Edificio residenziale per 23 alloggi di edilizia residenziale pubblica

Pesaro Pesaro / Italy / 2019

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Questo edificio residenziale testimonia l’esito di un percorso molto travagliato, rappresentativo di una vicenda che assai di frequente interessa il nostro paese.


Una considerazione preliminare quanto necessaria per contestualizzare questa esperienza, che nasce dalla vittoria di un Concorso Internazionale di Progettazione nel 2009, promosso da Legacoop Abitanti e da Legambiente con l’obiettivo di realizzare alloggi di qualità a prezzi accessibili.


L’intervento, realizzato nel territorio del Comune di Pesaro e presentato di seguito, è l’unico (dei tre proposti in Italia) giunto a completamento dopo un processo di circa 10 anni.


Gli eventi che hanno seguito l’aggiudicazione del concorso hanno caratterizzato questo decennio come una vera e propria corsa ad ostacoli verso la realizzazione, segnata dall’iniziale invito da parte del committente stesso a modificare radicalmente il progetto rispetto a quanto emerso in sede di concorso.


A questa hanno fatto seguito le richieste di ulteriori modifiche nel corso dell’elaborazione della proposta, alle quali i progettisti hanno fatto fronte (con singolare tenacia e sulla base unicamente delle loro personali energie) affinché il progetto stesso non ne risultasse snaturato.


Il fallimento della cooperativa proponente, avvenuto un anno dopo l’avvio dei lavori per ragioni indipendenti dalla costruzione dell’edificio, ha reso necessaria la successiva presa in carico della realizzazione da parte dell’Erap della città di Pesaro.


A quest’ultimo va il lodevole merito di aver completato l’opera cercando di rispettare il progetto, seppur rinunciando (adducendo questioni di natura contrattuale) alla disponibilità dei progettisti - offerta alla fine anche a titolo gratuito - di supportare l’ente affinché il progetto non perdesse, in sede di ultimazione, la natura e il carattere che lo aveva reso meritevole di vittoria nel Concorso Internazionale di Progettazione.


Nel corso di questi anni, seppur incompiuto, l’intervento è stato oggetto di pubblicazioni su numerosi volumi e riviste di natura scientifica, di conferenze, eletto a caso di studio nell’ambito dei corsi universitari e delle tesi di dottorato di ricerca, seppur sospeso in quella condizione di incompiutezza che lo rendeva visibile solamente nella nudità delle sue scelte spaziali.


La scelta di candidare il progetto al Premio, prescindendo da alcuni limiti in sede di realizzazione, vuole testimoniare lo sforzo degli autori di credere nel significato del progetto, rinunziando di fatto a un equo compenso in rapporto alle energie spese, condizione che senza ipocrisie sentiamo di estendere alla maggior parte dei colleghi che operano in questo paese.


Una volontà che si è concretizzata nell’intuizione di identificare l’idea di base con il disegno di un invaso centrale cavo di uso collettivo che sintetizza in forma unica le scelte formali e strutturali.


Un’immagine che cerca di riflettere lo studio dei modi di socializzazione, il concetto di vicinato, l’analisi dei ritmi di vita e di lavoro degli abitanti, esito di un’azione di lettura e interpretazione delle azioni che gli abitanti possono compiere attraverso l’uso dei differenti tipi di spazio che questo organismo offre loro.


La riconoscibilità dell’organismo è affidata al prodotto dell’organizzazione delle singole riconoscibili identità degli alloggi, articolate attorno a questo vuoto centrale quale ideale prolungamento degli spazi esterni che esso accoglie, fino a inglobare una porzione di paesaggio sul quale affacciarsi, transitare, sostare, discutere, incontrarsi.


In quest’ottica vanno altresì lette le scelte di ibridazione tipologica degli alloggi, traendo da queste lo spunto per l’adozione di soluzioni di tipo bioclimatico che generassero un percorso di identità tra morfologia e tecnologia.


In sintesi un progetto nel quale è decisiva l’idea di uno spazio la cui forma non si offre a priori, così come riconosciuto dalla commissione giudicatrice.


Le immagini della realizzazione testimoniano in maniera evidente la difficile interazione tra progettisti ed esecutore.


Le modifiche apportate, tuttavia, non sono riuscite a minare quell’integrità della forma nella quale risiede il senso del progetto e la scelta di presentarlo in questa sede è quello di non nasconderne l’esito dietro una pur comprensibile frustrazione per una serie di semplificazioni (alcune di natura drastica) adottate in sede di esecuzione.


Nonostante l’impossibilità di essere stati parte integrante, in quanto progettisti, dell’intero iter che conduce dalla costruzione dell’idea al taglio del nastro, senza voler colpevolizzare alcuno, vogliamo testimoniare l’importanza di seguire un percorso di qualità attraverso l’adozione di un concorso di progettazione.


L’esito finale di questa avventura rappresenta una testimonianza che è possibile perseguire un principio di qualità diffusa se si sceglie, come progettisti, di porre lo spazio al centro del progetto e restituire all’abitante un ruolo centrale nella fruizione di quello stesso spazio.


Credits


 


Progetto architettonico:


Arch. Alfonso Giancotti (Noos Architetti)


Arch. Luca Montuori, Arch. Riccardo Petrachi (2tr architettura)


 


Gruppo di Lavoro:


Arch.tti Manlio Amadio, Enrico Casadonte, Sebastiano Giannuzzi, Alice Lentisco, Valerio Pallotta, Federica Pierdominici, Cecilia Pingelli, Simone Stabile


 


Progetto Strutture e impianti:


ing. Matteo Mariotti (Progetto di Concorso)


 


Progetto Definitivo ed Esecutivo Impianti:


Exedra Associati 


 


Progetto Strutturale Esecutivo:


LP Studio di Ingegneria: ing. Lino Perfetti


 


Direzione dei Lavori 1° appalto:


Arch. Alessandro Radi


 


Direzione dei Lavori Completamento:


Geom. Paolo Bertozzi (Servizio Tecnico Erap Marche, Presidio di Pesaro e Urbino)

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    Questo edificio residenziale testimonia l’esito di un percorso molto travagliato, rappresentativo di una vicenda che assai di frequente interessa il nostro paese. Una considerazione preliminare quanto necessaria per contestualizzare questa esperienza, che nasce dalla vittoria di un Concorso Internazionale di Progettazione nel 2009, promosso da Legacoop Abitanti e da Legambiente con l’obiettivo di realizzare alloggi di qualità a prezzi accessibili. L’intervento,...

    Project details
    • Year 2019
    • Work started in 2012
    • Work finished in 2019
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Tecno habitat sc, poi Erap Marche
    • Cost € 1.830.000,00
    • Status Completed works
    • Type Social Housing
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