Un nuovo sostenibile assetto per Via Rosati | Roberto Pertosa

Le redini del cavallo Foggia / Italy / 2004

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LE REDINI DEL CAVALLO

Interpretazione

Un nuovo sostenibile assetto per Via Rosati.

Un intervento limitato al restyling di una preesistenza selvaggia di degrado assoluto che mira alla conservazione di caratteri architettonici che non esistono e alla loro inutile eventuale trasformazione, un intervento limitato al restyling di un non-contesto, di un costruito “spontaneo” inteso nel senso dispregiativo del termine, o, nel peggiore dei casi, un intervento indirizzato alla realizzazione, ad esempio di una semplice pensilina a copertura del mercato esistente, o a una nuova immagine o forma dei banchi vendita del mercato, interventi fini a se stessi, è sufficiente al raggiungimento di un nuovo sostenibile assetto di Via Rosati e soprattutto della riqualificazione di un intero quartiere risolvendo il problema della vivibilità e visibilità di un intero pezzo di città?
Via Rosati potrebbe avere così “per la sua centralità, un ruolo risolutore nell’urbanistica foggiana e nella risoluzione dei flussi di traffico e dei percorsi cittadini”?
A nostro avviso assolutamente no; la presenza del mercato è solo un pretesto; le cause del degrado sono da ricercare altrove, e un semplice intervento di restyling, limitato alla sola Via Rosati, non risolve nessuno di questi problemi, ma li amplifica e li rimanda a tempo indeterminato.
A nostro parere, per costruire nuovi assetti sostenibili, capaci di garantire benessere ai cittadini senza compromettere la qualità di vita delle generazioni future, è necessario prestare attenzione alla “base”, avere flessibilità positiva, creare contesti laddove siano assenti, a condizione di non azionare processi involutivi, e soprattutto avere consapevolezza che il degrado assoluto di pezzi di città non si risolve con semplici interventi di “ripulitura limitati”, che azionano solamente processi fuori scala, fini a se stessi e inseribili in qualunque contesto; ma si risolvono con interventi anche radicali di ristrutturazione urbana da armonizzare con i contesti buoni di una città. Le grandi ristrutturazioni urbane, anche recenti, in alcune città europee, in cui si sono sventrati interi quartieri molto meno degradati di quello in esame può essere di insegnamento. Chi afferma che interventi di questo tipo sono irrealizzabili o addirittura avvenieristici, soprattutto per una città come Foggia, non ha, a nostro avviso, una visione contemporanea di città.
Ad ogni modo, è per tutte queste ragioni che la nostra proposta progettuale ha preso in esame una parte di città decisamente più ampia di quella indicata dal bando di concorso.

Contenuti Progettuali

Vengono messi in evidenza i poli di interesse principale rispetto alla morfologia dell’area in esame. Due zone in antitesi, la prima, Maria Grazia Barone, luogo di segregazione e disgregazione, e frontiera di prima periferia, e la seconda, il polo che accorpa Piazzale Italia, il complesso scolastico con l’Università e Piazza Cavour, con interposto il filtro centrale delimitato dai due importanti assi viari di Corso Giannone e Corso Roma, con le loro relazioni con l’intorno immediato, nonché il centro storico, denominato “con il cuore in gola”; successivamente spiegheremo il significato di questa denominazione. Questi, tutti luoghi di aggregazione disgregati tra loro, in un ossimoro assolutamente incoerente.
Andando più nello specifico, la maglia urbana preesistente suggerisce il destino e la struttura morfologica del nuovo impianto con input di complicazione, dissimmetria apparente, variabilità e frastagliamento, in cui si esalta il carattere di percorrenza e di distribuzione.
Infatti lo schema planimetrico è fondato su un asse di collegamento principale pedonale (Via Rosati) che percorre tutta l’area longitudinalmente e mette in collegamento la zona di disgregazione con quella di aggregazione, e la cui inclinazione geometrica è una derivazione della conformazione della preesistenza, mettendo a diretto contatto, non solo simbolico ma anche prospettico, i due pezzi di città.
Percorrendo l’asse principale si determina una sequenza di elementi, primo dei quali, ma non in ordine di importanza, è il susseguirsi di “piazze passanti” che si integrano con il sistema delle corti pubbliche-private circostanti, riproponendo, con una rivisitazione contemporanea, il sistema dei cortili interni, caratteristici dell’urbanistica foggiana.
Quindi la “galleria commerciale”, con una destinazione mista, residenziale al di là della copertura, commerciale a livello zero, produttiva alle varie quote, nella quale non solo si riorganizzano le attività preesistenti (come il mercato ortofrutticolo che viene interrato e il cui sviluppo lineare è a cielo aperto mediante un taglio netto, risolto con passaggi sospesi di collegamento, a simboleggiare la frattura che tale mercato provocava alla città per come era strutturato), ma si amplificano, creando una vera e propria city a scala ridotta.
Ancora la “piazza centrale” la cui struttura si configura in un impianto decostruttivo di confluenza, una sorta di recinto aperto che definisce ambiguamente l’interno dall’esterno, crocevia pedonale fondamentale tra Via Rosati, Corso Roma e Corso Giannone, risolvendo ancor più l’accessibilità al mercato che presenta il suo fulcro proprio sotto la piazza, il cui costruito perimetrale è destinato ad attività collettive, servizi di quartiere e di città, strutture espositive etc.
L’altro asse fondamentale su cui si fonda lo schema planimetrico è la cosiddetta “Via del Parco della Conoscenza”, che sostituisce Via Zuppetta, anch’esso pedonale caratterizzato dalla presenza di spazi attrezzati in un rapporto con la preesistenza di contaminazione in alcuni casi, come il “giardino d’inverno”, struttura in travi d’acciaio e vetro, una sorta di serra a carattere espositivo, e di esaltazione in altri, come il “parco”, in cui il giardino d’inverno si innesta, luogo di percorrenze, svago, passeggio, divertimento ma anche di osservazione conoscitiva, assimilabili a una struttura espositiva a carattere museale con profondi rapporti con il quartiere e la città, e con forte inter-relazione con le più generali attività culturali e le fabbriche stesse di cultura (complesso scolastico e Università).
Hanno entrambe vocazione abitativa, integrandosi con il preesistente, le fasce prospicienti Corso Roma e Corso Giannone, collegamenti meccanizzati principali rimasti invariati perché ormai consolidati e ritenuti sufficienti; gli assi di attraversamento invece hanno subito modifiche sostanziali. Di quelli esistenti, abbiamo mantenuto Via Tugini, Via Cirillo, Via Urbano e Via Marchese De Rosa, tutti interrati, a rafforzare il carattere pedonale del nuovo impianto, e identificare il concetto di città giardino, dei quali Via Cirillo e Via Urbano a doppio senso di marcia. Tramite tali attraversamenti si accede ai due parcheggi interrati a nord e a sud, a integrazione di quelli esistenti.
Ci risulta facile intuire come, con una simile impostazione progettuale, tale pezzo di città possa innestarsi, amalgamandosi, nel centro storico. Via Rosati è esplosa, si è dilatata, appartiene a un organismo integrato, non è fine a se stessa, come potrebbe essere con un intervento limitato, come detto in precedenza, e non è un luogo contenitore.
Può essere il nucleo di un processo di espansione evolutivo.

Consistenza del Nuovo Impianto

A tal proposito va detto come la maglia più rada del nuovo impianto rispetto alla preesistenza è giustificata da un maggior sviluppo in altezza, mantenendo grosso modo le stesse volumetrie.
Le immagini prospettiche di massima hanno il solo scopo di dare la percezione degli spazi e di volumetrie assolutamente indicative soggette a variabilità.

Il Motto: Le Redini del Cavallo

Il centro storico di Foggia ha la conformazione planimetrica della testa di un cavallo. Abbiamo ricostruito dalla testa, seppure con una certa forzatura, un cavallo al galoppo.

Un cavaliere (di cui è ben visibile lo stivale e lo sperone) monta il cavallo con le redini ben salde (gli allineamenti simbolici e reali degli attraversamenti con il centro storico), e, con il cuore in gola, guida la corsa sfrenata verso una nuova visione illuminata di città.
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    Project details
    • Year 2004
    • Status Competition works
    • Type Neighbourhoods/settlements/residential parcelling
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