Residenza Sanitaria Assistita Druento | STUDIO DE FERRARI ARCHITETTI

Druento / Italy / 2020

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Il contesto urbano


Il luogo è Druento, una cittadina alle porte di Torino con una sua tradizione storico architettonica ancora riconoscibile, offuscata da uno sviluppo urbano postbellico congestionato e, ancora di recente, non particolarmente aggiornato alle istanze culturali della contemporaneità. L’obiettivo della committenza è una struttura per anziani non autosufficienti con 120 posti letto autorizzati, ampliabile a 144 o anche a 168 posti letto in funzione delle future condizioni normative e di mercato.


Il sito è ai margini del costruito, verso la campagna, inserito in una recente urbanizzazione di banali villette unifamiliari.


 


Gli obiettivi architettonici


Volevamo superare un approccio standard delle residenze speciali impostate su corridoi con stanze a destra e sinistra, ribassati per far spazio agli impianti, spazi anonimi di solo passaggio come in un albergo o in un ospedale. Abbiamo cercato un spazio domestico anche fuori dalla camera, singola o doppia che sia. Abbiamo cercato uno spazio di vita sociale che fornisse tutti i migliori presupposti per formare una vera comunità; comunità organizzate non per singolo piano, ma per più piani affacciati su cortili interni abitabili, come nelle case di ringhiera di Druento. Un luogo dove abitare e non solo “risiedere”.


 


Siamo sempre stati allergici alle normative generalizzanti, siano edilizie, energetiche, acustiche, strutturali o di prevenzione incendi, che costringono a iterare acriticamente il già fatto prima. E dunque nel progetto abbiamo, non senza fatica, tentato nuove interpretazioni delle norme a favore di spazi non consueti.


Infine gli impianti: per noi Architetti il tema è chiaro: nulla di esibito, nulla di complicato. In estrema sintesi un comfort domestico dove la tecnologia resta sottotono, almeno visivamente.


 


Il progetto architettonico in sintesi


-          Due piani fuori terra con quattro nuclei a piano.


-          I nuclei affacciano a coppie (uno per piano) su grandi cortili interni coperti da ampie vetrate che ospitano le parti comuni, soggiorni e pranzi, e i ballatoi di comunicazione con le camere.


-          Le camere affacciano sempre verso l’esterno e sono tendenzialmente tutte doppie con i letti rivolti verso le finestre, una finestra per letto.


-          Un nucleo di piano terra funziona da ingresso con spazi collettivi aperti anche all’esterno: palestra con fisioterapia, culto, piccoli convegni, sale multifunzionali.


-          Nell’interrato autorimessa, cucina aperta a forniture verso l’esterno, area defunti, spogliatoi, magazzini e servizi tecnici


-          In copertura il sistema impiantistico è mascherato visivamente da falde metalliche


-          Dall’esterno il progetto si organizza come una composizione volumetrica di piccoli blocchi edilizi accostati nell’intento di ridurre la massa visiva della considerevole cubatura (mc 22.000) e ottenere un adeguato inserimento nel contesto ambientale; ogni blocchetto ha un linguaggio architettonico minimale fatto di modelli tratti dalla tradizione locale: portefinestre con ringhiera, copertura a falda unica, intonaco, particolari in pietra.


 


Gli aspetti energetici e di sostenibilità


Volevamo un edificio ad alte prestazioni energetiche e ad alta sostenibilità ambientale. Per questo l’ obiettivo che ci siamo  posti è stato quello di realizzare  un "edificio a energia quasi zero" nZEB,  così come lo definisce il  punto 3.4 dell’ allegato 1 al DM 26 giugno 2016.


 


Ciò ci ha imposto di lavorare in modo sinergico su due fronti:


a.       ridurre la domanda di energia realizzando un sistema edificio/impianti (involucro edilizio e sistemi impiantistici di utenza)  ad altissime prestazioni energetiche;


b.      produrre l’ energia consumata per usi termici (riscaldamento raffrescamento e produzione acqua calda sanitaria) mediante fonti rinnovabili termiche con una quota di copertura dei fabbisogni  almeno superiore al 50% .


E' stato certamente quest'ultimo il requisito più difficile da perseguire e che ha richiesto il massimo sforzo d’integrazione fra progetto architettonico e progetto impiantistico. La copertura dell’edificio che maschera in modo non usuale  tutte le centrali impiantistiche relative agli impianti HVAC e alloggia 480  m2 di pannelli fotovoltaici è in particolare l’ esempio più evidente di questo impegno progettuale.


Relativamente alle prestazioni energetiche dell'involucro edilizio abbiamo posto grande attenzione alla scelta delle caratteristiche dimensionali e prestazionali degli elementi di involucro edilizio sia opachi,  sia soprattutto trasparenti. Le trasmittanze sono molto basse (isolamento a cappotto) e l’estensione delle superfici vetrate adeguata per cui il parametro H’T  risulta ampiamente verificato [H’T = 0.30 < 0.55 W/(m2 K)], i ponti termici sono tutti rigorosamente corretti e i sistemi estivi di ombreggiatura tali da garantire un valore dell’ area equivalente estiva dei componenti vetrati Asol,est/Asup,utile  molto bassa e pari a 0.012 < 0.04.


In merito infine ai sistemi di produzione energetica lo sfruttamento delle fonti rinnovabili è stato perseguito grazie all’installazione di un gruppo frigorifero a pompa di calore reversibile con condensazione ad aria ad alta efficienza,  integrato da un campo di pannelli fotovoltaici in grado di erogare una potenza elettrica pari a 90 kWp maggiore del valore minimo prescritto dal D.Lgs 28/2011 (60 kWp).


 


 

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    Project details
    • Year 2020
    • Work started in 2019
    • Work finished in 2020
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Cooperativa Animazione Valdocco
    • Contractor ICZ s.p.a.
    • Status Current works
    • Type Nursing homes, rehabilitation centres
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