Riqualificazione aree pubbliche esterne del Palazzo Mesiani | Santo Marra

Il progetto riguarda piccoli interventi nel borgo antico di Bova, in particolare il completamento di Palazzo Mesiani (XVIII sec.) da destinare a Centro della cultura grecanica della Bovesia; e la riqualificazione di un'area limitrofa, sede del vecchio Palazzo Mesiani, ove risiedevano macerie implose per incuria nel tempo, e nei fatti percepita come micro discarica urbana da bonificare. L’area in questione, tra l'altro, risulta situata in una zona prestigiosa, di fronte la Chiesa del Carmine, tra la Cattedrale Normanna e il nuovo Palazzo Mesiani, da troppi anni inutilizzata nel fitto tessuto edilizio di Bova, avaro di vuoti urbani e spazi pubblici. I lavori di completamento edilizio hanno riguardato il Chiostro e si possono considerare di natura ordinaria, se ordinario è possibile definire l’approccio metodologico di ripristino filologico, riparazione degli intonaci ammalorati e di qualche elemento lapideo mancante, così come erano un tempo. Straordinario, invece, va considerato l’intervento sull’area esterna, il terrapieno ridotto a cumulo di macerie, dove un tempo si erigeva il Vecchio Palazzo Mesiani, per la quale, a causa dello stato dei luoghi, non è stato possibile elaborare un progetto architettonico ma un metodo operativo di intervento, nello specifico che scommettesse sulla sorpresa positiva dei ritrovamenti: 1-spostamento delle macerie in area apposita di cantiere; 2- differenziazione dei materiali; 3- rilievo dei paramenti rinvenuti; 4- valutazione progettuale. In questo luogo, in corrispondenza di un rilevante salto di quota sotto la Rocca che domina il paese, riportando alla luce le tracce del vecchio edificio, un nuovo spazio pubblico finora impensabile donato alla città. Nasce così dalla memoria degli ambienti riemersi la piazzetta Mesiani, realizzata con l’attenzione di uno scavo archeologico per riportare alla luce le forme degli antichi resti. Le antiche pavimentazioni ritrovate sono state valorizzate e integrate con le nuove, realizzate con lo stesso materiale, grazie al riuso del materiale lapideo differenziato dagli stessi scavi. Le murature, cristallizzate alle varie altezze, hanno assunto funzione di memoria storica e, puntualmente rinforzate laddove del muro rimaneva solo l’impronta, sono diventate sedute. L’illuminazione di tipo artistico ha sottolineato l’organizzazione degli antichi ambienti per cercare di creare in certe ore della giornata l’atmosfera di uno spazio di contemplazione.

https://issuu.com/fabiomanfredi9/docs/paesaggi_progetti_d_autore  (pagg. 72-73)