Gennargentu : riqualificazione della montagna sarda

Fonni / Italy / 2010

11
11 Love 6,875 Visits Published

PREMESSA

Il progetto presentato si pone decisamente nell’ambito della piena comprensione del paesaggio, dell’ecosistema e della morfologia locale, valutandone appieno ogni singola peculiarità e mirando a valorizzarne ogni aspetto a partire da una visione unitaria e armoniosa dell’idea di intervento. In tal senso ogni opera è calibrata nell’ottica della maggiore efficienza e del minor impatto, svolgendo il tema formale e architettonico come parametro unificatorio e valorizzativo. Le caratteristiche comuni salienti possono essere così riassunte: - adozione di interventi di ingegneria naturalistica leggeri e mirati , optando per soluzioni in cui il legno, la pietra e il verde naturale prevalgono. - rispetto della morfologia del terreno e riduzione dei rimodellamenti ai soli tratti necessari a garantire stabilità e sicurezza. - definizione dei nuovi edifici nell’ottica di un linguaggio contemporaneo, non imitativo di forme vernacolari ma che sa evocare forme archetipiche (la falda, il muro, la strettoia, il sentiero) e naturalistiche (il masso, la faglia, l’elemento scistoso, il torrente) proprie del territorio locale. - composizione di un sistema scenografico capace di attirare consenso del pubblico e funzionalmente efficente. - creazione di spazi aperti per il tempo libero e la sosta con un carattere fortemente dedicato e non di risulta (come nel caso del parcheggio che diventa anche area di sosta o di gioco).

1 IL RIFUGIO DI BRUNCU SPINA E L’INGRESSO ALLE PISTE

La progettazione del rifugio avviene in maniera contestuale alla comprensione dell’intorno immediato e di sfondo, ovvero l’ambito paesaggistico influenza marcatamente l’iter ideativo a partire dai primi schizzi di studio e dimensionamento. Il primo dato considerato è stato quello relativo al posizionamento del rifugio rispetto alla strada e rispetto alla zona di arrivo delle piste da sci; in accordo con il progetto preliminare disposto dal Comune di Fonni è stata scelta come ideale la posizione a livello con la zona di arrivo delle piste, rialzata di circa 9 metri rispetto alla strada. Funzionalmente ciò consente di avere un ambito unitario di accesso alla montagna filtrato dalla zona viaria dal salto di quota e dal trattamento delle scarpate, ovvero dal sistema di salita verso il rifugio. Dovendo realizzare un complesso composto da tre distinti componenti (rifugio, locale nolo attrezzature, ricovero mezzi operativi) si è pensato di svolgere l’edificio secondo una sezione circa costante con sviluppo in lunghezza a seguire la curva di livello di margine del pianoro di arrivo delle piste. In questo modo il rifugio assume pianta spezzata in due punti, cinge il pianoro di arrivo delle piste creando un ambito a corte e segna col costruito il valico tra la zona di circolazione viaria e la zona escursionistica montana. Anche la definizione degli spiccati avviene nell’ottica di un dialogo con il paesaggio, infatti i volumi si staccano dal suolo con un movimento tettonico e fluido a partire dalla copertura che si genera da terra e delimita con tagli netti a salire lo stacco al cielo di tutto l’edificio. Allora la conformazione finale mostra un’architettura di chiaro segno contemporaneo, con superfici nette e spigoli vivi, a richiamo della pietra tagliata e vicina all’ideale di austerità montana. Il tema del taglio netto e regolare si concretizza nella disposizione delle aperture e dei varchi: - i fronti aperti sono chiaramente perimetrati e differenziati da quelli opachi e prevedono l’adozione di una partitura opaco/trasparente fitta e continua. - I fronti opachi sono continui e materici e si aprono in due varchi, uno di accesso alla zona del rifugio dalla strada e l’altro a livello con il calpestio interno che si protende verso il paesaggio con un balcone panoramico.

Il rifugio così ideato si configura come una “rocca” con la cordonata che risale con un percorso organico tra i muretti di pietra e le cunette verdi con arbusti, fino ad incanalarsi nella strettoia creata tra il fianco del rifugio e quello del monolitico corpo di fabbrica della rimessa dei mezzi operativi. La disposizione di questo particolare punto è voluta proprio per enfatizzare il ruolo di “valico”, di portale avente carattere tra l’artificiale e il naturale, con richiamo ai sentieri di costa montana radenti ai massi e alle pareti rocciose; viceversa il valico imboccato da monte diventa un cannocchiale prospettico sul paesaggio. A livello funzionale il complesso consta di: 1- edificio principale dotato di sala conviviale panoramica (aperta a valle) con soppalco, piccola cucina, servizi igienici con disimpegno filtro dotato di accesso diretto interno ed esterno. L’ingresso principale è ubicato nel varco panoramico sulla destra dell’edificio. 2-edificio ostello attiguo al primo, dotato di 3 camere con un totale di 14 posti letto e due bagni comuni. L’ostello sarà improntato al maggior risparmio e alla maggior efficienza e potrà agevolmente funzionare sia come bed and breakfast convenzionato che come ostello comunale. 3-locale per il noleggio di attrezzature per lo sci, biciclette o anche piccolo negozio. Insiste nel medesimo edificio dell’ostello. 4-rimessa per i mezzi operativi, con deposito. E’ ubicato nel corpo monolitico a destra della gradonata di ingresso ed è fiancheggiato dalla salita carrabile sulla sinistra; può ospitare il gatto delle nevi e due motoslitte o un’autovettura.

L’accessibilità è garantita da una cordonata e da una rampa carrabile larga 4 metri che consente anche ai disabili di arrivare al rifugio in auto.

La corte creata dal rifugio e dai suoi annessi è completata dalla stazione a valle della seggiovia; lo spazio tra i volumi costruiti è principalmente di terreno trattato ad idrosemina, predisposto ad accogliere il manto nevoso per lo sci. La stazione seggioviaria è del tipo ad ammorsamento automatico con cabina tecnica in copertura; l’intera stazione è coperta da un padiglione avente medesimo disegno del rifugio e con funzione di schermo dal vento battente. La scelta di non inglobare la stazione seggioviaria nel complesso del rifugio è dovuta alla volontà di ricreare come detto una “corte” data dagli edifici con al centro l’arrivo delle piste, inoltre è dovuta alla volontà di allontanare la funzione di imbarco e sbarco degli sciatori/utenti dai flussi relativi al rifugio ed ai suoi annessi. Inoltre si è ritenuto non fosse complementare l’aderenza della stazione anche per il suo impatto in termini di rumore e visivi (organi meccanici in movimento, tralicciature impiantistiche etc.).

1.1 Sistema costruttivo e materiali

Il complesso prevede la seguente caratterizzazione delle parti costruttive: - Telaio di c.a. con tamponature cieche perimetrali stratificate ad alto potere coibente (spessore 60 cm), con rivestimento parziale di lamine di metallo tipo Rheinzink. - Pareti esterne aperte con tamponatura termica di tipo ballon frame a lame di legno stratificato rivestito di lamiera di metallo tipo Rheinzink, pannellature ad alto fattore coibente e un sistema di infissi doppi con finestrature a vetrocamera. - Muri di scarpa e di fondazione in c.a. rivestito con pietrame calcareo a scheggioni o gabbionate metalliche. I muri di sostegno e i muretti a secco di scontorno delle aiole prevedono l’utilizzo della medesima pietra. - Pavimentazioni esterne in lastre di granito con finitura antiscivolo (classe R11) - Copertura della stazione seggioviaria costituita da un impalcato di acciaio e legno rivestito da lamine metalliche tipo “Rheinzink”.

2 SISTEMAZIONE PAESAGGISTICA A VALLE DEL RIFUGIO

La zona antistante il rifugio, ora costituita dalla sede viaria ammalorata e dai parcheggi a gradoni, acquisisce in sede di progetto una connotazione di pregio formale e una rinnovata funzione ricettiva: si è ritenuto cruciale ripensare l’intera zona in funzione sia di una complementarità estetica con l’ambito del rifugio che con una maggiore sostenibilità ambientale ed una riduzione delle superfici asfaltate. Tre gli ambiti proposti: 1- sistemazione idraulica del rio “Su Bracciolu” a partire dalla captazione in prossimità del rifugio ed incanalamento in un sistema di vasche con tracimazione a sfioro, in modo da creare delle cascate. L’ultima vasca a valle sarà dotata di canale di convogliamento per portare l’acqua alla zona trattata nel punto seguente. Il sistema di cascate ha una funzione scenografica importante, pensata sia in inverno (cascate ghiacciate) sia in primavera (cascata a pieno regime). 2- sistemazione paesaggistica e funzionale dell’attuale zona parcheggi, consistente nel parziale livellamento dei due terrazzamenti in modo da ottenere un alveo verde tracciato su un sistema di campi triangolari perimetrati da canalette di legno per lo scolo delle acque piovane. Questo alveo avrà una sezione a gola e lievi pendenze alle estremità, ponendo il margine esterno a valle in rialzo rispetto al piano erboso centrale. Ciò è voluto per drammaticizzare l’effetto di contrasto verso il panorama, creando una faglia tettonica rialzata. L’ambito così definito accoglie attività di pic nic, gioco estivo e invernale, è dotato di alberature autoctone e ospita un sistema di specchi d’acqua e un torrentello alimentato dal rio “Su Bracciolu”. Quest’ultima parte si definisce come una sorta di giardino pensile montano interamente accessibile, impostato su limitate opere di contenimento (muretti a secco) e dotato di un diffuso impianto di specie arboree e arbustive autoctone. 3- redistribuzione dei parcheggi con creazione di un’area di sosta per veicoli pubblici e per disabili immediatamente a ridosso dell’ingresso alla zona del rifugio, e creazione del parcheggio pubblico suddiviso tra una porzione del parcheggio esistente (a monte) ridisegnato in aderenza al parco prima descritto ed in cui far manovra, ed una serie di parcheggi in linea paralleli alla strada. 3 RIFUGIO-OSSERVATORIO DI CRESTA

La definizione del rifugio di cresta avviene in accordo stilistico con quella del complesso a valle. L’ubicazione caratterizzata dall’imponente traguardo panoramico e dalla brullezza quasi lunare tipica di una cima montana, marca profondamente l’impianto di progetto e porta alla definizione di un sistema edilizio compatto e materico: la stazione di arrivo della seggiovia, dotata di copertura simile a quella di valle, si relaziona con l’edificio del rifugio/osservatorio posto più in alto mediante una pianta “a farfalla” impostata su segno diagonale forte in cui trova luogo la rampa di salita. Il rifugio/osservatorio concentra in se la tensione data dal paesaggio e si configura come un cuneo metallico infisso in un tronco di cono rovesciato. Queste le funzioni: 1- Ambiente rifugio, pensato sia come bivacco attrezzato per il rifugio di escursionisti in difficoltà, sia come ambiente a servizio dell’annesso osservatorio. Questo ambiente è costituito da una camerata in “open space” soppalcata, frazionata da un setto tecnico in cui sono alloggiati un piccolo ambiente filtro con doppia porta e scansie di rimessa, due piccoli servizi igienici, un grande vano stufa in cui alloggiare un sistema di riscaldamento a fuoco vivo o ibrido (in connessione con eventuali collettori solari in copertura), la scala per il soppalco. 2- Osservatorio astronomico retrostante al rifugio e posto più in alto, costituito da un corpo a tronco di cono rovesciato in modo da evocare un cannocchiale volto al cielo. Questa parte di edificio prevede una stanza di accesso dotata di un piccolo servizio igienico e di spazi di reception, una scala centinata aderente al muro e un livello superiore su cui si apre un ampio oculo di 5 metri di diametro che ospita l’installazione di una calotta a bulbo apribile ove centrare il telescopio.

3.1 Sistema costruttivo e materiali

Il complesso prevede la seguente caratterizzazione delle parti costruttive: - Telaio di c.a. con tamponature cieche perimetrali stratificate ad alto potere coibente (spessore 60 cm), con rivestimento parziale di lamine di metallo tipo Rheinzink. L’osservatorio avrà invece pareti strapiombanti in setto continuo di c.a. isolato con cappotto ad alto potere coibente e rivestimento integrale di lamine di metallo tipo Rheinzink. - Pareti esterne aperte con tamponatura termica di tipo ballon frame a lame di legno stratificato rivestito di lamiera di metallo tipo Rheinzink, pannellature ad alto fattore coibente e un sistema di infissi doppi con finestrature a vetrocamera. - Muri di scarpa e di fondazione in c.a. rivestito con pietrame calcareo a scheggioni o gabbionate metalliche. - Pavimentazioni esterne in lastre di granito con finitura antiscivolo (classe R11) - Copertura della stazione seggioviaria costituita da un impalcato di acciaio e legno rivestito da lamine metalliche tipo “Rheinzink”.

4 L’IMPIANTO SEGGIOVIARIO

L’impianto seggioviario proposto è pensato per un’utenza in tutto l’arco dell’anno, con veicoli biposto e con una stazione di imbarco intermedia. Le caratteristiche tecniche sono: velocità esercizio 2,50 m/sec ( 1,7 m/sec estivo) portata oraria 1000 persone/ora ( velocità invernale) stazione di valle m s.l.m. 1560 m imbarco intermedio m s.l.m. 1650 m stazione di monte m s.l.m. 1828 m dislivello 268 m numero totale sostegni 13 diametro puleggia motrice 4,4 m diametro puleggia rinvio 3,9 m numero veicoli 87 azionamento principale 1 motore in c.a. fune portante diametro nominale 30 mm

La struttura della stazione a valle è costituita da una stele in c.a. disposta in asse impianto, con relativa piastra, che sopporta un telaio in profilati di acciaio disposto a mensola su cui appoggia l’ argano motore. Le parti costituenti la stazione a valle sono: - argano motore; - motore termico con azionamento di recupero - freno di servizio - freno di emergenza La stazione è a struttura alta, quindi l’argano motore è interamente coperto ed agibile internamente da parte degli operatori; la struttura alta e accessibile attraverso una scala fissa ed è dotata di ampie finestrature e impianto luce. La cabina di comando è posizionata di fianco alla pedana di imbarco per permettere al macchinista di controllare il movimento dei viaggiatori, il funzionamento dell’impianto ed il tratto iniziale della linea. È destinata inoltre ad accogliere le apparecchiature di comando e controllo dell’impianto e l’azionamento elettrico. Sarà prevista la creazione di un’area di accesso orizzontale per gli sciatori raccordata con le piste di discesa e con i cancelletti di ingresso.

La stazione di rinvio e’ costituita essenzialmente da:

- un punto di fondazione al quale è ancorata la stele in c.a. disposta in asse linea che sopporta un telaio su cui scorre il carrello tenditore e che serve anche per l’ancoraggio del cilindro idraulico del sistema di tensione e come supporto delle passerelle di ispezione; - un carrello di tensione con una forcella di supporto del perno della puleggia di rinvio e della traversa per le rulliere guidafune; - una puleggia di rinvio con sistema di rotazione e di supporto; - un sistema di controllo della corsa dello stelo del cilindro di tensione e delle forze sviluppate; una centralina idraulica a funzionamento intermittente con sistema dì controllo della pressione

La stazione è inoltre provvista di pedana per la manutenzione; l’accesso alla pedana è agevolato dalla presenza di una scala fissa. La stazione sarà inoltre dotata di adeguate protezioni per proteggere i viaggiatori in caso di caduta. Sul ramo salita verrà disposta una cabina destinata ad accogliere l’agente di stazione, le apparecchiature di controllo e comunicazione dell’impianto. La stazione di monte verrà alimentata da un cavo elettrico interrato quadripolare, direttamente dalla stazione di valle. Il cavo elettrico sarà posato nello stesso scavo della linea di segnalazione. Le comunicazioni tra le stazioni, in aggiunta ai sistemi tradizioni, avverranno attraverso un cavo a fibra ottica, con fibre dedicate all’esercizio e alcune fibre libere usufruibili per esempio per la trasmissione dati, trasmissioni telefoniche, interfaccia con i sistemi di innevamento, cronometraggi gare, trasmissioni TV in alta definizione etc.

Le cabine di comando ed i relativi locali accessori saranno realizzati in prefabbricato ligneo ed integrati nella copertura untiaria rivestita in lamiera tipo “Rhienzink”, e saranno di dimensioni adatte a contenere le apparecchiature di comando e controllo, oltre all’agente di stazione. E’ prevista la fornitura di 3 cabine rispettivamente per la stazione motrice, per la stazione di rinvio e per l’imbarco intemedio.

5 SISTEMA DELLE FONTI E DEI MIRADORES LUNGO LA STRADA

Il sistema delle fonti e dei “miradores” lungo la strada è stato pensato all’interno di un disegno unitario che potesse coniugare i vari “episodi” nell’ambito di una chiara riconoscibilità e così estendere all’intero tratto di strada interessata il carattere di qualità e funzionalità impresso dal progetto. In questa ottica si è voluto operare una sintesi tipologica intorno al tema del punto di sosta – fonte – mirador ed ottenere un impianto da poter ripetere in modo non pedissequo ma che in maniera cadenzata potesse rendere partecipi gli utenti del fatto che fossero in un comprensorio organizzato. L’intervento tipo è impostato a partire da tema dell’incavo (gola) sul pendio in cui accogliere la fontana e dal tema della propaggine sul il ciglio della strada e verso valle in cui accogliere le funzioni di sosta, pic nic e osservazione del paesaggio. Questo ha portato a definire planimetricamente due triangoli contrapposti, due chiari segni geometrici facilmente leggibili e assimilabili, posti a cavallo della strada, traslati e connessi lungo la diagonale dall’attraversamento pedonale. A seguire gli elementi connotativi: - Incavo della fontana ricavato sul costone del monte a partire da due semplici muretti di contenimento in opera di pietra a secco o in gabbionata, estesi per un’area sufficiente ad ospitare le funzioni di uso della fonte. In alcuni casi è stata prevista l’aggiunta di un abbeveratoio per animali dato da vasche contigue. Il tema dello scavo è stato ripreso grazie all’adozione di un rivestimento di lastre di granito cannellato a spacco, in modo da ottenere una scorza grezza e materica a richiamo dalla selvaticità del luogo. Della sede di fonte è stato enfatizzato il carattere “sacro” ponendo la vasca di raccolta al di sotto del piano del pavimento, accessibile mediante tre gradoni di pietra e dotata di specchio d’acqua a raso. Il pavimento è in “impredau” di basoli di pietra infitta. - Propaggine aggettante sul panorama, sempre di forma triangolare, dotata di varco di accesso solo pedonale e di filtro in cui impiantare uno schermo di arbusti e alberi. Il fronte ed il parapetto richiamano il medesimo trattamento materico di lastre di granito a spacco, abbinate alla dotazione di tavoli e panche di legno impregnato (di minor costo rispetto agli elementi in massello di granito e di facile manutenzione). La cuspide del triangolo diventa il punto di osservazione del paesaggio, in cui trova alloggio la mappa tattile sinottica. - Parcheggio auto posto a monte in continuità con la sistemazione della zona della fonte. - Attraversamento pedonale posto nella diagonale tra i due triangoli, realizzato in basoli di pietra e dotato della funzione di dissuasione della velocità veicolare (dosso dissuasore).

6 SISTEMA DEI MIRADORES DI CRESTA

Il sistema dei “miradores” di cresta si imposterà a partire da tracciato attuale che collega la strada Donnortei-Bruncuspina con la zona del rifugio di cima; i “miradores” saranno connessi alla strada carrabile ma distanziati da tratti di sentiero in modo da creare un filtro ed avere accessibilità solo pedonale. Il sentiero sarà disposto a partire da una semplice stabilizzazione del terreno, con un piano di ghiaia o di terra battuta fiancheggiata da un filare singolo o doppio di paletti di legno infisso e da canalette drenanti anch’esse di legno. Il sentiero di avvicinamento sarà affiancato nell’eventualità da un’impianto a macchia di arbusti autoctoni. Il “mirador” vero e proprio avrà la funzione di punto di sosta, di punto informativo e di punto di osservazione del panorama e sarà composto da un basso corrente in muro a secco di cantoni di pietra su cui si scorniceranno un alveo con sedute e tavolo di lastre di granito. La collocazione del “mirador” avverrà sul ciglio del crinale in modo da impostare il punto di osservazione con un aggetto proteso nel vuoto, dato da una struttura di profili di acciaio a mensola e un piano in griglia keller. Il parapetto ospiterà una mappa tattile sinottica del panorama e alcuni dati relativi alla flora e la fauna ivi avvistabili.

Opzionalmente in questa sede viene proposta l’ubicazione di un punto di accesso al tracciato e parcheggio ubicato lungo la strada Donnortei – Bruncuspina, conformato similmente ai punti attrezzati delle fonti e dotato di: - un parcheggio ampio per 9 auto ed 1 pullman - una zona pavimentata in basolato in cui organizzare le passeggiate e consultare cartelloni informativi. - una zona pergolata con tavoli e sedie (area pic nic) e un angolo barbecue 7 OPERE DI INGEGNERIA NATURALISTICA

7.1 Opere di stabilizzazione superficiale

In accordo con il D.P.P si è privilegiato l’utilizzo di opere di consolidamento superficiale che prevedano materiali vegetali vivi e legname. In particolare si è previsto l’utilizzo di:

- Palificate doppie date dall’alternanza di pali lunghi disposti secondo le curve di livello del pendio e di pali corti disposti all’incirca ad angolo retto. La struttura è di altezza generalmente non superiore a 3 m e di larghezza 2,0-2,5 m. L’interno è riempito con il terreno derivato dallo scavo di fondazione nel quale sono inserite talee e piante radicate. - Grate vive di rivestimento di zone con pendio molto acclive mediante una grata di pali di legno, fissata al versante con picchetti di legno o di ferro. I pali sono disposti a formare maglie quadrate, nelle quali s’inseriscono terreno, talee e piante. - Viminate costituite da paletti di legno infissi per almeno 70 cm, intorno ai quali sono intrecciati rami lunghi di specie legnose con capacità di propagazione vegetativa. - Disgaggio dei massi e chiodature della parete e realizzazione di palificata viva o palificata doppia con reti paramassi e stesa di terra da coltivo.

7.2 Opere di sostegno

Le opere di sostegno previste constano l’utilizzo essenzialmente di :

- Palificate doppie. - Opere modulari costituite da gabbioni parallelepipedi di rete metallica zincata (dimensioni 1×1x2 m) riempiti di blocchi di roccia (d=15–30 cm). I gabbioni sono disposti in file sovrapposte a gradoni (ogni fila è arretrata rispetto alla sottostante).

7.3 Opere di drenaggio e regimazione idraulica

Le opere di drenaggio e regimazione idraulica previste constano l’utilizzo di:

- Briglie in pietrame e legname di consolidamento dell’alveo di corsi d’acqua. - Drenaggi superficiali delle piste, nel senso trasversale, realizzati tramite canalette in legno poste nei solchi esistenti di erosione naturale e proseguite nella scarpata di valle. - Canale realizzato con due argini di palificata doppia e briglie in gabbioni e pali in legno, che confluisce nell’opera d’arte di attraversamento della strada di arrivo agli impianti.
11 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    PREMESSAIl progetto presentato si pone decisamente nell’ambito della piena comprensione del paesaggio, dell’ecosistema e della morfologia locale, valutandone appieno ogni singola peculiarità e mirando a valorizzarne ogni aspetto a partire da una visione unitaria e armoniosa dell’idea di intervento. In tal senso ogni opera è calibrata nell’ottica della maggiore efficienza e del minor impatto, svolgendo il tema formale e architettonico come parametro unificatorio e valorizzativo. Le...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Tourist Facilities
    Archilovers On Instagram
    Lovers 11 users