REnew Urban. Edifici ad energia positiva nella rigenerazione delle periferie urbane | Nicoletta Rotolo
Tesi di Laurea - Facoltà di Architettura - Politecnico di Bari
I dati europei ci dimostrano come esista un patrimonio grande e diffuso di abitazioni in struttura a telaio cementizio, la cui età è compresa tra i 20 e 70 anni. Edifici che necessitano, in larghissima parte, di riqualificazione energetica e adeguamento strutturale e che rappresentano una potenziale risorsa da valorizzare anche come volano per una ripresa del settore edilizio. Questo è un problema di proporzioni enormi, che investe le autorità pubbliche, i soggetti attivi nel settore, tutti i cittadini e chi fa della progettazione dello spazio di vita dell’uomo la sua professione. L’analisi fatta fino ad ora ci porta ad affermare che le strutture in telaio cementizio costituiscono la maggioranza del patrimonio edilizio delle nostre città ed esigono:
•Urgenti interventi strutturali (in quanto non conformi alle attuali norme in materia di sicurezza della struttura)
•Interventi di riqualificazione energetica (per migliorarne le prestazioni energetiche e rendere le nostre città più sostenibili)
•Interventi di riqualificazione architettonica (data lo scarso valore architettonico della maggioranza degli edifici costruiti in particolar modo tra gli anni ’50 e ’70).
Abbiamo, analizzato quelle che sono le tecniche correnti per il retrofit energetico e sismico presenti sul panorama internazionale. Da tale analisi risulta che i due tipi di intervento viaggiano su binari differenti e che poco si relazionano tra loro o, soprattutto nel caso di interventi strutturali con il retrofit architettonico.
Il retrofit energetico dipende da diverse invarianti che definiscono le scelte del progettista, quali l’esposizione solare, la posizione geografica, il contesto di appartenenza e l’obiettivo energetico da raggiungere. Tali interventi possono limitarsi all’isolamento termico dell’edificio e/o alla connessione di sistemi di schermatura (sistemi passivi) o di produzione di energia (sistemi attivi) alla facciata esistente, oppure prevedere l’integrazione con nuove strutture, in molti casi praticabili, che portano i diversi sistemi di facciata. Nei casi più estremi si procede con lo stamponamento del paramento murario dell’edificio e la creazione di un nuovo involucro. I risultati migliorano la qualità architettonica dell’edificio esistente.
Come già detto, ciò non avviene nel caso del retrofit sismico, in cui il fine degli interventi è esclusivamente rivolto a conferire all’edificio i livelli di sicurezza previsti dalle normative.
Si può intervenire localmente sui singoli elementi strutturali di un edificio a telaio cementizio, mediante fasciature in FRP, confinamento dei nodi, incamiciature in c.a. o acciaio, interventi che aumentano la resistenza degli elementi esistenti all’azione sismica, oppure globalmente inserendo nuovi elementi (contrafforti in acciaio, controventi a croce, controventi dissipativi,…) affidando a questi ultimi il compito di resistere alle azioni sismiche. In ogni caso tutti gli interventi risultano essere invasivi sia dal punto di vista strutturale che architettonico, in quanto prevedono la demolizione dei paramenti murari e quindi lo sfollamento e l’interruzione delle attività quotidiane.
Le operazioni di adeguamento, quindi, sono spesso parziali e riguardano solo un aspetto specifico, manca una visione organica che provi a mettere assieme tutti gli aspetti del miglioramento esistente.
Il sistema tecnico di base dovrà rispondere alla “griglia cartesiana” che consente alla firmitas, all’utilitas ed alla venustas di poter esprimere, ognuna per il suo ruolo, una risposta strettamente legata alle altre componenti.
L’obiettivo della nostra ricerca è progettare un sistema che sia adattabile in diversi contesti geografici e in dissimili condizioni di esposizione, appetibile ad edifici di forme e dimensioni differenti e per soggetti pubblici e privati, che si rivolga esclusivamente all’esterno dell’edificio, abbattendo così i costi di sfollamento.
Un vero e proprio KIT, ovvero una dotazione che permette di adeguare o migliorare sismicamente le strutture su cui si applica, di renderle energeticamente autosufficienti e possibilmente a produzione positiva di energia e capace di restituire ad architetture di scarsa qualità una nuova vita, un nuovo pregio, una nuova dignità.
Il sistema è costituito da un telaio perimetrale continuo, che come una pelle strutturale avvolge l’edificio, il quale si comporta come un contrafforte.
La forma a contrafforte porta ad un aumento della superficie utile esterna, con il fine di garantire un miglioramento della vivibilità delle abitazioni. Lo sviluppo del telaio permette di ottenere un sistema architettonico capace di ospitare innumerevoli implementazioni legate all’efficientemento energetico: dai sistemi di schermatura passivi di diversi materiali e tecnologie, a quelli attivi, solare termico e fotovoltaico, all’implementazione del verde in facciata.
Il passaggio dei fasci degli impianti del sistema di energia lungo le tre dimensioni dello spazio, ci ha indirizzati nella scelta della forma degli elementi componenti il sistema. Gli elementi strutturali, travi e pilastri, hanno sezione a croce cava e sono composti da quattro profili ad “L” ad ali uguali; è nel vuoto creato dai profili che avviene il passaggio della rete degli impianti.
L’acciaio consente di assolvere al problema statico tramite elementi di dimensioni ridotte, la forma della sezione a croce cava consente di assottigliare l’impatto visivo del reticolo strutturale.
Un aspetto importante è legato al mondo della produzione industriale del ferro, ogni elemento utilizzato nel telaio nel nostro prototipo proviene dal mercato dei semilavorati in ferro, con una conseguente economia della produzione, in quanto non sono previsti pezzi speciali. A ridurre ulteriormente i costi di lavorazione è la mancanza di saldature, ogni elemento del reticolo prevede le sole operazioni di taglio e foro. È facile immaginare come le operazioni di montaggio della struttura richiederanno la sola imbullonatura degli elementi contrapposti.
La struttura descritta permette l’utilizzo di diverse soluzioni tecnologiche in facciata. La scelta progettuale deve tenere conto di molteplici fattori e variabili:
•la posizione geografica del contesto in cui si opera
•l’esposizione solare dell’edificio
•la committenza.
Progettare un intervento unitario in un edificio residenziale condominiale di proprietà pubblica è ben diverso da un intervento con più soggetti privati o su una porzione di essa. Infatti la ricerca di soluzioni progettuali “open source” costituisce oggi un ambito di ricerca interessante nel campo dell’architettura. Per questo il nostro prototipo risulta integrabile, interagibile e interattivo.
Al fine di evitare che una progettazione partecipata possa sfociare in una progettazione caotica abbiamo codificato una grammatica possibile di soluzioni architettoniche che permetta di effettuare una scelta all’interno di un campo di principi e significati architettonici condivisi: una serie di possibili soluzioni in facciata che creano possibili gerarchie e utilizzano diversi materiali (legno, rame, cotto, pietra…) e tecnologie (schermature, pannelli fotovoltaici e solari, verde di facciata).
L’abaco proposto, frutto di ricerche tecnologiche già esistenti compatibili con il nostro prototipo, non vuole certo chiudere un campo di ricerca che rimane anzi aperto e può arricchirsi di numerose altre possibili soluzioni.
I dati europei ci dimostrano come esista un patrimonio grande e diffuso di abitazioni in struttura a telaio cementizio, la cui età è compresa tra i 20 e 70 anni. Edifici che necessitano, in larghissima parte, di riqualificazione energetica e adeguamento strutturale e che rappresentano una potenziale risorsa da valorizzare anche come volano per una ripresa del settore edilizio. Questo è un problema di proporzioni enormi, che investe...
- Year 2015
- Status Research/Thesis
- Type Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Multi-family residence / Restoration of façades / Structural Consolidation / Refurbishment of apartments / Building Recovery and Renewal
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