MESSA IN SICUREZZA DEL CAMPANILE DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO IN MONTESILVANO (PE) | Lorenzo Leombroni

Montesilvano Colle / Italy / 2020

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Il campanile, ha subito danni dal sisma del 6 aprile 2009 e da tale evento calamitoso, è stato dichiarato inagibile. Essendo lo stesso inglobato nella chiesa e nella casa canonica, fungendo da cerniera tra i due corpi, l'instabilità dello stesso potrebbe causare problemi anche alle strutture religiose stesse. In realtà, gli impalcati che risultano inglobati nelle murature della chiesa e casa canonica non hanno subito danni evidenti. I dissesti prima dell’intervento di consolidamento e miglioramento sismico erano invece evidenti negli impalcati che spiccano, dal secondo livello in poi.
Dopo il sisma e dopo le verifiche effettuate nell'immediato sono seguite numerose segnalazioni da parte del Parroco della Parrocchia agli organi preposti alla tutela e conservazione dei beni culturali, oltre che alle strutture emergenziali della ricostruzione post-sisma.
La gravità del danno e la pericolosità del campanile hanno costretto ad un pronto intervento effettuato dal comando dei vigili del fuoco. Il campanile è stato completamente avvolto da cavi d'acciaio e da piatti d'acciaio disposti lungo i cantonali.
L'intervento di consolidamento messo in atto contempla la rimozione dell'intervento provvisorio.
Il Campanile, prima dell’intervento di consolidamento era l’elemento architettonico più fatiscente
attualmente dell’intero complesso perché oltre a presentare problemi di impoverimento del materiale, fortemente decoeso, presentava evidenti segni di instabilità causati in primis dalla naturale “snellezza” dell’elemento stesso.
Le murature perimetrali del campanile erano interessate anche da continui distaccamenti della malta e da imbrunimento dei mattoni a causa degli agenti atmosferici nel tempo. In alcuni tratti, specie nella parte retrostante i mattoni erano degradati a causa della risalita capillare per la presenza di strati di terreno molto umidi al di sotto del piano di calpestio.
La situazione risultava altrettanto problematica all’interno del campanile con problemi derivanti dall’incuria del tempo, dall’umidità discendente dal tetto (causa di un cattivo smaltimento delle acque piovane), dall’azione disgregatrice degli agenti atmosferici nonché dalla presenza numerosa di piccioni e ratti. Per questo motivo, prima di realizzare il vero e proprio consolidamento, è stato necessario bonificare l’interno, invaso da strati rilevanti di guano di piccioni.
Il problema maggiore del campanile, riguarda oltre la resistenza alla compressione, anche la resistenza alla flessione d’insieme della struttura: l’elemento particolarmente snello si comporta come una mensola incastrata al suolo.
Il miglioramento della resistenza flessionale, è stato ottenuto inserendo, nello spazio libero, all’interno della torre, alcuni elementi verticali di acciaio resistenti alla trazione.
La struttura del campanile presentava quindi uno stato fessurativo classico per questa tipologia strutturale, con un andamento sub-verticale delle lesioni, localizzato soprattutto in prossimità delle aperture ad arco delle quattro facciate. Tali lesioni erano dovute essenzialmente a spostamenti in controfase delle murature verticali, originati dagli effetti dinamici dovuti al movimento delle campane, oltre che dei vari sismi avvenuti nel tempo.



SOLIDARIZZAZIONE DELLA TORRE CON INTRODUZIONE DI CORDOLO IN ACCIAIO E INSERIMENTO GABBIA IN ACCIAIO
Sono state inserite su tutti i livelli di piano, delle catene di acciaio con piastra quadrata esterna posizionata agli angoli, per l’eliminazione delle spinte laterali e per restituire solidarizzazione alla struttura.
Inoltre in corrispondenza dei quattro angoli della torre sono state realizzate delle perforazioni a secco con maglia incrociata e lunghezza di oltre 1 metro. Tale sistema garantisce l’assenza di decompressioni nella sezione della muratura e una migliore distribuzione delle tensioni.
Internamente, su tutti i livelli sono stati realizzate delle cerchiature, sia all’intradosso del solaio, sia sul piano del pavimento, con funzione di irrigidimento dei pannelli di muratura. Sull’ultimo impalcato, sono state realizzate con dei profili piatti, anche delle croci sui pannelli di muratura, che non sono visibili dall’esterno.


INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO DELLA VOLTA DEL SECONDO IMPALCATO
È stato realizzato il rinforzo della volta a crociera del terzo livello, con nastri in fibre di carbonio ancorati alle murature perimetrali con barre in fibre aramidiche annegate in perfori iniettati con resina epossidica, rinforzati a loro volta con un nastro in carbonio.
Grazie alle eccezionali proprietà meccaniche delle fibre strutturali, questa tecnologia permette di realizzare interventi di rinforzo impiegando una soluzione estremamente versatile, che consente di unire praticità, ridotta invasività, velocità di esecuzione ed economicità dell’intervento rispetto alle tecniche tradizionali.
La loro leggerezza ben si presta a un impiego su strutture particolarmente deboli, senza che il loro peso comporti un pericoloso aggravio dei carichi propri della struttura, rispettando il carattere architettonico dell’edificio. Nel caso di specie è stato utilizzato il sistema di rinforzo strutturale in FRCM, denominato RUREGOLD XR. Questi materiali Certificati oltre a rispettare i Criteri Minimi Ambientali presentano ulteriori vantaggi rispetto ai tradizionali materiali ma anche rispetto agli FRP perché presentano le seguenti caratteristiche:
- possibilità di posa in opera in presenza di umidità (sempre presente nelle murature);
- facilità di adattamento alle superfici irregolari;
- il sistema è atossico;
- non è richiesta mano d’opera specializzata;
- la posa in opera del sistema non è influenzata dalla temperatura ambientale;
- sono facilmente integrabili e/o rimovibili;
- non si compromette la normale traspirabilità della muratura.



INTERVENTI DI RESTAURO DEI PARAMENTI MURARI ESTERNI
L’intervento di restauro del paramento murario esterno è stato eseguito in continuità col precedente intervento già attuato sulla Chiesa.
Le operazioni principali svolte, sono state le seguenti:


- stabilizzazione dei frammenti o delle scaglie distaccate, la pulitura superficiale deposito incoerente;
- trattamento biocida con prodotto tipo Risolutiv ® al 3% e poi all’1% in acqua con azione per
assorbimento fogliare, nebulizzato e con successiva rimozione meccanica a taglio della parte
emergente per la rimozione della patina biologica e piante infestanti;
- pulitura depositi coerenti testando diversi metodi utili alle specifiche patologie da trattare;
- consolidamento del laterizio con funzione anche protettiva idrorepellente sulle zone decoese con silicato di etile + silossano, tipo RC 80®;
- stuccature dei bordi;
- stilature dei giunti;
- protezione finale dei paramenti in laterizio con idrorepellente al nanotitanio;
- ricostituzione delle cornici e modanature, con malte ecocompatibili senza presenza di cemento
- Consolidamento del laterizio con funzione anche protettiva idrorepellente sulle zone decoese con silicato di etile + silossano, tipo RC 80®.

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    Project details
    • Year 2020
    • Work started in 2020
    • Work finished in 2020
    • Main structure Masonry
    • Client Diocesi Pescara - Penne
    • Cost 102.00,00
    • Status Completed works
    • Type Churches / Monuments / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Structural Consolidation
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