Riqualificazione dei lungolaghi di Peschiera del Garda

Project Team: arch. Vincenzo Izzo, arch. Emilio Franco, Caterina Giameo Peschiera del Garda / Italy / 2019

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L'impianto urbanistico di Peschiera del Garda è caratterizzato da una configurazione tripartita. Le due rive che si affacciano sul Lago, si allungano a cingere la Città murata, cuore della cittadina, fino a trasformarsi in sponde fluviali. Il risultato è un insieme che si dilata e si contrae modificando radicalmente, in poche centinaia di metri, il proprio tessuto, le forme, i colori, la vegetazione, le sensazioni. I tre ambiti di progetto si dipartono da qui, estensioni naturali del Centro urbano verso le direzioni dettate dall'acqua. Ognuno con caratteristiche proprie ed un ruolo potenziale nelle dinamiche di sviluppo locali.


Lungolago Mazzini


Restituire equilibrio all'assetto urbano, trasformando la passeggiata del lungolago in uno spazio urbano aggiuntivo è stato l'obiettivo che ha guidato la proposta progettuale. A tale scopo è stato rimodulato il profilo del lungolago attraverso una configurazione morbida delle sue linee. Questo ha consentito di poter disporre di una superficie d'intervento più ampia ed un maggiore distacco dall'edificato e dalla strada. Le ondulazioni del terreno contribuiscono con la loro estrusione ad un sensibile arricchimento naturalistico del luogo e fungono, al tempo stesso, da dimora più idonea per le radici dei Pini e da filtro e limite visivo dello spazio verso la strada. La passeggiata acquista, così, una dimensione e un significato diverso. È fluire, sostare, soffermarsi. La presenza dell'acqua affianca il percorso con variazioni cromatiche e sonore uniche fino a superare il concetto di limite fisico quando il percorso diventa Isola, intorno nel quale potersi immergere per apprezzare appieno il meraviglioso contesto. Il particolare orientamento della riva e la presenza costante al margine dell'ombreggiatura degli alberi, consente nel periodo estivo una fruizione più confortevole e lunga anche nelle ore diurne, confermando ancor più la vocazione del luogo come spazio per l'aggregazione. 


Lungolago Garibaldi


Pur affacciandosi sul Lago, quest'ambito si discosta molto, come contesto, dalla destinazione prevalentemente residenziale del Lungolago Mazzini. L'impostazione secondo un asse rettilineo rigido, la monotonia prospettica dettata dal costante sesto d'impianto dell'alberatura, l'affaccio negato verso il Lago per una buona parte della sua lunghezza, lo configurano quasi esclusivamente come elemento di collegamento al centro storico, alle spiagge e alla stazione. L'intervento ha mirato a dare valore alle potenzialità in nuce del luogo, cercando di stemperare i limiti che lo rendono quasi esclusivamente zona di transito. Linguisticamente le forme dell'intervento, prendono spunto dai vincoli imposti dalla linearità preponderante nei segni presenti, modificandoli e plasmandoli fino a trasformarli in altro. Il cordolo delle aiuole che si affaccia sulla strada, prende forma, diventa elemento che spezza la monotonia con salti di quota, rientranze e nuove aiuole. Le aiuole, in parte schermate dalla strada con siepi modellate, in altri punti calpestabili e usufruibili nella loro interezza, non costituiscono più un limite, ma si allargano, si distendono, definiscono nuovi attraversamenti, resi più leggibili dai cambi di pavimentazione e dall'interruzione delle porzioni verdi, che ridisegnano, con lo stesso criterio, anche quelli attualmente presenti. Per ammorbidire l'effetto della pietra locale e dare un apporto più intimo e naturale è stato adottato il legno come materiale per i tappeti alla base delle sedute.


Lungo Mincio Bonomi


La proposta ha cercato di sommare le funzioni della pista ciclo pedonale alle potenzialità suggerite del contesto e dalla storicità del luogo. La funzione primaria legata alla mobilità si è trasformata in opportunità per rafforzare l'identità di un ambito dalla forte connotazione naturalistica e restituirlo ad una fruizione sostenibile. Come prima scelta è stata ipotizzata la piantumazione di una siepe lungo la strada per creare una barriera naturale in grado di trattenere smog e polveri sottili, e permettere al pedone ed al ciclista di isolarsi nella passeggiata e potere godere appieno dello scenario offerto dal fiume, dalla natura e dalla storia. Anche in questo caso, per ovviare alla ridotta sezione d'intervento è stata operata una lieve riprofilatura della sponda fluviale a partire dal pilone del ponte ferroviario, quasi a ripristinare la regolarità della sezione dell'alveo, che in quel punto sembra quasi rientrare. Alla pista si aggiunge, così, una porzione che prende gradualmente forma fino a creare un nuovo spazio in grado di accogliere alberature e suggestive piattaforme in legno a sbalzo sul fiume. La pavimentazione delle aree in cui sostare sarà in legno, così come le piattaforme a sbalzo e le sedute. Le soluzioni d'illuminazione prevedono la commistione di più fonti e di apparecchi con funzioni diverse.

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    L'impianto urbanistico di Peschiera del Garda è caratterizzato da una configurazione tripartita. Le due rive che si affacciano sul Lago, si allungano a cingere la Città murata, cuore della cittadina, fino a trasformarsi in sponde fluviali. Il risultato è un insieme che si dilata e si contrae modificando radicalmente, in poche centinaia di metri, il proprio tessuto, le forme, i colori, la vegetazione, le sensazioni. I tre ambiti di progetto si dipartono da qui, estensioni...

    Project details
    • Year 2019
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Waterfront / River and coastal redevelopment
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