Parco Letterario e dei Viaggiatori di Pentedattilo | Santo Marra

...un progetto di valorizzazione del paesaggio nato dal bisogno delle fognature Melito di Porto Salvo / Italy / 2014

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Il paese delle cinque dita, dopo un lungo periodo di abbandono, avvenuto definitivamente nel 1971, inizia la sua nuova vita nel 1994, con la costituzione dell’Associazione Pro-Pentedattilo, organizzazione senza fini di lucro, nata con la missione di presidiare i luoghi, contrastare collettivamente fenomeni di vandalismo e criminalità, cercare di recuperare l’antico borgo per renderlo nuovamente vivo e fruibile. Dopo un primo periodo di intensa attività associativa e di tanta progettualità finalizzata alla fruizione turistico-culturale, nei primi anni 2000, la convergenza e la sintonia fra istituzioni pubbliche mondo dell’associazionismo e cittadini, nonché l’approvazione dei primi progetti, iniziano a renderne possibile il recupero. Si rafforza così l’idea che il rinnovamento è possibile e non può che partire dal recupero fisico dei luoghi, della storia e delle tradizioni che gli stessi racchiudono. Allora l’Associazione investe tutte le energie su Pentedattilo per creare una metodologia capace di essere, attorno ai valori della conservazione e della legalità, un modello per tutta l’area e icona di uno sviluppo responsabile ed eco-sostenibile. Nasce così il masterplan del “Parco Multitematico di Pentedattilo”, realizzato da Sudarch, ambizioso e al tempo stesso pragmatico, che giocando sul nome del luogo, propone 5 parchi e quindi 5 temi (Parco Letterario e dei Viaggiatori dedicato ai numerosi visitatori illustri di Pentedattilo, da Lear a Escher; cittadinanza attiva e legalità; ambientale e antropico; scientifico e tecnologico; tradizioni, arti e mestieri) che, via via, nei primi venti anni del nuovo secolo si va attuando per fasi, attraverso la realizzazione sinergica di tanti piccoli progetti, in base alle risorse di volta in volta resi disponibili da bandi pubblici e privati. L’obiettivo è rendere fruibile i luoghi per le attività tematiche previste, museali, turistico-ricettivo, didattico-culturali, a partire dal recupero delle vie di accesso al borgo e la messa in sicurezza, la realizzazione delle reti infrastrutturali essenziali, la riqualificazione dei percorsi interni e dei piccoli immobili.


Il progetto dei “Teatri di Scale” fa parte del “Parco Letterario e dei Viaggiatori”. L’occasione è stata un finanziamento del 2007 per la realizzazione delle reti idrica e fognaria nel borgo antico, fino ad allora completamente assenti, le case scaricavano in pozzi neri disperdenti e per l’acqua bisognava andare giù alle fontane. Il borgo presenta una struttura insediativa medievale, con l’abitato che si aggrappa alla forte pendenza del terreno, e lì piccole case, come una comunità solidale, si sostengono le une con le altre, essenziali per la stessa stabilità complessiva; la tipologia edilizia è costituita in genere da mono o bilocali, in muratura mista a trovanti rilasciati dalla rupe, disposti su due livelli spesso comunicanti solo dall’esterno, con solaio intermedio e tetto a falda in legno. Il percorso interno al borgo tiene insieme tutte le minute costruzioni e ne costituisce lo spazio collettivo, come fosse un andito di un’unica grande abitazione urbana. Con le risorse disponibili dell’intervento è stato valutato di realizzare i necessari sottoservizi, minimizzando gli scavi sfruttando la forte asperità dell’accidentato reticolo viario, quindi destinare le economie scaturenti per la qualità del ripristino del piano stradale. Nasce così un progetto di spazio pubblico dal bisogno di ammodernamento dei sottoservizi. In questo caso particolare il nuovo connettivo del borgo è stato pensato per un uso culturale degli spazi, rispondendo idealmente alle potenziali istanze del neonato Pentedattilo Film Festival (1^ ed. 2006), oggi evento storicizzato e straordinaria realtà del cinema breve con riconoscimenti di livello internazionale. Il progetto, ricrea così dove possibile, sfruttando la topografia dei luoghi, dei teatri informali per iniziative di aggregazione, di proiezione all’aperto, di rappresentazione (i “Teatri di Scale”). Nel progetto è previsto anche il recupero di un paio di piccoli manufatti, per uso comunitario e museale. Tutti gli interventi sono stati realizzati nell’ottica di conservare l’immagine attuale del borgo, che privilegia la mimesi, dove il costruito si confonde con il naturale. Da qui anche la volontà di emulare lo spirito dei vecchi manufatti, sia per i valori espressi legati all’auto-costruzione, sia per la propensione “involontaria” all’abitazione ecologica: uso di materiali naturali locali, riuso dei materiali disponibili in situ. La riattivazione delle piccole abitazioni ha richiesto principalmente interventi di attualizzazione e l’implementazione di funzioni essenziali (miglioramento edilizio, impianti a norma, servizi); laddove le esigenze funzionali di progetto richiedevano suddivisioni interne diverse da quelle originarie, queste sono state realizzate con elementi divisori evidenti per materiali e finiture cromatiche, con caratteristiche di reversibilità totale.


Dopo il festeggiamento dei 25 anni di attività l’Associazione sta tracciando un bilancio, poiché l’alchimia con le istituzioni che si era creata nel passaggio di millennio non è durata a lungo. L'Associazione si è trovata da sola ad affrontare le urgenze di un luogo assai particolare e fragile: dalla manutenzione edilizia alla difesa dagli incendi stagionali, dal rimediare agli atti di vandalismo che ancora oggi si registrano all’incuria dei servizi e delle infrastrutture pubbliche da parte degli enti preposti. La causa probabilmente va ricercata nella generale crisi, economica e culturale, che da anni persiste su questo territorio, a cui si devono intendere aggiunte varie forme di pregiudizio che precludono ogni dialogo costruttivo tra le parti. Restano le opere realizzate, quelle per le quali l’associazione si è sempre impegnata faticosamente. Oltre al fare diretto progettuale e con i campi di volontariato va ricordato il sostegno economico per il contributo di cofinanziamento ai progetti, l’orgoglio di averci provato, la rabbia di non avere creato un cambiamento strutturale, la stanchezza di tanti anni di dedizione, la certezza che da sola un’associazione non può sopperire (non a lungo) al consolidato menefreghismo di enti e istituzioni pubbliche. Ancora, per fortuna, d’estate, resistono le iniziative nate sotto l’impulso positivo del cambiamento, come il già citato Pentedattilo Film Festival, di livello internazionale e dedicato ai cortometraggi legati al territorio, e il “Paleariza”, rassegna etno-culturale-musicale ellofona dell’area grecanica. Da ricordare anche altre iniziative che si sono realizzate sotto l’egida del progetto “Borghi Solidali”: Festival annuale di Fotografia “La misura del paesaggio” e l’appuntamento settimanale con i libri e la poesia “I Sabati Letterari”. Oggi è possibile anche visitare la rete dei piccoli musei delle tradizioni popolari realizzati con programmi di sviluppo rurale della Regione Calabria: il progetto “Bergamia” piccolo Museo del Bergamotto, il “MuTraP” e “La Casa del Contadino”.

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    Il paese delle cinque dita, dopo un lungo periodo di abbandono, avvenuto definitivamente nel 1971, inizia la sua nuova vita nel 1994, con la costituzione dell’Associazione Pro-Pentedattilo, organizzazione senza fini di lucro, nata con la missione di presidiare i luoghi, contrastare collettivamente fenomeni di vandalismo e criminalità, cercare di recuperare l’antico borgo per renderlo nuovamente vivo e fruibile. Dopo un primo periodo di intensa attività associativa e di...

    Project details
    • Year 2014
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2014
    • Client Comune di Melito Porto Salvo
    • Contractor Iacopino Costruzioni s.r.l.
    • Cost € 720.000,00
    • Status Completed works
    • Type Urban Renewal
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