Nuova stazione dell’Alta Velocità Firenze | Foster + Partners
Florence / Italy / 2010
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Come parte della creazione di una nuova rete per l’alta velocità, il Governo italiano ha istituito un notevole programma ristrutturazione di stazioni esistenti e creazione di molte nuove stazioni, tramite concorsi di progettazione.
La giuria composta da Gae Aulenti, Pio Baldi, Gianni Colantoni, Francesco Dal Co, Carlo De Vito, Josef Paul Kleihues, Stefano Reggio, Jan Sondergaard, Marco Tamino ha scelto, tra i 10 progetti concorrenti al bando per la realizzazione della nuova stazione dell’Alta Velocità di Firenze, quello disegnato dal gruppo composto da Norman Foster & Partners.
Il progetto dell’architetto inglese è stato scelto sia in base alla qualità architettonica e alla funzionalità sia ai costi e ai tempi di realizzazione e gestione. Esso si configura come un organismo funzionale brillantemente concepito, ospitato sotto una lunga copertura vetrata sorretta da una leggera struttura in acciaio.
L’opera, che si svilupperà nelle aree Belfiore/Macelli per oltre 45.000 mq e avrà un costo dell’ordine dei 240 milioni di euro, è destinata a rappresentare il punto focale del nuovo sistema che si estenderà fino alla stazione di Santa Maria Novella. L’integrazione tra le due stazioni darà vita a un unico organismo caratterizzato da funzioni intermodali e da attività espositive, congressuali e di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
Il progetto offre una nuova facilità nella connessione dell’esistente stazione di Santa Maria Novella con una nuova linea tranviaria. Guidato da un rispetto profondo per l'architettura di questa città e una ricerca per la chiarezza del movimentazione del passeggero, lo schema è contemporaneamente una celebrazione dell'esperienza di ingresso in Firenze ed un tentativo di ridurre le complessità di viaggio moderno.
La maggior parte della nuova linea ad alta velocità Bologna-Firenze è in tunnel. Il livello della piattaforma di arrivo nella nuova stazione è localizzato 25 metri sotto terra. La stazione consiste in un solo volume, lungo 454 metri e largo 52 costruito usando tecniche di “cut-and-cover” simile a quelle utilizzate nella Stazione di Canary Wharf. I passeggeri si muovono dalla piattaforma al piano terra tramite ascensori o scale mobili. Tra il livello della piattaforma e la strada vi sono due livelli di negozi, mentre una terrazza a quota stradale offre una vista sui binari e sui treni in arrivo e partenza.
La struttura è coperta da un tetto ad arco vetrato che richiama le grandi strutture ferroviarie del diciannovesimo secolo. Arrivando nella stazione, il “generoso” volume inondato di luce naturale proveniente dall’alto, conferisce un immediato senso di spazio e luce; si può vedere il cielo e sentire l'aria della città.
Lo schema è disegnato per assicurare durabilità e facilità di manutenzione, minimizzare il consumo di energia e ridurre i costi in gestione. La luce naturale è una parte cruciale di questa equazione, così come lo è il controllo della temperatura. La struttura arcata del tetto incorpora anche celle fotovoltaiche per generare energia. Pareti e pavimenti sono sottolineati da ricchi materiali di uso comune in tutta la città, che nel tempo “invecchieranno” con grazia.
Attenti alla sua storica ubicazione, ma guardando avanti nel suo uso di energia e altre risorse, la stazione offre un modello per il viaggio ferroviario contemporaneo.
La giuria composta da Gae Aulenti, Pio Baldi, Gianni Colantoni, Francesco Dal Co, Carlo De Vito, Josef Paul Kleihues, Stefano Reggio, Jan Sondergaard, Marco Tamino ha scelto, tra i 10 progetti concorrenti al bando per la realizzazione della nuova stazione dell’Alta Velocità di Firenze, quello disegnato dal gruppo composto da Norman Foster & Partners.
Il progetto dell’architetto inglese è stato scelto sia in base alla qualità architettonica e alla funzionalità sia ai costi e ai tempi di realizzazione e gestione. Esso si configura come un organismo funzionale brillantemente concepito, ospitato sotto una lunga copertura vetrata sorretta da una leggera struttura in acciaio.
L’opera, che si svilupperà nelle aree Belfiore/Macelli per oltre 45.000 mq e avrà un costo dell’ordine dei 240 milioni di euro, è destinata a rappresentare il punto focale del nuovo sistema che si estenderà fino alla stazione di Santa Maria Novella. L’integrazione tra le due stazioni darà vita a un unico organismo caratterizzato da funzioni intermodali e da attività espositive, congressuali e di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
Il progetto offre una nuova facilità nella connessione dell’esistente stazione di Santa Maria Novella con una nuova linea tranviaria. Guidato da un rispetto profondo per l'architettura di questa città e una ricerca per la chiarezza del movimentazione del passeggero, lo schema è contemporaneamente una celebrazione dell'esperienza di ingresso in Firenze ed un tentativo di ridurre le complessità di viaggio moderno.
La maggior parte della nuova linea ad alta velocità Bologna-Firenze è in tunnel. Il livello della piattaforma di arrivo nella nuova stazione è localizzato 25 metri sotto terra. La stazione consiste in un solo volume, lungo 454 metri e largo 52 costruito usando tecniche di “cut-and-cover” simile a quelle utilizzate nella Stazione di Canary Wharf. I passeggeri si muovono dalla piattaforma al piano terra tramite ascensori o scale mobili. Tra il livello della piattaforma e la strada vi sono due livelli di negozi, mentre una terrazza a quota stradale offre una vista sui binari e sui treni in arrivo e partenza.
La struttura è coperta da un tetto ad arco vetrato che richiama le grandi strutture ferroviarie del diciannovesimo secolo. Arrivando nella stazione, il “generoso” volume inondato di luce naturale proveniente dall’alto, conferisce un immediato senso di spazio e luce; si può vedere il cielo e sentire l'aria della città.
Lo schema è disegnato per assicurare durabilità e facilità di manutenzione, minimizzare il consumo di energia e ridurre i costi in gestione. La luce naturale è una parte cruciale di questa equazione, così come lo è il controllo della temperatura. La struttura arcata del tetto incorpora anche celle fotovoltaiche per generare energia. Pareti e pavimenti sono sottolineati da ricchi materiali di uso comune in tutta la città, che nel tempo “invecchieranno” con grazia.
Attenti alla sua storica ubicazione, ma guardando avanti nel suo uso di energia e altre risorse, la stazione offre un modello per il viaggio ferroviario contemporaneo.
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Come parte della creazione di una nuova rete per l’alta velocità, il Governo italiano ha istituito un notevole programma ristrutturazione di stazioni esistenti e creazione di molte nuove stazioni, tramite concorsi di progettazione.La giuria composta da Gae Aulenti, Pio Baldi, Gianni Colantoni, Francesco Dal Co, Carlo De Vito, Josef Paul Kleihues, Stefano Reggio, Jan Sondergaard, Marco Tamino ha scelto, tra i 10 progetti concorrenti al bando per la realizzazione della nuova stazione dell’Alta...
- Year 2010
- Work finished in 2010
- Client TAV S.p.A.
- Status Current works
- Type Railway Stations
- Websitehttp://www.fosterandpartners.com
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