IL BOSCO DEGLI ZAR | ROBERTO SEVESO ARCHITETTO

La lottizzazione in questione si colloca nella immediata periferia a nord-ovest di Mosca . Una villa di circa 2000 mq, in fase di ultimazione, è stata inserita in un'area verde di oltre un ettaro, un vecchio bosco con prevalenza di pino silvestre e betulla. Il progetto di riqualificazione paesistico-architettonica del parco parte dal presupposto di relazionare, nella maniera più idonea, lo spazio aperto con l’architettura costruita e con la sua destinazione d’uso. Questo spazio, che nella sua totalità viene concepito come “parco” (spazio dilatato), trova al suo interno una sorta di spazio minore, il “giardino” (spazio ristretto) che occupa l’intorno della residenza divenendo il “naturale” prolungamento della stessa. All’interno dello spazio giardino la proposizione progettuale individua, nella composizione geometrica, la ricerca di un segno formale deciso che sposa l’architettura della villa di cui è il naturale prolungamento. Un insieme ad alto livello estetico che diviene il “giardino di rappresentanza”. Questo impianto giardinistico, dalle forme rigorosamente marcate e dal sapore classicheggiante, tende a stemperarsi mano a mano che ci si allontana dalla villa per lasciare posto ad un disegno informale all’interno del quale le linee si addolciscono e la composizione dell’insieme, dimenticando l’artificio della geometria, sposa la morbidezza della naturalità divenendo parco. Il progetto “parco” viene pensato in chiave naturalistica sull’organica sovrapposizione di molteplici spazi funzionali (percettivi e simbolici). Nella pratica progettuale dell’insieme quindi si propone una sorta di contrapposizione fra geometria e informalità. Alla composizione geometrica (giardino) corrisponde uno scenario più libero (parco) e viceversa all’apparente libertà di un impianto delle masse arboree (parco) fa da contrappunto un severo rigore nel disegno degli ambiti legati alle pertinenze del costruito (giardino).