchio da cui il ristorante prende il nome.
Dopo un’attenta analisi del brand, si è deciso di riprendere e dare nuova vita e valore a quegli elementi del ristorante che nel tempo sono entrati nell'immaginario collettivo dei clienti così come dei semplici passanti: il marmo di Carrara che aveva caratterizzato l'area pescheria, l'ingresso e il bancone bar; i mobili contenitori per l'importante collezione di vini, seconda solo all’Enoteca Pinchiorri a Firenze; i ricercatissimi prodotti gastronomici in bella vista.
Il marmo di Carrara è stato utilizzato per costruire il frontale del nuovo bancone, con un gioco di sovrapposizione di volumi semplici tra lastre di alto spessore e tavolati di legno d'ulivo, utilizzati per il top. Il ritmo delle lastre di marmo, disposte con tre dimensioni diverse alternate, viene sottolineato da listelli anch'essi in legno d’ulivo.
Sia il marmo che il legno rimandano al territorio, alla Toscanità, perché è da qui che il ristorante attinge i suoi ingredienti e la sua tradizione, interpretati in modo contemporaneo e creativo dallo Chef Paolo Secci.
Sul retro, il bancone è rivestito di un materiale tecnico che riprende le fattezze di una pietra naturale nera. Sulla parete, le piastrelle richiamano il mondo dell'artigianato, del fatto a mano, pur celando l'essenza di un materiale industriale.
Dati i molti materiali e colori utilizzati per l’area bancone, si è scelto un’unico colore per il resto dei locali; per tale colore sono stati usati prodotti specifici a seconda dei diversi materiali su cui veniva usato, appartenenti ad un’unica collezione.
Per la collezione vinicola, oltre agli espositori esistenti, è stata progettata una struttura refrigerante a vista in grado di gestire temperature e umidità specifiche; posizionata all'ingresso principale, e visibile dall'esterno attraverso
le ampie ante vetrate, accoglie gli ospiti con scaffali che alloggiano vini ricercati e pregiati.
Nello stesso ingresso è stato posizionato un lampadario realizzato da una bottega artigiana fiorentina, con materiali personalizzati.

I prodotti gastronomici trovano spazio in una nuova vetrina che ne evidenzia la preziosità, come una teca da gioielleria.
Per rendere ancora più protagonista la vista sul fiume Arno e il famoso Ponte, sono stati rimossi tutti gli elementi, murari o di arredo, che potevano essere di ostacolo, rendendola visibile fin dalla strada.

Il graphic designer Gonzalo Sanchez ha curato la grafica coordinata e progettato l’insegna su strada, che con le sue lettere di ottone bagnato nell’oro posizionate sul travertino della facciata è coerente con la brand identity del ristorante.