VitraHaus | Herzog & de Meuron

Showroom Home Collection Vitra Weil am Rhein / Germany / 2010

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The concept of the VitraHaus connects two themes that appear repeatedly in the oeuvre of Herzog & de Meuron: the theme of the archetypal house and the theme of stacked volumes. In Weil am Rhein, it was especially appropriate to return to the idea of the ur-house, since the primary purpose of the five-storey building is to present furnishings and objects for the home. Due to the proportions and dimensions of the interior spaces – the architects use the term ‘domestic scale’ – the showrooms are reminiscent of familiar residential settings. The individual ‘houses’, which have the general characteristics of a display space, are conceived as abstract elements. With just a few exceptions, only the gable ends are glazed, and the structural volumes seem to have been shaped with an extrusion press. Stacked into a total of five stories and breathtakingly cantilevered up to 49 feet in some places, the twelve houses, whose floor slabs intersect the underlying gables, create a three-dimensional assemblage – a pile of houses that, at first glance, has an almost chaotic appearance. [IT] Il progetto di VitraHaus combina due temi ricorrenti nell’opera di Herzog & de Meuron: la casa-archetipo e la sovrapposizione dei volumi. Dato il programma richiesto, che consiste nella presentazione di oggetti d’arredo e uso domestico, a Weil am Rhein pare particolarmente appropriata la riproposizione, in chiave innovativa, del modello archetipico della casa, inteso quale composizione di cinque piani (due pareti, due falde inclinate e un pavimento). Per proporzioni e dimensioni, gli interni dello showroom –gli architetti vi si riferiscono con il termine “scala domestica”- evocano familiari contesti residenziali, piuttosto che gallerie dalla candida e cubica estetica purista. Le singole “case” che compongono il progetto, e che possiedono le generali caratteristiche di uno spazio espositivo, sono concepite come elementi astratti. Con poche eccezioni, solo i terminali cuspidati sono aperti e finiti da ampie vetrate a filo, mentre i corpi longitudinali sembrano tranci di un’unica estrusione. Impilate per un totale di cinque piani, e in qualche punto vertiginosamente a sbalzo ad un’altezza di 15 metri, le 12 unità si intersecano -il pavimento dell’una a livello del frontone della successiva- creando un assemblaggio tridimensionale, una sovrapposizione di case, che di primo acchito sembra quasi caotica. L’intonaco di rivestimento esterno è dipinto uniformemente in gigio antracite, un colore che rende più materico l’edificio e contribuisce a integrarlo nel paesaggio circostante, mentre gli spazi interni sono stati semplicemente imbiancati per fornire lo sfondo il più discreto possibile agli oggetti ed arredi in esposizione. Come una piccola città stratificata verticale, VitraHaus costituisce un nuovo punto di riferimento rispetto al Campus. Una “piazza” pavimentata in doghe di legno ne costituisce l’area centrale, aperta, attorno alla quale si raggruppano cinque edifici. Da una parte troviamo una zona per conferenze e uno spazio espositivo dedicato alla presentazione di pezzi originali appartenenti alla storica collezione di sedie del Vitra Design Museum. Dall’altra si combinano il Vitra Design Museum Shop, il Foyer con reception e guardaroba e una caffetteria con annessa terrazza all’aperto. Il circuito suggerito ai visitatori inizia dal piano più alto, comodamente raggiungibile in ascensore. All’uscita da quest’ultimo, l’apertura orientata a nord della prima sala offre una vista spettacolare sulla collina di Tülling. Sul lato opposto, dove la rispettiva vetrata risulta arretrata per far spazio ad una piacevole terrazza esterna, la visuale si apre sulla città di Basilea con la sua densa cintura di industrie farmaceutiche. Il percorso di visita si snoda in discesa attraverso i vari piani, per ritornare infine al punto di partenza. Il circuito dà via via modo di comprendere che l’attenta distribuzione e il preciso orientamento delle varie unità, lungi dall’essere casuale, inquadra deliberatamente specifiche porzioni del panorama circostante. La complessa articolazione degli spazi interni non è unicamente dovuta all’orientamento rispettivamente obliquo delle singole unità, ma deriva anche dall’integrazione di un secondo concetto geometrico: le varie rampe di scale sono infatti ricavate entro sinuosi ed espressivi volumi organici che si fanno strada attraverso i successivi livelli dell’edificio, letteralmente “erodendoli”, come vermi, talvolta rivelando avvincenti connessioni visive tra le diverse unità, talvolta frapponendosi alla visuale complessiva. Con una lunghezza massima di 57 metri, una larghezza di 54 e un’altezza di 21,30 metri VitraHaus è l’edificio più alto del Campus. La scelta intenzionale di scartare l’ipotesi di un edificio orizzontale, tipico degli impianti manifatturieri, a favore di un edificio a sviluppo verticale su base ridotta, garantisce una visione complessiva in senso lato: da una –letterale- vista sul paesaggio circostante e sul sito del Campus, ad una panoramica – tutta “interna”- sull’intera Home Collection. Nel progetto realizzato, così come gli spazi interni ed esterni si compenetrano, qualcosa di analogo accade ai due tipi di forme utilizzate: da un lato l’aspetto ortogonale-poligonale, percepibile dall’esterno, e dall’altro l’approccio organico, che produce, all’interno, una serie di sorprese spaziali, un vero e proprio “mondo segreto“ (come lo definiscono Herzog & de Meuron) con un suo suggestivo, quasi labirintico carattere. VitraHaus offre due diversi aspetti, a seconda della visione diurna e notturna: di sera, infatti, la prospettiva s’inverte. Se durante il giorno dall’interno dell’edificio si tende a guardare verso il paesaggio esterno, quando cade la notte invece, gli interni illuminati diventano particolarmente visibili, mentre le forme esterne dell’edificio si dissolvono nella progressiva oscurità. Le stanze allora si dilatano e le vetrate delle sezioni cuspidate si trasformano in lanterne-vetrine che illuminano e animano quietamente il Campus Vitra e il paesaggio circostante.
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