Hamburger Kunsthalle | Oswald Mathias Ungers
Hamburg / Germany / 1996
6
Nel cuore della città di Amburgo, un poderoso plinto a scarpa separa dal caos urbano l’isola dei musei come un acropolico regno intoccabile.
Il crepidoma geometrico su cui poggia la Kunsthalle, infatti, definisce un’area incontaminata governata dalle leggi matematiche della composizione architettonica.
Oswald Mathias Ungers misura la distanza dalla antistante Kunsthalle ottocentesca con una piazza modellata sul basamento con rampe ed intagli: una spianata destinata nel progetto ad un giardino di sculture all’aperto, che è rimasta, invece, una splendida, e forse più coerente, tabula rasa.
Il volume apollineo del museo e la superficie della piazza appaiono complementari nella loro stereometrica definizione; l’ossessione del quadrato, propria della produzione di questi anni in Ungers, è tesa alla definizione di un’immagine pura, archetipica.
Il museo si delinea nitido, perentorio nel suo silenzio, con la classicità ed il rigore delle proporzioni modulari, la regolarità delle bucature, l’astrazione dei quattro fronti bianchi tutti uguali.
La pianta centrale con l’atrio centrale quadrato coperto dal lucernario, rappresenta un esercizio di ricerca della forma architettonica assoluta, simbolo di un’idea assoluta, sovrastorica, autoriferita.
Quest’immagine sospesa, infatti, è frutto di un’indagine che si muove in un sistema tutto interno alla disciplina architettonica, tematizzata in ambito accademico, che è partita da letture storiche e tipologiche ed è approdata ad un ascetico razionalismo geometrico.
Dopo la teoria della morfologia e le riflessioni sull’archetipo, il misticismo del numero e le geometrie del quadrato, per Ungers come per Aristotele “non vi è nulla di più misterioso della chiarezza". (Letizia Turchiano)
Bibliografia essenziale:
O.M. Ungers, Morphologie - City Metaphors, Köln 1982.
O.M. Ungers, Architettura come tema, Milano 1982.
Oswald Mathias Ungers. Architetture 1951-1990, Electa, Milano 1991.
M. Kieren, Oswald Mathias Ungers, Artemis Verlag-AG, Zürich 1994.
Il crepidoma geometrico su cui poggia la Kunsthalle, infatti, definisce un’area incontaminata governata dalle leggi matematiche della composizione architettonica.
Oswald Mathias Ungers misura la distanza dalla antistante Kunsthalle ottocentesca con una piazza modellata sul basamento con rampe ed intagli: una spianata destinata nel progetto ad un giardino di sculture all’aperto, che è rimasta, invece, una splendida, e forse più coerente, tabula rasa.
Il volume apollineo del museo e la superficie della piazza appaiono complementari nella loro stereometrica definizione; l’ossessione del quadrato, propria della produzione di questi anni in Ungers, è tesa alla definizione di un’immagine pura, archetipica.
Il museo si delinea nitido, perentorio nel suo silenzio, con la classicità ed il rigore delle proporzioni modulari, la regolarità delle bucature, l’astrazione dei quattro fronti bianchi tutti uguali.
La pianta centrale con l’atrio centrale quadrato coperto dal lucernario, rappresenta un esercizio di ricerca della forma architettonica assoluta, simbolo di un’idea assoluta, sovrastorica, autoriferita.
Quest’immagine sospesa, infatti, è frutto di un’indagine che si muove in un sistema tutto interno alla disciplina architettonica, tematizzata in ambito accademico, che è partita da letture storiche e tipologiche ed è approdata ad un ascetico razionalismo geometrico.
Dopo la teoria della morfologia e le riflessioni sull’archetipo, il misticismo del numero e le geometrie del quadrato, per Ungers come per Aristotele “non vi è nulla di più misterioso della chiarezza". (Letizia Turchiano)
Bibliografia essenziale:
O.M. Ungers, Morphologie - City Metaphors, Köln 1982.
O.M. Ungers, Architettura come tema, Milano 1982.
Oswald Mathias Ungers. Architetture 1951-1990, Electa, Milano 1991.
M. Kieren, Oswald Mathias Ungers, Artemis Verlag-AG, Zürich 1994.
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Nel cuore della città di Amburgo, un poderoso plinto a scarpa separa dal caos urbano l’isola dei musei come un acropolico regno intoccabile.Il crepidoma geometrico su cui poggia la Kunsthalle, infatti, definisce un’area incontaminata governata dalle leggi matematiche della composizione architettonica.Oswald Mathias Ungers misura la distanza dalla antistante Kunsthalle ottocentesca con una piazza modellata sul basamento con rampe ed intagli: una spianata destinata nel progetto ad un giardino di...
- Year 1996
- Work finished in 1996
- Status Completed works
- Type Museums
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