Nuovo Museo d'arte contemporanea a Cuneo | Lorenzo Maggio

Concorso di Progettazione per la rigenerazione dell’edificio denominato “ex Frigorifero Militare” in Cuneo Cuneo / Italy / 2020

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“Oggi, tra i tanti “rovesciamenti”, si perpetua anche nell’arte una percezione del tempo rovesciata; l’arte e gli artisti contemporanei infatti si considerano e sono considerati moderni, mentre venendo dopo tutto ciò che li precede, dovrebbero sapere di essere più antichi.”


Frasi di Gino De Dominicis, 1969-96, raccolte da Cecilia Torrealta


 


La composizione dell’edificio corrisponde in maniera chiara alla sua immagine, una scatola di vetro che contiene dei blocchi/radici a sorreggere la traccia, l’ex Magazzino Frigorifero.


L’originalità sta nell’attenzione originaria, nell’aver scelto come primo tassello del processo concettuale di progettazione la valorizzazione del manufatto preesistente.


Creativamente, si realizza un’analogia tra il processo del “rinvaso” e il recupero edilizio. In fin dei conti l’uomo si comporta con schemi antropologici assimilabili anche se effettuati in contesti differenti e lontani. Sono per cui dell’avviso che l’Architettura sia un’orchidea e debba essere rinvasata, con tutto ciò che questo comporta: eliminazione substrato, pulizia radici, realizzazione nuovo substrato e collocazione in un nuovo vaso!


La flessibilità è uno dei termini caratteristici della modernità e dell’apertura dell’opera creativa in genere. Come ben descritto da Umberto Eco ne “La struttura assente” la flessibilità negli edifici storici era una permutazione della funzione all’interno di uno schema rigido definito dalle murature strutturali. Il nuovo Museo, aderente alla tecnica moderna, realizza una struttura perimetrale senza diaframmi divisori interni. In questo modo gli ambienti espositivi hanno la possibilità di essere allestiti variamente. Al piano terra, solo pochi appoggi al suolo consentono di leggere l’Atrio/Lobby con un unico spazio non compartimentato, facilmente controllabile ed aperto ampiamente verso l’esterno. Le varie funzioni della biglietteria, del cafè, del bookshop, del guardaroba sono intese come isole o comparti modulabili (ampliandosi o restringendosi) nel tempo.


Funzionalmente, il Piano Interrato ospita il parcheggio, il deposito con montacarichi, gli spogliatoi e i locali tecnici. Al Piano Terra l’Atrio ospita tutte le funzioni collettive facilmente accessibili e visibili, intese come estensione della città dentro la nuova istituzione, mentre l’Auditorium, organizzato con platea inclinata è posizionato in luogo tale da renderlo autonomo per uso a seconda delle esigenze. I servizi igienici al Piano Terra sono posizionati in posizione baricentrica in modo da poter essere utilizzati tanto dall’Atrio quanto dall’Auditorium. Al Primo Piano si trovano alti Spazi espositivi facilmente accessibili dall’Atrio. Al Secondo Piano c’è un’ulteriore superficie espositiva, i Laboratori e gli Uffici.


Completano l’organizzazione funzionale un ulteriore corpo scala, un ulteriore ascensore ed un montacarichi, in modo che la struttura funzioni adeguatamente per rispondere ai vari flussi di utilizzo e facilitare le vie di esodo.


Integrano il progetto gli spazi esterni risultanti della liberazione del piano basamentale: dalla Piazza Virginio si potrà liberamente traguardare verso il Cortile confinante con l’ex Convento a Nord. In modo analogo la platea inclinata dell’Auditorium consente di creare un nuovo percorso di permeabilità dal Cortile verso Corso Kennedy. Si comprende bene la volontà di voler aprire quanto più possibile l’edificio verso la piazza ed allo stesso tempo far entrare la piazza nell’edificio; pochi e concentrati contatti col suolo consentiranno di organizzare il Piano Terra come una grande vetrina pubblica in cui poter dare visibilità alle attività culturali programmate, richiedendo alla cittadinanza di partecipare alle attività e agli spazi. Inoltre, si è deciso di recuperare i pilatri in ghisa e la struttura lignea che caratterizzavano la sala più ampia della preesistenza. Questa struttura spaziale viene riallestita all’esterno in prossimità con Corso Kennedy in modo possa realizzare una struttura ipostila dialogante con l’analoga “foresta d’acciaio” del mercato al centro della piazza.


In sezione l’edificio è composto di due parti tassonomicamente separate: il basamento/vaso vetrato; il contenitore museale. Sul limitare di questa separazione agiscono i blocchi di servizio e connessione che dal suolo fino al solaio superiore realizzano delle concrezioni simili a radici modellando la copertura dell’ambiente come si stesse in un ambiente naturale. Questa distanza estetica dallo spazio architettonico architravato è utile, per contrasto, a far emergere il linguaggio della forma sostenuta in alto. Uno spazio proto-naturale in basso; uno spazio apparentemente storico in alto. L’immagine che si realizza dietro la cortina di vetro è quella di fruitori e utenti intenti a proteggere alle radici l’Ex Magazzino Frigorifero.


Il buon inserimento è garantito tanto dall’aderenza alla normativa urbanistica, quanto dal rispetto dei materiali e delle tecniche locali. Nello specifico viene realizzata una ristrutturazione edilizia con il mantenimento della sagoma preesistente ma elevando il volume alle altezze consentite dalla regolamentazione locale. Il perimetro in laterizio della preesistenza viene recuperato come “pelle” secondo il procedimento artistico del ready made, ovvero utilizzandolo al suo livello di uso quotidiano e comune nella sovversione di senso della sopraelevazione di circa 4 metri dal suo attuale sedime. Questa conservazione di sagoma e materia garantisce un mantenimento dell’attuale carattere spaziale.

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    “Oggi, tra i tanti “rovesciamenti”, si perpetua anche nell’arte una percezione del tempo rovesciata; l’arte e gli artisti contemporanei infatti si considerano e sono considerati moderni, mentre venendo dopo tutto ciò che li precede, dovrebbero sapere di essere più antichi.” Frasi di Gino De Dominicis, 1969-96, raccolte da Cecilia Torrealta   La composizione dell’edificio corrisponde in maniera chiara alla sua immagine, una scatola...

    Project details
    • Year 2020
    • Main structure Mixed structure
    • Client FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CUNEO
    • Cost 5.328.000,00 €
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / multi-purpose civic centres / Offices/studios / Research Centres/Labs / Multi-purpose Cultural Centres / Theatres / Museums / Concert Halls / Libraries / Conference Centres / Pavilions / Exhibition Design / Bars/Cafés / Restaurants / Interior Design / Lighting Design / Art Galleries / Exhibitions /Installations / Book shops / Media Libraries / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Structural Consolidation / Recovery of industrial buildings / Art studios/workshops
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