Origami Bridge | Federico Novi
PontèPigneto Rome / Italy / 2010
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Origami Bridge vuol essere un progetto di “collegamento” tra i due quartieri, un momento di confronto, socializzazione, svago, capace di innescare meccanismi di inter-connessione tra l’abitato e l’abitare futuro da costruire. La struttura principale è caratterizzata da una lamina strutturale “a ponte”, dalle cui pieghe (ori) si generano spazi aggregativi e di socializzazione flessibili e capaci di assumere assetti e configurazioni diverse e variabili in funzione delle necessità. Su influsso delle cohousing, la nuova struttura si fonda sul “modello partecipativo” in cui i cittadini o comunque i fruitori, partecipano in maniera attiva alla gestione e mantenimento delle aree definite. Così facendo, la zona dedicata ad “orto delle spezie” diventa elemento mantenuto dalla collettività, i cui “frutti” possono essere sfruttati da tutti. Il processo (espandibile ad altri spazi della struttura) permette quindi di poter canalizzare le dinamiche evolutive di gestione e sviluppo dell’area in funzione delle esigenze.
L’intero complesso è visto come un “organismo autosufficiente”: le acque piovane tramite canali di scolo sono convogliate in vasche di accumulo coperte e, tramite un sistema di filtri depurativi e pompe le rimmettono nel sistema (a ciclo chiuso) d’innaffiamento delle aree verdi (microirrigazione) a basso consumo (sia energetico che di razionalizzazione dell’acqua). Attraverso l’impiego di pavimenti piezoelettrici, è possibile inoltre poter fornire completamente il fabbisogno elettrico necessario per l’illuminazione con sistemi a led. La struttura portante, costruita a doppia pelle permetterà di dissipare o immagazzinare e poi ricedere per convezione, il calore in eccesso migliorando il comfort ed il benessere percepibile. La tipologia strutturale e la morfologia permetterà infine, in una fase successiva (chiusura del vallo) di riattribuire al progetto nuove valenze, mantenendo comunque la “memoria” del ponte esistente.
...D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda...(I.Calvino)
L’intero complesso è visto come un “organismo autosufficiente”: le acque piovane tramite canali di scolo sono convogliate in vasche di accumulo coperte e, tramite un sistema di filtri depurativi e pompe le rimmettono nel sistema (a ciclo chiuso) d’innaffiamento delle aree verdi (microirrigazione) a basso consumo (sia energetico che di razionalizzazione dell’acqua). Attraverso l’impiego di pavimenti piezoelettrici, è possibile inoltre poter fornire completamente il fabbisogno elettrico necessario per l’illuminazione con sistemi a led. La struttura portante, costruita a doppia pelle permetterà di dissipare o immagazzinare e poi ricedere per convezione, il calore in eccesso migliorando il comfort ed il benessere percepibile. La tipologia strutturale e la morfologia permetterà infine, in una fase successiva (chiusura del vallo) di riattribuire al progetto nuove valenze, mantenendo comunque la “memoria” del ponte esistente.
...D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda...(I.Calvino)
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Origami Bridge vuol essere un progetto di “collegamento” tra i due quartieri, un momento di confronto, socializzazione, svago, capace di innescare meccanismi di inter-connessione tra l’abitato e l’abitare futuro da costruire. La struttura principale è caratterizzata da una lamina strutturale “a ponte”, dalle cui pieghe (ori) si generano spazi aggregativi e di socializzazione flessibili e capaci di assumere assetti e configurazioni diverse e variabili in funzione delle necessità. Su influsso...
- Year 2010
- Client Pigmenti
- Status Competition works
- Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / Bridges and Roads / Urban and landscape plans / Leisure Centres / Urban area recovery, squares and streets / Bridges and Walkways / Cycle Paths
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