RESTAURO E ADDIZIONE DEL MONUMENTO NAZIONALE DENOMINATO TORRE DELL’OROLOGIO | Marco Petreschi

In questo progetto si sviluppa il tema della rivitalizzazione di una struttura abbandonata e dimenticata, cercando di porre nel giusto equilibrio parti nuove con parti antiche nella consapevolezza che la valorizzazione del patrimonio storico-ambientale e dell’identità locale rappresentino sicuri veicoli di crescita civile. Oggi riconsiderare e rivalorizzare gli edifici che hanno dato nel passato identità e riconoscibilità ai propri luoghi di appartenenza, significa non solo riconoscerne il valore, ma assumersi il dovere morale di trasmetterli alle future generazioni nel rispetto della memoria di una comunità.

L’edificio, durante l’Ottocento, era adibito a Dogana Pontificia. In seguito, col passare del tempo, a subito diverse destinazioni d’uso e funzioni che ne hanno alterato quasi totalmente gli interni. La P.A. del comune di Porto Sant’Elpidio ha deciso di restaurarlo in quanto, abbandonato, con gli anni era ormai ridotto in uno stato di totale degrado, compresso il crollo della parte retrostante causata da eventi sismici.  L’intervento progettuale è partito esattamente dal fatto di dover ricostruire la suddetta porzione di fabbricato. Per fare ciò, onde non cadere in una risoluzione di tipo scenografico-vernacolare, si è deciso, in accordo con la Soprintendenza delle Marche, essendo riconosciuto quale monumento nazionale, di ricostruire un corpo esterno che entrasse in dialogo con la preesistenza usando in modo innovativo materiali quali il ferro, il legno e il mattone, tipici dell’architettura ottocentesca. L’interno e l’esterno poi, adottate progettualmente tutte le misure antisismiche, sono stati filologicamente restaurati in base agli antichi documenti d’archivio.

L’unico rimpianto riguarda l’estrema lentezza delle procedure che caratterizzano molte delle opere pubbliche in Italia. Si ritiene che ciò non tolga, come in questo caso, pur se l’opera non è ancora giunta a compimento (mancano la sistemazione del piccolo teatro retrostante e di un annesso contermine) il modo di poter leggere in gran parte le linee guide e gli stilemi del metodo progettuale adottato.

I disegni di progetto sono stati acquisiti dall’Archivio del MAXXI.