Casa per quattro fratelli | Pasqualino Solomita

Savignano sul Rubicone / Italy / 2018

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L’edificio commissionato da quattro fratelli si compone di quattro unità abitative con tipologia a schiera. La tipologia delle quattro unità è stata sviluppata secondo una articolazione planimetrica della pianta e una movimentazione dei fronti e delle coperture.


Ubicato nell’ambito collinare di Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, l’edificio commissionato allo studio Cotta Solomita Architetti Pianificatori, si compone di quattro unità abitative con tipologia a schiera.


L’edificio realizzato ricade all’interno di un lotto sostanzialmente rettangolare facente parte di un ampio piano particolareggiato articolato sul versante collinare.


Con una superficie di circa 1300 mq e una capacità edificatoria di 1600 mc, le quattro unità abitative sono state sviluppate secondo una articolazione planimetrica della pianta e una movimentazione dei fronti e delle coperture.


La coperture a due acque della singola unità abitativa in conformità alla sottostante pianta segue l’articolazione e movimentazione dei fronti, con l’intento di limitare una eccessiva


piattezza dei fronti. Tutte le quattro unità abitative sono composte da tre piani: un


piano interrato, un piano terra e un primo piano.


Seguendo lo sviluppo delle curve di livello le unità abitative sono unite due a due e


risultano quindi sfalsate tra loro di circa 60 cm e seguono pertanto l’andamento orografico del terreno. In considerazione dell’orientamento del sublotto con i lati corti posti in parallelo


all’asse nord-sud, le unità abitative risultano sviluppate lungo quest’asse: in


particolare le unità sono addossate sul limite nord della sagoma di massimo


ingombro, al fine di favorire la più ampia superficie a giardino rivolta a Sud e quindi


verso gli accessi pedonali posti lungo il marciapiede.


Realizzate con i criteri di bio-ecocompatibilità  si contraddistinguono per un sistema


costruttivo a setti in cemento armato cielo-terra e solai a doppia nervatura.


 


Le unità abitative suddividono il lotto in aree di esclusiva pertinenza e aree comuni come la rampa di accesso e l’area di manovra per il piano interrato dove sono collocati i garage.


Le quattro unità simili nella configurazione planivolumetrica si contraddistinguono per l’accesso pedonale dalla pubblica via, posto in asse con la mezzeria della facciata dell’unità stessa, e prevede una leggera rampa che con una pendenza lieve conduce all’area pavimentata e alla loggia che configura l’ambito di accesso all’abitazione stessa.


La porzione di fabbricato della singola unità risulta composta in pianta da un sistema di due rettangoli paralleli: il primo scavato su cui si individuano le due logge, il secondo allungato che delimita le logge stesse. Il sistema compositivo e strutturale dell’edificio si rifà a setti paralleli in c.a.. L’ingresso all’abitazione avviene direttamente dalla loggia; dal soggiorno è possibile raggiungere direttamente la cucina e l’annessa area pranzo, il vano scala e il bagno.


Il soggiorno, di forma pressoché quadrata, ha sul lato a sud un infisso scorrevole che consente il collegamento diretto con la loggia e il giardino sul fronte principale, mentre una parete in parte opaca e in parte trasparente filtra zona cucina pranzo e il relativo accesso alla loggia e al terrazzo di pertinenza sul lato nord. Il piano primo destinato alla zona notte oltre alla scala e al disimpegno è composto da due camere da letto matrimoniali che in parallelo al piano sottostante si affacciano direttamente sulle rispettive logge.


Un ulteriore balcone amplia la facciata principale rivolta a sud e collega di fatto la camera da letto con il bagno. Un bagno e un ripostiglio completano la dotazione del piano.


Un doppio lucernaio in copertura, posto sopra la scala, illumina zenitalmente tutto il vano scala. Il piano interrato oltre al vano scala e disimpegno, si compone di un bagno, lavanderia, dispensa, garage e centrale tecnica.


 


Dal punto di vista strutturale si tratta di un edificio con struttura in cemento armato e copertura in legno, piuttosto tradizionale quindi nella scelta dei materiali costruttivi delle strutture portanti se non fosse per la presenza di due particolarità: i solai realizzati a piastra nervata alleggerita con elementi-casseforme in plastica e un numero rilevante di “pilastri in falso” poggiati sulla piastra del solaio.


L’impiego dei casseri a perdere in polipropilene riciclato ha consentito la realizzazione di solai a piastra senza ricorrere all’utilizzo di capitelli emergenti (i cosiddetti “funghi”) potendo, questi ultimi, essere confinati all’interno dello spessore stesso del solaio. Con un altezza degli elementi a perdere di 20 cm e grazie all’ausilio di piedini conici elevatori, sommergendo i casseri nel getto di calcestruzzo si è ottenuta la formazione di una soletta piana continua sia al di sopra, sia al di sotto, e di un graticcio di nervature mutualmente ortogonali ed interconnesse tra loro, nei due sensi, a costituire le sezioni resistenti. Con una altezza complessiva di 30 cm il solaio così realizzato ha consentito un notevole risparmio di calcestruzzo e ferri d’armatura nonché la configurazione di una soletta di grande luce e portata senza l’ausilio di travi aggiuntive.


La suddivisione in quattro unità abitative distinte del complesso edilizio ha consentito in perfetto concerto con la concezione architettonica del fabbricato, di avere una serie di grandi setti trasversali in cemento dello spessore di 25 cm da cielo a terra in corrispondenza delle divisioni tra le singole proprietà. Pertanto la divisione fisica tra le singole unità abitative sul lato “cieco” delle tipologie a schiera coincide fisicamente con i suddetti setti portanti.


Il particolare disegno della copertura che presenta un movimento delle falde all’interno del campo dell’unità abitativa ha determinato la necessità di introdurre una stilata di pilastri in falso sul solaio del piano terra (il primo solaio a copertura dell’interrato destinato a garage) e una ulteriore serie di pilastri in falso per l’appoggio dei balconi e della porzione del coperto nel retro dove era fisicamente impossibile arrivare alle fondazioni per la presenza del corsello interrato di accesso ai garage. Il tema dei pilastri in falso è stato piuttosto dibattuto in questi anni e non sono mancanti confronti serrati su questo tema con gli organi di controllo preposti. E’ evidente che, dove possibile, è una soluzione da evitare in quanto introduce dei punti critici a taglio che non hanno un comportamento a rottura duttile ma fragile e quindi non auspicabili in zona sismica, ma alcune volte la presenza come in questo caso del parcheggio interrato con relativi percorsi di distribuzione porta il progettista strutturale a fare delle scelte anche non lineari rispetto ai classici schemi ormai consolidati.


 

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    Project details
    • Year 2018
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2018
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client fratelli Bartoletti
    • Contractor Daniele Pompili impresa edile
    • Status Completed works
    • Type Multi-family residence / Interior Design
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